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Romanticismo e scuole nazionali nell'Ottocento.

Autore:
Curatore: A cura della Società Italiana di Musicologia.
Editore: EDT.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. Storia della Musica,8. Biblioteca di Cultura Musicale.
Dettagli: cm.14x21, pp.XIV,310, brossura. Coll. Storia della Musica,8. Biblioteca di Cultura Musicale.

EAN: 9788870631050
EUR 15.50
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Milano, Corriere della Sera 2004, cm.15x22, pp.784, legatura editoriale. Coll.La Letteratura italiana,12.
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Roma, Donzelli 1999, cm.11x17,5, pp.184, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Coll. Saggine,35. «L’unificazione (come quasi tutti i grandi eventi storici) non era ineluttabile. Era un sogno e un progetto di certi movimenti politici che si concretizzò attraverso brusche accelerazioni, guerre, imprevedibili vittorie e repentini collassi. È una storia densa e drammatica quella che proverò in questo mio libro a raccontare». L’ingresso del Mezzogiorno nello Stato- nazione rappresenta il culmine del processo di unificazione. È proprio quell’evento, a ben vedere, il fulcro della celebrazione, e dell’anti-celebrazione revisionista, del centocinquantenario che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Salvatore Lupo – storico tra i più acuti e autorevoli – ragiona di quegli avvenimenti, e del mito che già allora si costruì intorno ad essi, nonché della rielaborazione della memoria che ne seguì di lì a un ventennio. Lupo adopera il termine «Risorgimento», perché è quello che ci è stato consegnato dalla tradizione, consapevole tuttavia che esso ha il difetto di occultare i forti elementi conflittuali che connotarono, e non necessariamente in senso negativo, il percorso unitario. Per restituire appieno la dimensione dei conflitti, il libro fa ricorso al termine «rivoluzione» (parola nobile e impegnativa), e insieme al suo opposto, «controrivoluzione»; o all’altro termine più inquietante, per la nostra coscienza e a maggior ragione per quella del tempo, di «guerra civile». Si trattò infatti di uno scontro politico e sociale, ma non solo: nell’Italia divisa del tempo, e soprattutto nel Mezzogiorno, si sovrapponevano e si contrapponevano diversi patriottismi, quello siciliano, napoletano, italiano. La vittoria dell’uno sull’altro e la sinergia tra l’uno e l’altro vanno ricondotte a precise circostanze politiche, e in particolare alla relazione tra un certo tipo di patria e un certo tipo di libertà. Queste complicazioni, in larga parte offuscate e rimosse nel lavorio di costruzione della nostra memoria, ci obbligano a ridefinire alcuni schemi interpretativi sul Risorgimento. Se intendono davvero fornire un contributo alla discussione pubblica, gli storici di oggi sono chiamati a restituire il senso – e i limiti – di quell’incontro ottocentesco tra patria e libertà.

EAN: 9788879894609
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Milano, Fratelli Fabbri Ed. 1966, cm.13,3x19,3, pp.158, num.ill.a col.nt. leg.ed. fregi e titoli in oro al piatto ant.e dorso. Coll.Elite. Storia Univesale dell'Arte,29.
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Prima edizione. Milano-Roma, Rizzoli & C. Editori 1939-1940, 4 voll. di 4, cm.18x25,5, pp.421,(3), 252 ill.in bn.nt. e 4 tavv. a col.ft.; 535,(1), 361 ill.in bn.nt. e 4 tavv. a col.ft.; 479,(1), 274 ill. in bn.nt. e 4 tavv. a col.ft.; 509,(1), 363 ill. in bn.nt. e 4 tavv. a col.ft., legg. edd.in t.tela blu, titoli in oro ai piatti ant. e ai dorsi. (esempl. privo si sopraccoperte; vol.I mancante del II risguardo; segni di adesione della sopraccop. al margine inf. della leg. del vol.II.)
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