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Venezia. Il Museo di storia naturale.

Editore: Marsilio.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Guide.
Dettagli: cm.15x21, pp.110, ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Coll.Guide.

Abstract: Il Museo di Storia Naturale di Venezia è stato da poco riaperto al pubblico dopo un lungo periodo, con un percorso espositivo radicalmente rinnovato, tanto nella filosofia quanto in gran parte dei contenuti. Partendo dalle collezioni scientifiche, tra le più ricche d'Italia, è stato svolto un importante lavoro di modernizzazione e attualizzazione dei temi che costituiscono il fulcro del percorso, studiato appositamente per introdurre al mondo della storia naturale e al metodo scientifico. Viene così lasciato alle suggestioni prodotte dall'allestimento il compito di stimolare l'interesse del visitatore e la sua eventuale volontà di approfondire gli argomenti trattati, di cui questo agile volume rende conto, rispecchiando nella propria struttura le tre sezioni museali: Sulle tracce della vita, dedicata ai fossili e alla paleontologia; Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare, dedicata agli esploratori e ai ricercatori di ieri e di oggi; Le strategie della vita, un viaggio nella complessità delle forme viventi, caratterizzate da enorme variabilità, profonde differenze ma anche da sorprendenti analogie.

EAN: 9788821713504
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Antologia, introduz.e commento di Edmondo Cione. Firenze, Vallecchi Ed. 1937, cm.13,5x19,5 pp.330, brossura Coll. Biblioteca dei Classici della Filosofia.
EUR 8.50
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#235868 Ebraica
Milano, Feltrinelli Ed. 2009, cm.13,5x21,5, pp.222, brossura copertina figurata a colori. Coll.Serie bianca. Gilgul, nella Qabbalah ebraica, è il frenetico movimento delle anime vagabonde che ruotano intorno a noi quando la separazione dal corpo è dovuta a circostanze ingiuste o dolorose. Tanto violenti possono essere i conflitti che attendono gli spiriti rimasti sulla terra, che la tradizione parla addirittura di "scintille d'anime" prodotte dalla loro frantumazione. Gad Lerner si addentra nel suo gilgul familiare, nelle "scintille d'anime" della sua storia personale. Suo padre Moshé reca il trauma della Galizia yiddish spazzata via dalla furia della guerra, e mai davvero trapiantata in Medio Oriente. Dietro di lui si staglia enigmatica la figura di nonna Teta, incompresa e dileggiata perché estranea alla raffinatezza levantina della Beirut in cui è cresciuta Tali, la moglie di Moshé. Ma anche la Beirut degli anni Quaranta, luogo d'incanto senza pari, si rivela un recinto di beatitudine illusoria. Vano è il tentativo di rimuovere lo sterminio degli ebrei d'Europa e la Guerra d'indipendenza nella nativa Palestina: anche se taciuti, questi eventi si ripercuotono nella vicenda familiare generando malessere e inconsapevolezza. Le anime vagabonde nel gilgul reclamano di essere perpetuate nel riconoscimento, senza il quale non c'è serenità possibile. Un'indagine sulla memoria e sui conflitti familiari si rivela occasione per un viaggio nel mondo contemporaneo minato dalla crisi dei nazionalismi. Una storia sospesa tra biografia e reportage.

EAN: 9788807171789
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Presentazione di Riccardo Venturini e Marco ombardo Radice. Traduzione di J.B.Burza e C.Masetti. Firenze, Giunti Barbera cm.14x20, pp.280, brossura a colori. Collezione Psicologica.
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Alessandria, Edizioni dell'Orso 2005, cm.15x21, pp.324, brossura copertina figurata. Coll.Musica e Letteratura,7. L’idea che il “programma” della Sinfonia fantastica sia in primo luogo un manifesto poetico; che il “teatro immaginario” di Berlioz spettacolarizzi un’interiorità slacciata dalla coscienza e registrata dall’esterno; che l’esperienza estetica come vertigine, possa direttamente tradursi in intuizione timbrica; soprattutto, che la compresenza di realismo sonoro e tratti visionari propri a una fantasia da alcuni definita “smisurata”, non sia uno dei tanti paradossi del temperamento berlioziano, ma la scoperta linguistica che dà corpo a un’ambiguità di segno, a una inquietudine conoscitiva. Sono questi i presupposti di un libro che indaga il rapporto tra musica e letteratura, non tanto sulla via di pur suggestive comparazioni tematiche, ma nella convinzione che i modi del fantastico, elaborati dalla cultura francese intorno agli anni ’30 dell’Ottocento, suggeriscano all’opera di Berlioz scelte stilistiche e formali, concrete funzioni musicali, virtualità drammaturgiche, denunciandone una matrice poetica affine. L’indagine tocca poi altri fenomeni dell’humus romantico, la ricezione di Beethoven come quella di Goethe, il processo di romanticizzazione che investì tanto il teatro di Shakespeare quanto il Faust. Dove allora i filtri del fantastico inducono Berlioz a reinterpretare il nucleo tragico di Romeo and Juliet o a prefigurare musicalmente, attraverso la “dannazione” voluta per il suo Faust, l’immagine di un infinito materico, estraneo alla misura umana, in cui il soggetto rischia di perdersi.

EAN: 9788876945762
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