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Tradizione e contestazione. La letteratura di trasgressione nell'Ancien Regime. Ediz. italiana e francese.

Curatore: A cura di Giovanna Angeli.
Editore: Alinea Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.12x21, pp.176, brossura cop.fig.a col.

Abstract: Questo volume rispecchia le variazioni, lungo un percorso di due secoli, delle trasgressioni ai canoni di volta in volta in vigore. Dal Seicento, attraversato da correnti contestatarie che vanno dalle interrogazioni sulla possibilità stessa di stabilire un canone alle più sommesse infrazioni su cui il teatro classico in realtà si fonda, si passa al Settecento, in cui, accanto alla drammaturgia di un Voltaire e di un Beaumarchais, il romanzo si fa terreno di incontri-scontri fra norme e violazioni. Il convegno di cui si pubblicano qui gli Atti, tenuto presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Firenze nel febbraio 2008, è il primo di una serie che raccoglie le attività di ricerca, oltre che dell'Università fiorentina, delle Università di Padova e di Siena.

EAN: 9788860554543
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Firenze, Vallecchi Editore 1932, cm.13,5x19,7, pp.351, brossura [copia in buono stato]. Coll.Opere di Giovanni Papini,13.
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A cura di Riccardo Campi. Milano, Medusa Edizioni 2021, cm.12x21, pp.124, brossura copertina figurata. Coll.Argonauti,44. «Come il lettore imbevuto di citazioni altrui - scrive Riccardo Campi nella Prefazione presentando alcuni illuminanti saggi di Valéry Larbaud -, il traduttore parla con la voce di un altro; e le sue parole gli appartengono e, per così dire, sono autentiche in virtù di un plagio, discreto, riconosciuto, legalizzato. Egli traduce "senza secondi fini", e ambisce alla irresponsabile condizione di lettore, il quale non ha che da cercare le parole che gli urge dire tra quelle messe a sua disposizione in quel gran bazar del già-detto che è la letteratura, con la convinzione - non infondata - di poterle trovare. In questa ricerca consiste il "piacere moroso e solitario della lettura", di cui parla Larbaud. Aspirazione di entrambi è sottrarsi alla falsa alternativa tra sincerità e malafede. Traduttore e lettore conoscono bene la natura mistificatoria della letteratura, e l'accettano come tale, con divertito scetticismo e disillusa fiducia: l'io cartaceo dell'autore diventa allora una maschera puramente letteraria, che può essere presa a prestito e indossata da chiunque, permettendogli di dire la verità, ogni verità, forse la sua propria, senza dover fornire attestati di buonafede o referti medici sulle reali condizioni delle proprie ferite... Per questo la lettura, in misura assai maggiore della traduzione che ne è la forma disciplinata e rispettosa, è un prendere le distanze da sé stessi, dall'impudicizia del proprio egotismo, senza doversi necessariamente spingere all'eccesso di spregiare l'io come qualcosa di odioso; poiché, in questa distanza, da questa distanza, la lettura, come pure la traduzione, si offre come un ritrovarsi, un riconciliarsi con i propri demoni e tormenti».

EAN: 9788876984358
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Disponibile
Cava de' Tirreni, Avagliano Editore 2006, cm.12x18, pp.139, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.I Tornesi,22. Due storie si incontrano e si fondono in questo romanzo: una storia d'amore, breve, tenera, contrastata, e la ricerca invece di un assoluto proiettato in un tempo mitico. Questo libro coniuga tempi e luoghi distanti, fra il Montefeltro e la montagna degli dèi, l'oggi e una remota antichità. Senza nulla concedere al gusto facile e oggi pervasivo della new age, Umberto Piersanti esalta le risorse dell'immaginazione richiamando un'epica che entra con naturalezza in una storia di sentimenti ed emozioni quotidiane.

EAN: 9788883092121
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