Teatro con bosco e animali.

Con un saggio di Carlo Ossola. Torino, Einaudi 1989, cm.12x18, pp.XIX,93, brossura. Coll. Collezione di Poesia,206. Prima edizone.

Con uno scritto di Luigi Baldacci. Torino, Giulio Einaudi Editore 1999, cm.10,5x18, pp.(4),132,(8), br. Collez. di Poesia, 280. Prima edizione. "Eccomi qua. Qui torno. Qui esco e entro qui, senza saperlo, senza volerlo davvero trascorro. / Le scale sudicie, per ogni gradino un orizzonte / mi si ferma lo sguardo e penso / tenuta alla ringhiera 'ma io gliel'ho mai detto?' / E scioccamente irrompe un motore notturno / che mi toglie al silenzio / e rende quel cortile puzzolente / nuovo e ridicolo, fermo. / E che ci fa lì quella tendina sgonfia?"

Prima edizione. Torino, Einaudi Ed. 1981, cm.11,5x19,5, pp.78, br., cop.fig. Coll.Nuovi Coralli,319.

Milano, Vanni Scheiwiller 2007, cm.13,5x20,5, pp.222, brossura copertina figurata. Collana Prosa e Poesia. Come molti poeti che l'hanno preceduta, nella costruzione della sequenza anche Bianca Tarozzi cerca la narrazione, l'unità di voce e racconto, il disegno complessivo. La sua è una poesia che non spezza i legami di senso e non ritaglia collages. Il suo ideale sarebbe quello di Nabokov: "bellezza più pietas". Oppure, detto da altri, "fuoco e geometria". "La geometria è necessaria per limitare l'informe, ovvero l'ego del poeta: per la poesia sono il verso, il ritorno di una struttura metrica e della rima, il parallelismo sintattico a costituire la geometria... Quel che particolarmente mi interessa quando progetto una raccolta è la sua struttura complessiva, il senso della sequenza". Questo è il "teatro naturale" di Bianca Tarozzi.