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Tutte le isole di pietra. Ritrattidi città nella letteratura.

Curatore: A cura di Paolo Colarossi e Judith Lange.
Editore: Gangemi Editore.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.17x24, pp.494, Brossura copertina figurata a colori.

Abstract: Collana "Città, Territorio, Piano" diretta da Giuseppe Imbesi| La pietra scolpita in parole: così gli scrittori, da Erodoto a Borges, hanno ritratto la forma della città, la sua bellezza, il suo degrado, la luce e le ombre.| "Tutte le isole di pietra" raccoglie le descrizioni di circa 450 città del mondo, disegnate da più di 200 autori di diverse epoche, culture e paesi. E' un libro dai molteplici percorsi, che può essere letto in tanti modi, seguendo il personale interesse o piacere: è antologia tematica di letteratura, è rassegna sulle variazioni di gusto nel giudicare e percepire la bellezza della città, è viaggio nel tempo e nelle più diverse aree geografiche, è riflessione sul tema stesso della città, è manifesto d'amore al suo corpo di pietra, di verde, di acciaio e di plastica. Essenzialmente è un libro che aiuta a scoprire e a stimolare i modi, i luoghi, i percorsi mentali per individuare la bellezza e la vitalità della città, qui riflessa nelle peregrinazioni letterarie di autori attenti e curiosi a come l'uomo si è costruito lo spazio urbano per vivere.

EAN: 9788874486557
CondizioniUsato, buono
Note: MInime tracce d'uso.
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Traduz.di Gian Renzo Morteo, Anna Maria Levi, Valentino Musso, Gilberto Tofano, Daniele Ponchiroli, Giorgio Buridan. Torino, Einaudi Ed. 1962, cm.14,5x22,5, pp.721, legatura editoriale in tutta tela, sopracop.fig.a colori. La cantatrice calva. La lezione. Le sedie. Vittime del dovere. La fanciulla da marito. Amedeo o come sbarazzarsene. Jacques ovvero la sottomissione. L'avvenire è nelle uova ovvero ci vuole di tutto per fare un mondo.L'improvviso dell'alma ovvero il camaleonte del pastore. Il nuovo inquilino. Assassino senza movente. Il rinoceronte.
Usato, molto buono
Note: Mende alla sopracoperta. Interno nuovo.
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#96658 Scienze
Torino, Ediz.Radio Italiana s.d.ca. 1950, cm.15x21,5, pp.124, brossura Coll.Quaderni della Radio,4.
EUR 18.00
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Cura e traduzione di Luana Salvarani. Milano, Medusa 2019, cm.14x22, pp.138, brossura sopraccoperta figurata a colori. Collana Le Porpore,126. «Il neonato piangeva nella sua culla e il padre disse: "Mi ricordo di Babilonia". Poi la madre lo coricò in una piccola vettura trainata da un leone e una vergine nuda. Era il 18 febbraio 1896, e tutti compresero che non bisogna risalire fino al gesto confondente. Mentre leggeva Baudelaire, Huysmans, Mallarmé e Barrès, una folla di donne-tronco molto belle, con una lumaca sulla testa, lo contemplava a mani giunte. Fu allora, nel 1913, che conobbe Paul Valéry, perché il regno del linguaggio esige la più grande agitazione. A volte i serpenti portavano cappelli a cilindro, le gigantesche cicale si sedevano in poltrone rotonde, un'aquila leggeva la "Divina Commedia". Il poeta, mobilitato nel 1915, era stato assegnato a un centro di neuropsichiatria. Ma i serpenti, le cicale e le aquile sanno che il sogno è di un'innocenza selvaggia. L'inventore ha due scale di ferro che fanno comunicare la gola con il cervello, Sarah Bernhardt ha il volto coperto di nature morte impressioniste, e il poeta (che, nel 1919, pubblica il suo primo libro, "Mont de Piété") ha la parola "speranza" scritta sulle dita. Freud, Aragon, Ernst, Tzara, Soupault, Desnos, Picabia, gli amici del poeta danzarono al Ballo degli Incoerenti con delle vedove bianche e nere, con le Preziose di Abraham Fosse e le lascive sonnambule, mentre la bella e la bestia giocavano a sodomizzarsi. È nel 1924 che esplode il "Manifesto del Surrealismo", nell'avenue de Raymond Roussel, nell'inverno di Arcimboldo, nelle matematiche di Lewis Carroll, nei viaggi fantastici di Goya, nelle immagini della confusione di Rimbaud, nei seni eretti di tutte le donne e negli indomani che cantano. Chi non ha visto Nadja, nel 1928, scivolando sui pattini, una torcia in mano, rivelare a Dracula, Don Chisciotte e Casanova il segreto dell'assurdo? (...) Il poeta viaggiò e percorse così i mille meandri dietro lo specchio, le follie e i fantasmi, nudo, a cavallo di una vacca dalle corna dorate, portando sulla testa una colomba bianca. Lontano, nella sfera, gli innamorati si abbracciavano, a testa in giù. Dall'"Ode à Charles Fourier" al "Surréalisme, méme" e "La Brèche", il poeta vide, tra altre innumerevoli meraviglie, la donna sorgere, adulta, dalla breccia aperta a colpi d'ascia nel cranio di un vegliardo dalla barba bianca e dagli enigmi a forma di automobile marciante a tutto gas. E nel 1966 il poeta morì senza morire».(Arrabal) Leggi meno

EAN: 9788876983870
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