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Massarosa leggenda e folklore. Un percorso tra le frazioni ieri ed oggi. Interventi di Dino Carlesi: Storia e fantasia nelle terre di Massarosa. e Mario Gori: Per Massarosa.

Autore:
Curatore: A cura di Sabrina T. Lugnani. opera pittorica di Luciano Albiani- "Barin". Presentazione di fabrizio Larini e Giuseppe Lucchesi.
Editore: Tagete Edizioni.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. Tagete Arte.
Dettagli: cm.25x35, pp.144,numerosissime illustrazioni a colori. Legatura editoriale cartonata con copertina figurata a colori. Coll. Tagete Arte. Con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Massarosa.

EAN: 9788889053812
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Prima ristampa accresciuta. Firenze, La Nuova Italia Ed. 1975, cm.12x20, pp.517, brossura con bandelle e sopracop.trasparente. Coll.Biblioteca di Storia,11.
EUR 27.00
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Commentario al codice. Modena, Panini Ed. 2005, cm.17x24, pp. 304, 50 ill. colori. legatura ed.soprac.fig.a colori. Coll.La Miniatura. Con la dicitura 'Libro d'Ore di Lorenzo de' Medici' si designa un prezioso manoscritto della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, un breviario di devozione privata che il Signore della città - uno dei più splendidi mecenati del Rinascimento italiano - volle donare a una delle sue figlie in occasione delle nozze. Miniature a piena pagina in rigogliosi girali dorati, capilettera dai tratti minuziosi impreziositi da oro in lamina e a pennello, pagine costruite con sapienza ineguagliata compongono un'opera di rara bellezza, un autentico gioiello racchiuso in una legatura altrettanto pregevole in velluto e pietre dure. Questo titolo della collana 'La Miniatura', pubblicato in occasione dell'edizione in facsimile del Codice, edita dalla Franco Cosimo Panini, illustra il quadro entro cui vide la luce questo autentico capolavoro della miniatura italiana, orgoglio di una potente dinastia e apogeo di un'arte raffinata che proprio in Italia, nel Quattrocento, celebrò i suoi ultimi fasti. Il volume si propone di introdurre il lettore al contesto storico e artistico nel quale il Libro d'Ore di Lorenzo de' Medici fu concepito e realizzato, illustrando nella prima parte, con una serie di Saggi di vari studiosi specializzati, i seguenti argomenti: La cultura artistica a Firenze nell'età di Lorenzo (Cristina Acidini Luchinat); I libri dei Medici nella Biblioteca Medicea Laurenziana (Franca Arduini); Cenni sulla storia del Codice Laurenziano (Laura Regnicoli); I miniatori del codice Ashburnam 1874 (Adriana Di Domenico); Antonio Sinibaldi copista di corte (Laura Regnicoli); Il Laurenziano Ashburnam 1874 e alcuni raffronti con i codici monacense 23639 e Waddesdon Manor 16 (Laura Regnicoli); La legatura del Libro d'Ore di Lorenzo de' Medici (Dora Liscia Bemporad). Nella seconda parte, un ampio ed esauriente regesto di Schede descrittive, compilato da Adriana Di Domenico, dà conto partitamente delle singole pagine e miniature del manoscritto laurenziano.

EAN: 9788882907846
EUR 80.00
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Traduz.di Paola Zillio Messori. Milano, Adelphi Ed. 1993, cm.12,5x19,5, pp.212, brossura cop.fig. Coll.Gli Adelphi,27.

EAN: 9788845908361
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#327826 Diritto
Milano, Giuffrè Editore 2021, cm.14,5x22, pp.XXXI,138, brossura. Collana Per la Storia Pensiero Giuridico Moderno,126. Il volume ricostruisce il contributo offerto dai giuristi toscani - tra questi Lorenzo Collini, Giovanni Carmignani, Girolamo ed Enrico Poggi, Francesco Forti, Giuseppe Cosimo Vanni, Napoleone Pini, Vincenzo Salvagnoli, Celso Marzucchi, Ferdinando Andreucci, Giuseppe Panattoni - alla costruzione di un diritto per l'agricoltura nella Toscana dell'Ottocento, un'esperienza giuridica comprensibile nella 'lunga durata', percepita e sostenuta come «diversa» anche alle soglie dell'introduzione del codice civile italiano. Già nel 1808 l'Accademia dei Georgofili opponeva con successo la giurisprudenza patria e le liberalizzazioni dell''iconico' Pietro Leopoldo al tentativo di Napoleone di introdurre un Project de code rural nella Toscana francese. Il codice rurale si sarebbe rivelato 'impossibile', con l'eccezione dei Principati di Lucca e Piombino, mai ricordati nel dibattito della Restaurazione; da allora l'Accademia dei Georgofili era un ponte tra la cultura giuridica ed istituzionale toscana, fino all'Unità terra di ius commune, e quella d'oltralpe. I 'giuristi-economisti-politici' credevano che la «potenza dello Stato» dipendesse dalla «cultura delle terre»; si impegnavano in Discorsi al pubblico - ai Georgofili, il Vieusseux, l'Accademia dei Nomofili - ed in ampie opere teorico-pratiche, coniugando diritto ed economia in vista di un «progresso per l'agricoltura» e dunque per la società, alla ricerca del legame «dati legali, dati sociali». Intendevano offrire un 'sapere utile' come contributo 'civile', tra proposte di «buone dottrine» e di un 'pedagogico' «codice rurale», per istruire i «campagnoli». Nell'ambito dei contratti agrari meritavano un'attenzione particolare i «livelli di Toscana», irriducibili alla dimensione contrattuale individuale, piuttosto «pubblica istituzione». Per questo profilo di identità di «toscana cittadinanza» si poneva il tema dell'aggiornare il celebrato sistema livellare leopoldino «al paragone dei tempi», verso un contrastato processo di affrancazione generale. Sul piano 'costituzionale' era chiara la percezione del legame tra proprietà fondiaria, «amministrazioni economiche», «poteri politici»; la «libertà della terra» era indicata come l'architrave del «diritto pubblico della nazione».

EAN: 9788828832447
EUR 17.00
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