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Il governo della distanza. Etica sociale e diritti umani.

Autore:
Editore: Franco Angeli Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Filosofia.
Dettagli: cm.15,5x22,5, pp.160, brossura Coll.Filosofia.

Abstract: La chiave teorica del libro risiede nella tesi che l'infondabilità dei diritti umani sia piuttosto il segno della loro alterità "abissale" rispetto al mondo, oggi conflittualmente "globalizzato", per la cui sempre incerta, politica e terrena salvezza essi sono chiamati ad operare. Il raggio della loro azione giunge a toccare le singole esistenze sofferenti, senza nascondere la genesi e il radicamento non mondano che garantiscono il loro essere per il mondo. Il "governo della distanza" tra gli esseri umani perde così il carattere di un compromissorio e contingente aggiustamento delle loro relazioni.

EAN: 9788846462787
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#31783 Filosofia
Milano, Il Saggiatore 1992, cm.13,5x20,5, pp.285, brossura Stato di nuovo. Coll.La Cultura.

EAN: 9788842800828
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In appendice "Il Mosè di Michelangelo" di Sigmund Freud. Roma, Donzelli 2000, cm.14x22, pp.124, brossura copertina figurata a colori. Coll.Saggi. Scienza e Filosofia. I numerosi ritratti fotografici di Sigmund Freud che accompagnano le sue biografie calamitano l'attenzione verso gli occhi che guardano, come se quello sguardo riuscisse a trasmettere imperativamente l'esigenza di cogliere la sua eccezionalità, ossia di considerarne la profondità, l'ampiezza e la partecipazione affettiva e analitica. Lo sguardo di Freud illumina i suoi oggetti con una forza di interpretazione che non spegne il loro valore di oggetti, ma riesce a far parlare insieme l'oggetto e lo strumento intellettuale tramite cui lo si osserva. Riflettere con atteggiamento "fenomenologico" sullo sguardo di Freud significa scoprire il tramite del conferimento di senso agli oggetti indagati. Questa attitudine "osservativa" di Freud, questa sua capacità di "vedere", anzitutto, per analizzare e interpretare, merita di essere indagata in quei luoghi della sua opera che sono caratterizzati dall'assenza della psicoanalisi, dal suo "non ancora", o dalla sua programmatica sospensione. Ciò vale soprattutto per quel breve capolavoro del vedere interpretante che è costituito dal saggio del 1913 ""Il Mosè di Michelangelo"", scritto dopo le numerose visite alla statua a San Pietro in Vincoli a Roma. La scelta di indagare il pensiero freudiano sul limite che circoscrive l'orizzonte della scienza psicoanalitica consente di comprendere criticamente ciò che avviene entro l'ambito della scienza freudiana, anch'essa dominata dall'imperativo dell'"osservazione" che si apre sulla "speculazione". Così come il senso del Mosè deve essere visto, interpretato e mostrato al di qua della psicoanalisi, allo stesso modo - nel cuore stesso della psicoanalisi - l'inconscio è un fenomeno che deve essere anzitutto visto nei sintomi, per acquisire il suo senso teorico. Grazie a questo tipo di approccio filosofico, che non accetta di ridursi a commento "subalterno" delle categorie psicoanalitiche, il tema del rapporto tra la riflessione filosofica e il pensiero di Freud ricava nuovo vigore.

EAN: 9788879895293
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#230935 Filosofia
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Firenze, Sismel Edizioni del Galluzzo 1999, cm.17x24, pp.196, 11 tavv.ft. legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta figurata a colori. Coll.Millennio Medievale, 13. Studi, 3. Il volume offre l’edizione critica di quattordici instrumenta publicationis delle lettere di Giovanni XXII, contenenti la notifica dei processi e delle scomuniche di Ludovico il Bavaro e dei figli di Matteo Visconti, redatti in dieci città della Puglia tra il 1324 e il 1325, conservati presso l’Archivio Segreto Vaticano, dei quali soltanto uno già noto agli studiosi. Obbedendo a un esplicito mandato del Pontefice, gli esponenti del clero regolare e secolare organizzarono la divulgazione di tali lettere nelle chiese e nei conventi della regione durante la celebrazione degli uffici divini, e commissionarono i relativi verbali, gli instrumenta publicationis, ai notai locali, per inoltrarli alla curia di Avignone. Essi costituiscono un materiale originale e raro nel panorama documentario trecentesco e assumono un notevole valore come testimonianza diretta su aspetti significativi della società e della cultura pugliese, in un momento storico turbolento nell'ambito dei rapporti tra potere ecclesiastico e laico. Forniscono un prezioso materiale di indagine sulla diffusione dell’alfabetizzazione e sul livello grafico espresso, nei maggiori centri urbani, da giudici e da testimoni: accanto alle numerose sottoscrizioni in minuscola di tipo cancelleresco, emergono ora, per la prima volta, alcune in mercantesca, o con influenze di mercantesca, scrittura non attestata in Puglia. Permettono, inoltre, di ricostruire le modalità di redazione da parte dei notai e di ipotizzarne il coinvolgimento nell’insegnamento della scrittura, nonché di formare l’organigramma completo dei priori dei Predicatori nel 1325, finora del tutto sconosciuto, consentendo di colmare una lacuna già segnalata dagli storici dell’Ordine.

EAN: 9788887027365
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Milano, Editrice Bibliografica 1991, cm.13,5x20, pp.192, brossura, cop.fig. Timbro di copia omaggio all'occhietto ma ottimo esempl. Coll. Atti e Documenti,19.

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