Napoleone in famiglia.

Vol. I: "Capodanno, Befana, Candelora, Carnevale, Quaresima, Settimana Santa"; Vol. II: "Pasqua, Natale di Roma, Le Ottobrate, Natale". Milano, Soc.Ed.Libraria 1951, 2 voll. cm.21x28,5, pp.628,467, num.figg.bn.e tavv.a col.nt. legature editoriali in tutta tela, sopraccoperte figg.a col.

Quarta edizione conforme alla terza, con un disegno e un autografo di Napoleone. XIV litografie. Dodicesimo migliaio. Roma, Maglione e Strini 1925, cm.14x20, pp.422, brossura copertina figurata.

Quarta edizione conforme alla terza, con un disegno e un autografo di Napoleone. XIV litografie. Dodicesimo migliaio. Roma, Maglione e Strini 1925, cm.14x20, pp.422, rilegatura in mezza tela.

Roma, Istituto Nazionale L.U.C.E. 1934-XIII, cm.12x16, pp.10, 24 tavole bn.ft. legatura editoriale copertina figurata. Coll.L'Arte per Tutti.

Traduz.di Liliana Magrini. Milano, Club degli Editori su licenza Bompiani 1967, cm.13,5x21, pp.342, legatura ed.cartonata, sopraccop.fig. a colori. Coll.Un Libro al Mese, Narrativa,G11.

Harvester Wheatsheaf 1989, cm.14,5x22, pp.XI,186, legatura editoriale, sopraccoperta figurata.

Traduzione di Paolo Serini. Con una prefazione di Daniel Roche. Torino, Einaudi Ed. 1964, cm.15,5x21,5, pp.831, numerose tavv.bn.ft.anche ripiegate. legatura ed.in tutta tela. Coll.Biblioteca di Cultura Storica,60.

Cewntro Internazionale di Studi Gioachimiti. Roma, Viella 2008, cm.17x24, pp.288, brossura copertina figurata. Coll.Opere di Gioacchino da Fiore: Testi e Strumenti, 21. Malgrado le proibizioni contenute nel Vangelo e duramente reiterate da teologi quali Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino, una vena millenaristica percorre il Medioevo occidentale, nello sforzo di prevedere la fisionomia dei tempi a venire, prefigurando un tempo di pace sulla terra prima del giudizio finale. Una singolare pagina della cultura ecclesiastica e laica dell’epoca è data dalla ricezione delle profezie, diffuse in scritti ma anche oralmente, in un numero sinora insospettato di testimonianze. Esse circolavano con attribuzioni pseudonime alle più famose autorità del profetismo medievale, a cominciare da Gioacchino da Fiore, oppure con vere e proprie invenzioni di nuovi profeti e visionari, allo scopo di rendere credibile un mondo di attese, rivolte a comprendere passato e presente e a tentare di prevedere il futuro. Tra gli eredi dell’abate di Fiore emergono le figure di due frati dell’Ordine dei Minori, il provenzale Pietro di Giovanni Olivi, cui si rifecero i Beghini di Linguadoca e di Catalogna, e Giovanni da Rupescissa, ai cui testi ricorrevano quanti cercarono di fare della profezia una sorta di scienza del calcolo di avvenimenti futuri.