Carteggio 1838-1852.

Firenze, Alinari 1990, cm.24x29, pp.110, XVIII figg.bn.nt.70 tavv.bn.ft. brossura cop.fig.a col. Coll.Soprintendenza Archeologica di Pompei.

Milano, Mondadori Ed. 1993, cm.15x22, pp.334, legatura editoriale , con sopracoperta figurata a colori. Coll.Le Scie. Una controstoria del Risorgimento, che vuole demolire, sulla base delle carte ritrovate negli archivi dell'Esercito, le mitiche battaglie e i grandi guerrieri che hanno disseminato di monumenti le vie e le piazze della Penisola.

Rovereto,2003. A cura di Patricia Salomoni. Pisa, Ediz.ETS 2005, cm.16x24, pp.154, brossura cop.fig.a col. civico ginnasio di Rovereto confermò anno dopo anno la sua vocazione alla formazione di una classe dirigente professionalmente preparata ed eticamente motivata. Questo raffinato edificio settecentesco ospitò generazioni di ginnasiali e liceali. Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Rovereto svoltosi per la ricorrenza dei 330 anni dalla fondazione del Liceo "Antonio Rosmini"

Traduzione di Claudia Zonghetti. A cura di Natalino Valentini. Milano, SE 2023, cm.11x19,5, pp.108 , num.figg.bn.nt.e ft. brossura con bandelle, cop.fig.a colori. Coll.Piccola Enciclopedia,251, «Passando attraverso le diverse esperienze della conoscenza e della scienza, Florenskij approda progressivamente ai fondamenti spirituali della sapienza e della mistica cristiana, che egli esplora anche attraverso l’esperienza vissuta dai primi Padri del deserto, evocata dalle testimonianze e dai loro scritti ascetici. La verace esperienza spirituale vissuta da Antonio, padre di tutti i monaci e modello originario dell’ascesi cristiana, viene riproposta dal filosofo russo salvandola dal baratro nichilista verso il quale la sospinge il celebre romanzo di Flaubert, ma anche da ogni deriva positivista e laicista. Già a partire dalla figura di Antonio il monachesimo appare come attraversato da quelle luci e ombre che animano e scuotono il mondo, ma sempre nella costante tensione antinomica tra attesa e compimento, memoria e profezia. Antonio lascia trasparire, nella sua estrema nudità, la cifra segreta che lo inabita, l’eschaton verso il quale è perennemente rivolto.» (dallo scritto di Natalino Valentini)