Archivio storico dell'Ospedale della Misericordia e Dolce di Prato. Parte I-II.

Firenze, Olschki Ed. 1992, cm.17x24, pp.X,412 con 23 tavv. f.t. e figg. nt. brossura Coll. Biblioteca di «Scrittura e Civiltà», 4.

A cura di Marina Di Leo. Milano, Adelphi ed. 2004, cm.13,5x22, pp.166, brossura copertina figurata a colori. Collana Biblioteca Adelphi 457. Joseph Timar ha lasciato La Rochelle pieno di entusiasmo e spavalderia e quando ha fatto il suo ingresso al Central, l'unico albergo di Libreville, mentre il boy gli serviva un whisky nel caffè dalle pareti adorne di maschere africane, si è sentito un vero colono. Poi c'è stata la prima notte, piena di fruscii, di rumori indefinibili, tutto un brulicare di animali sconosciuti. Al risveglio l'ha vista sulla porta, che esaminava il suo corpo di adolescente con uno sguardo carico di una sensualità intenerita, quasi materna. Da quella mattina è diventato l'amante di Adèle, la proprietaria del Central.

Milano, Renzo Freschi s.d. cm.21x29, pp.40, illustrazioni a colori, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Testo in italiano e inglese.

Bologna, Alessandro Editore AE 2004, cm.24x32, pp.64, a colori, legatura editoriale cartonata. Coll.Druuna 8. Druuna fugge dalla città senza vita e pensa: "È un mondo desolato, morto. È come se qualcosa di spaventoso avesse sciolto la vita, pietrificato i ricordi. Dove sono gli esseri umani? Mi mancano! Siano buoni o cattivi, mi mancano da morire." Alla deriva su un fiume, Druuna cerca di raggiungere quel mondo che Shastar le aveva indicato. Un mondo non nuovo, solo dimenticato. Lei troverà un posto dove tutti lottano per qualcosa che non ha niente di umano. Solo alla fine Druuna si accorgerà che quello che cerca si trova, in realtà, nel più profondo di se stessa.