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Robert Michels e la prima guerra mondiale. Lettere e documenti (1913-1921).

Curatore: A cura di Federico Trocini.
Editore: Olschki Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm 17 x 24, pp.XII,738, brossura Fondazione Luigi Einaudi. Torino. Studi,60.

Abstract: Autore di uno dei grandi classici del pensiero politico novecentesco, La sociologia del partito politico nella democrazia moderna (1911), Robert Michels (1836-1936) rientra tra gli intellettuali più cosmopoliti del secolo. In quanto ‘tedesco per origine’ e ‘italiano per elezione’, egli rappresenta al tempo stesso una figura chiave tramite cui ricostruire la fitta trama di rapporti tra Italia e Germania a cavallo tra Otto e Novecento. Attraverso i documenti inediti del suo carteggio risalenti al periodo 1913-1921 e raccolti all’interno di questo volume è possibile fare luce su una porzione cruciale del suo controverso itinerario biografico e intellettuale. E, in particolare, venire a capo delle complesse ragioni che, in coincidenza con lo scoppio della Prima guerra mondiale, lo spinsero dapprima a richiedere la naturalizzazione italiana e, all’indomani del maggio 1915, nel quadro di una scelta di campo profondamente lacerante sul piano personale, a farsi promotore del principio di autodeterminazione nazionale e, più in generale, ad auspicare, per il bene dell’intera Europa, la sconfitta militare della Germania.

EAN: 9788822266118
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Presentazione di Giuseppe Toniolo. A cura di Enzo Carli. Firenze, Nardini Ed. 1989, cm.24x32, pp.236, num.ill.e tavv.a col. legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta. Coll.Chiese e Palazzi Monumentali d'Italia.

EAN: 9788840412115
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Firenze, Olschki Ed. 1970, cm.18x25,5, viii-156 pp., Coll. Biblioteca dell'«Archivum Romanicum» - Serie I: Storia, Letteratura, Paleografia, 109.

EAN: 9788822217059
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Firenze, Edizioni Scena Illustrata 1940, cm.15,5x21, pp.272, numerose ill.in bn.e a 2 col.nt., brossura, cop.fig.a col. Cop.post.distaccata, dorso con lacune.
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Firenze, Olschki Ed. 2018, cm 17 x 24, xiv-134 pp., brossura Biblioteca di «Geographia Antiqua»,5. Nel panorama ellenistico dell’Asia Minore la dinastia degli Ariaratidi presenta caratteri singolari. Una serie di sovrani si succedono per circa un secolo e mezzo, prima che prenda il sopravvento l’espansionismo di Mitridate. Due svolte segnano la storia della Cappadocia: la fondazione del regno attorno al 230 a.C. e i nuovi assetti geo-politici sanciti da Roma con la pace di Apamea (188 a.C.). Legati all’eredità persiana, che tante tracce mostrava ancora ai tempi di Strabone soprattutto nella persistenza di certi culti, gli Ariaratidi aprirono la Cappadocia all’ellenismo. Si tratta di un atteggiamento dettato da motivi ‘politici’, un fenomeno di superficie quindi, circoscritto alla corte e ai centri urbani. L’altra faccia della Cappadocia è disegnata dalle strutture arcaiche di un’economia esclusivamente agro-pastorale e di comunità che gravitano attorno a ‘stati templari’, al cui vertice vi sono sacerdoti più o meno subordinati all’autorità del monarca. La monografia di Silvia Panichi tenta di tracciare un ritratto della Cappadocia ellenistica, salvaguardando l’equilibrio fra il racconto dei fatti politico-militari, che ruotano attorno alle corti ellenistiche, e i caratteri originali di una regione sospesa fra iranismo ed ellenismo.

EAN: 9788822265807
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