La parte istorica. Storia della filosofia e libertinismo erudito.

Venezia, Marsilio Ed. 1990, cm.15,5x21,5, pp.213, alcune figg.bn.nt. brossura cop.fig.a col. Coll.Saggi.

Milano, Hoepli 1964, cm.12,5x19, pp.VIII-264, 82 figg.bn.e 7 tavv.a col.nt. brossura cop.fig.a col.

A cura di Mario Picchi. Roma, Lucarini Ed. 1988, cm.14,5x21,5, pp.86, brossura Coll.Proposte,6.

Milano, Ediz.Medusa 2004, cm.12x21, pp.142, brossura con sopracop. Coll.Argonauti,4. Scomparso il 20 febbraio 2003 all'età di 96 anni, Maurice Blanchot è stato un protagonista della cultura francese del Novecento. Ma, per un gioco quasi paradossale, egli è anche un personaggio "invisibile": finora chi ha affrontato il suo pensiero ha infatti accuratamente evitato di addentrarsi nei nodi "imbarazzanti" della genesi di un'idea che, in definitiva, esprime il distillato culturale della destra radicale attiva fra le due guerre. Amato oggi dagli intellettuali di sinistra, celebrato da filosofi come Derrida, il Blanchot del dopoguerra ha occultato il primo Blanchot, l'artefice di un'adesione culturale e politica che incarna da protagonista dirigendo e collaborando alla maggior parte delle riviste dell'estrema destra francese.

Pistoia, Tellini Ed. 1982, cm.14x22, pp.117, num.figg.bn.e a col.nt. brossura cop.fig.a col.