L'impostore. Le memorie dello Schindler italiano cha ha salvato cinquemila ebrei.

Illustrazioni di G.Ajmone, F.Casorati, B.Cassinari, A.Chighine, G.Dova, A.Fabbri, B.Pulga, C.Ramous, S.Romiti, E,Scanavino, G.Strazza. Prefazione di Francesco Flora. Bologna, Cappelli Ed. 1960, cm.11,5x19, pp.XXXVIII,114, 11 tavole bn. fuori testo, legatura editoriale con sopraccoperta figurata a colori. Seconda edizione.

Padova, Stabilimento Tipografico L. Penada 1931, cm.17x23,5, pp.32, legatura editoriale cartonata fasciata in carta decorata. Al dorso tassello in pelle però quasi completamente staccato. Copertine originali mantenute internamente.

A cura di Oreste Tolone. Brescia, Morcelliana 2010, cm.12x18,5, pp.66, brossura. Coll. Il Pellicano Rosso. Nuova Serie, 119. Che cosa fa del calcio un gioco, degno di riflessione, e non soltanto uno sport, segno di una società di massa? Bernhard Welte, nei due saggi tradotti (del 1978 e del 1982), sorprende nel gioco del calcio, quale insieme di regole e disciplina, una razionalità filosofica. O, come ben evidenzia il curatore, il significato del pallone non solo come sfera, emblema religioso e metafisico della perfezione, ma anche come veicolo di una dimensione antropologica ulteriore. Il pallone mette in gioco una finalità - la vittoria - trasformando i nemici in avversari, e rende così possibile per l'uomo ciò che nella realtà gli pare negato dal determinismo. Di più, il pallone, insieme a norme e leggi del tutto speciali, mette in campo la libertà dell'uomo, quella che può fare del suo ideale una realizzazione compiuta nella forma di una convivenza possibile.

Traduzione di Vittorio Tamaro. Milano, Nottetempo 2017, cm.14x20, pp.108, brossura.