La guerre civile.

Testo latino e traduz.in italiano di Giuseppe Lipparini. Bologna, Zanichelli Ed. 1967, cm. 13x19,5 pp.XXIII,451, legatura editoriale in tutta tela. Coll.Prosatori di Roma.

Introduzione e note di Ettore Barelli. Traduzione di Fausto Brindesi.Con le figure in rame del Palladio. Testo latino a fronte. Milano, Rizzoli 1974, cm.13,5x21, pp.394, alcune illustrazioni e una cartina in bn. nel testo , brossura, copertina figurata a colori. Coll.BUR, Serie Classici Greci e Latini. Da Plutarco a Bertolt Brecht, tutti si sono confrontati con questo grande classico della nostra cultura, da studiare e da leggere come testimonianza storica e come modello di stile. La prosa di Cesare, come ha già scritto Concetto Marchesi, "ha l'eleganza perfetta e trasparente di una vera opera d'arte e nello stesso tempo ha la solenne semplicità del linguaggio imperatorio e ufficiale. La lucidità della prosa di Cesare deriva dalla lucidità del suo pensiero". Questa edizione è accompagnata da notizie storiche e geografiche e da nozioni di tecnica e nomenclatura militare relative anche agli armamenti e alle fortificazioni, che consentono al lettore di avere una chiara conoscenza delle strategie adottate da Cesare nel corso delle guerre. Introduzione enote di Ettore Barelli.

Testo in latino con note a margine molto ampie. Con note italiane compilate da Enrico Bindi. Quarta edizione aumentata e corretta. Prato, Tipografia Aldina 1862, cm.11,5x18,5, pp.CXXVIII,656, rilegatura in mezza pelle verde, con piatti fasciati in carta decorata. Biblioteca dei Classici Latini con comenti italiani per uso delle scuole.

Con un saggio di Giovanni Ferrara. A cura di Massimo Bruno. Testo latino a fronte. Milano, Fabbri 2006, cm.13x20, pp.385, alcune ill.e una cartina in bn.nt., legatura editoriale, copertina figurata. Coll.I Grandi Classici Latini e Greci. Da Plutarco a Bertolt Brecht, tutti si sono confrontati con questo grande classico della nostra cultura, da studiare e da leggere come testimonianza storica e come modello di stile. La prosa di Cesare, come ha già scritto Concetto Marchesi, "ha l'eleganza perfetta e trasparente di una vera opera d'arte e nello stesso tempo ha la solenne semplicità del linguaggio imperatorio e ufficiale. La lucidità della prosa di Cesare deriva dalla lucidità del suo pensiero". Questa edizione è accompagnata da notizie storiche e geografiche e da nozioni di tecnica e nomenclatura militare relative anche agli armamenti e alle fortificazioni, che consentono al lettore di avere una chiara conoscenza delle strategie adottate da Cesare nel corso delle guerre. Introduzione enote di Ettore Barelli.

Todi, Biblioteca Capitolare 1979, cm.16,5x24, pp.43, 1 tavola a colori fuori testo, fasicolo spillato, Collana Res Tudertinae,4.

Estratto da Studi in onore di Federico M. Mistrorigo. Vicenza, Comune di Vicenza 1957, cm.17x24, pp.20, 8 figg.in bn.nt. brossura 2 punti metallici.

Introduz.di J.H.Plumb. Traduz.di M.Manzari. Milano, Rusconi Ed. 1978, cm.14x22, pp.289, alcune tavv.e ill.bn.ft. legatura ed. sopraccop.fig.a col. [copia allo stato di nuovo]. Coll.Le Vite.

Milano, Sironi Ed. 2003, cm.15x20, pp.190, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.Indicativo Presente,14. Eva non ama la pizza e non beve caffè, Riavulone è il diavolo, che l'accusa di essere "na chiavica 'e napulitana", di non essere una napoletana come si deve. Il frutto proibito è Napoli, una città strapazzata e strattonata da due opposte visioni: santino fresco di stampa del "rinascimento napoletano" o stereotipo della napoletanità tradizionalmente intesa. Ma in città c'è anche chi prova a lavorare a iniziative che possano durare nel tempo senza dissolversi troppo velocemente al calore del bel sole e alla disinvoltura del "tira a campare". Attraverso convegni, premi letterari, presentazioni di libri, assessorati alla cultura, mostre d'arte, laboratori di scrittura, si compone il quadro impietoso di cosa significhi "fare cultura a Napoli" oggi.