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Il vizio di parlare a me stessa. Taccuini 1976-1989.

Autore:
Curatore: A cura di Gaia Rispoli. Prefazione di Angelo Pellegrino.
Editore: Einaudi.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.14x21, pp.251, legatura editoriale con sovracopertina figurata.

Abstract: «Ricordare è tutto: l'etica fondamentale della vita». È con questa consapevolezza che l'esperimento giocoso di compilare taccuini diventa per Goliarda Sapienza un'abitudine, un esercizio letterario e mnemonico, e infine un vizio di cui non può fare a meno. Anno dopo anno si scopre attenta a riportare tutto quello che più la colpisce, perché poche volte si assiste a «qualcosa di possente e primario», ma con la stessa gioia prende la penna anche solo per ricordare un viso, immortalare un orizzonte viola, appuntare un pensiero trasportato dal vento forte, durante una camminata lungo il mare. Nelle ottomila pagine di quaderni, agende, fogli irregolari, densi o a volte appena scarabocchiati, si trova la vera voce di Goliarda. Quella riservata a se stessa, intima e diretta, che allo stesso tempo confida al lettore la sua storia, senza omettere nessun dettaglio: gli umori incostanti, gli inciampi e le sorprese nella quotidianità e nella scrittura, gli autori più amati e i viaggi che hanno modificato per sempre la percezione dello spazio. Tra le pieghe degli appunti spiccano poi le riflessioni politiche e l'analisi delle differenze generazionali, che rivelano il cambiamento di una società che inseguendo un'utopia si è ritrovata davanti a una violenta menzogna. Ma è sicuramente il tocco personale e profondo di Goliarda a illuminare e rendere preziosi i suoi taccuini. Il rapporto unico con la madre, i legami più importanti, gli amici che muoiono troppo presto, il dolore di non aver avuto figli e l'amore pieno per quegli «altri figli», i protagonisti dei suoi libri: prima fra tutti Modesta, che lascia le pagine dell'Arte della gioia per diventare persona in carne e ossa insieme ad Angelo, Citto, il fratello Carlo, Moravia e Zavattini. Ci sono alcune protagoniste della storia, come Virginia Woolf e Maria Giudice, che hanno «osato entrare fra i grandi senza tradire il loro essere donna». Con i suoi taccuini, Goliarda Sapienza ci mostra come si raggiunge quest'obiettivo. «Hai una casa qui, puoi sostare un poco. Hai trovato una cucina che almeno per un'altra ora ti terrà al caldo e ti darà il tempo di ripensare la vita. Che cos'è la vita, se non ti fermi un attimo a ripensarla?» ***«Ogni dieci anni Goliarda avrebbe riscritto lo stesso romanzo, modificandolo, reinventando se stessa e la propria vita. Ma da viva quasi nessuno ne capì la grandezza, L'arte della gioia venne pubblicato postumo, e Lettera aperta III rimase così, romanzo interrotto, desideroso di essere e tuttavia impossibilitato. A colmarne l'assenza questi taccuini che di Goliarda fanno eroina in lotta contro un Novecento italiano troppo spesso inadeguato» .

EAN: 9788806803018
EUR 100.00
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Vedi anche...

A cura di Angelo Pellegrino. Torino, Einaudi 2011, cm.14x21, pp.130, brossura copertina figurata. Coll. Super ET. Questi racconti postumi rappresentano una serie di deliri di persone comuni, i loro flussi di pensiero, le loro rappresentazioni mentali. Persone normali, ma non casi normali, personaggi disegnati con drammatica crudeltà in una ricerca della realtà, qui spesso pervasa dall'umorismo nero siciliano. Con Goliarda Sapienza l'inconscio, questo fantasma del Novecento, diventa personaggio in tanti personaggi, i quali non sono più le nevrosi della ragione pirandelliana, ma figure fatte di corpo e sangue.

EAN: 9788806205997
EUR 10.50
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Prefaz.di Citto Maselli. Premio Strega 1967. Torino, UTET Fondazione Maria e Goffredo Bellonci onlus 2006, cm.12x18, pp.XVII,202, legatura editoriale in tutta tela, sopracoperta in cofanetto. Collez.Premio Strega. I 100 Capolavori.
EUR 9.90
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