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#307498 Arte Saggi

Donne. Numero monografico della rivista: Livorno cruciale. Quadrimestrale di Arte e Cultura, Numero 13.

Autore:
Editore: ETS.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.17x24, pp.96 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori.

Abstract: Proprio in una fase preelettorale in cui la nostra redazione attende le strategie culturali della prossima Amministrazione, auspicabilmente proiettate verso una fuoriuscita dal Maelström del decennio precedente, coincidente con l’esponenziale declassamento del ruolo dell’intellettuale cittadino – secondo quanto ribadito da Claudio Frontera (Versus, rubrica a cura di A. Papini) – si è deciso di varcare l’abisso culturale e psicologico del femminino, astraendoci vigorosamente da certo usurato femminismo e semmai virando verso slogan, iconografie e tipologie esondanti rispetto a una demagogia, ormai insoffribile, da suffragette.L’universo femminile è stato indagato dalla nostra redazione e dai nostri collaboratori nelle sue multilaterali e contraddittorie coordinate culturali, laddove la componente soprannaturale e demoniaca prospettata da Dostoevskij si sposa con il vaticinio di Claudel: nell’attualità, una outsider come Isabella Staino può meglio di chiunque altro incarnare il volatile mistero di una fiaba densa di inaspettati protagonisti, dove la donna diventa calamita di apparizioni fantasmiche decriptabili sull’onda della “cosmografia” felliniana, così come della sadica aritmetica sessuale di un Balthus.Non c’è spazio per strumentali quote rosa o desuete risse di emancipazione, laddove regna la pervasiva effige di una dominatrice di salotti e circuiti culturali come Virginia Banti, illuminata consorte di Salvatore Orlando, icona della collezione scoperta e valorizzata da “Archivi e Eventi” in quest’occasione, oltre che di una femminilità eletta, raffinata, tattica e comunicativa.Non a caso l’idolo japoniste di Severine immortalato in copertina, digrigna i denti nel segno dell’internazionalità cappiellesca, fulmina lo spettatore in un’ideale congiunzione animalistica, davvero precognitrice, e segna il trionfo dell’eroina che, frondista dalle infinite sfumature sentimentali, seppe ingegnosamente miscelare professionalità e privacy.L’obiettivo primario resta la riaffermazione del potere dell’onda lunga dell’ingegno femminile, non riconvertibile sulla base di schematismi revanscisti o ancor peggio di semplificazioni populistiche.In quest’ottica l’Associazione “Archivi e Eventi”, promotrice della rivista, e da sempre all’avanguardia nelle strategie culturali cittadine, mira, mai come in quest’occasione, a un dialogo innovativo con le istituzioni, rilanciando il proprio impegno con l’ampliamento del comitato scientifico, già oltremodo prestigioso, verso le eccellenze dei circuiti universitari regionali e nazionali, dando il benvenuto ad Amedeo Belluzzi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, certificata garanzia di un osservatorio straordinariamente qualificato da parte della nostra rivista sul futuro urbanistico della città di Livorno.

EAN: 9788846738967
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#66336 Dantesca
Firenze, Polistampa Ed. 1998, cm.17x24, pp.229, num.ill.e tavv.bn.nt. brossura copertina figurata a colori. Collana Arte. Storia dell'arte. Dopo Lorenzo e dintorni (1992), Cavallini “discepolo di Giotto” (1994) e La prima rappresentazione della Mandragola (1995), la Polistampa raccoglie un altro gruppo di miei manoscritti di storia dell’arte. Il primo, Il più vero ritratto di Dante… è un saggio iconografico che, oltre che dal giudizio di Gianfranco Folena, appare collaudato da trentatré anni di stagionatura. Questo e il secondo scritto, Giovanni Pisano a Firenze (del 1981) rimangono i soli d’argomento trecentesco. Seguono diversi “profili” - Brunelleschi, Ghiberti, Angelico, Fra Filippo Lippi, Castagno - in cui la figura e l’opera di alcuni fra i maggiori nomi del Quattrocento è riassunta in un breve scorcio a cui non vuole essere estraneo un giudizio oltre che sull’artista sull’uomo… Si prende poi in esame un dipinto, la Tebaide degli Uffizi… Infine due problemi di scultura: il “necessario” spostamento di attribuzione – a Baccio da Montelupo – di una scultura passivamente mantenuta nel catalogo di Desiderio da Settignano; e una chiarificazione delle vicende riguardanti Agostino di Duccio, che portano al concepimento del David marmoreo di Michelangelo.

EAN: 9788885977846
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#147433 Arte Pittura
14/12/1998-19/2/1989. a cura di Giovanna De Feo, Patrizia Rosazza Ferraris, Livia Velani. Arnoldo Mondadori Ed. - De Luca Ediz.D'Arte 1988, cm.21,5x24, pp.121, numerose illustrazioni bn.e tavole a colori nel testo, brossura copertina figurata a colori.
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#291571
Firenze, Olschki Ed. 2016, cm 17 x 24, viii-256 pp. con 8 tavv. f.t. a colori, brossura Biblioteca dell''«Archivum Romanicum». Serie I: Storia, Letteratura, Paleografia,451. In un dibattito che rinnova costantemente se stesso – soprattutto in area germanica, francese e anglosassone – il disegno, inteso come scrittura figurativa o pura astrazione, come versante creativo che agisce sul fronte della complicità immaginativa, della dimensione simbolica, nutre il pensiero ottocentesco e protonovecentesco sulle arti nella più estesa determinazione critica. All’interno di quel dibattito, nella specificità assoluta dell’osservanza simbolista, un breve testo di Hugo von Hofmannsthal (1874-1929) premesso al catalogo critico (1920) della raccolta di disegni antichi dello storico dell’arte e letterato Benno Geiger, diviene motore di uno sguardo sulla dimensione figurativa. La ricerca delle latitudini concettuali del disegno – chiamando in causa il secondo Ottocento e un Novecento nei decenni iniziali venati dalla cifra simbolista hofmannsthaliana – investe il momento di snodo nel quale il secolo del Positivismo e della prima civiltà industriale coglie l’inattualità di un taglio analitico eminentemente teorico. Una inattualità spesso denunciata da intellettuali, filosofi e artisti quando del disegno ripensano la discriminazione tra polo genetico della creazione artistica in abito strumentale e linguaggio alimentato di vita propria, investito di una superiore autonomia estetica.

EAN: 9788822264404
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#335024 Arte Pittura
Firenze,Palazzo Pitti,26/9-31/12/1987. Milano, Palazzo della Permanente,14/1-28/2/1988. Saggio introduzione di D.Durbé. Firenze, Artificio Ed. 1987, cm.22x28, pp.308, 145 tavole a colori ,91 illustrazioni bn, brossura copertina figurata a colori. I fattori di una mostra, Fattori e la Permanente, attualita' di Fattori, la prima attivita' di Fattori - problemi di interpretazione critica, originalita' del ruolo di Fattori nel decennio 1860 1870 per l'affermarsi di un realismo moderno, maturita' e privilegio di Fattori. dipinti dal 1854 al 1906, disegni preparatori, indagine riflettografica, apparati critici, bibliografia generale.
Usato, buono
Note: sottolineature a lapis.
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