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#309678 Storia Moderna

La santa impresa. Le crociate del papa in Ungheria (1595-1601).

Autore:
Curatore: Illustrazioni di Andrea Bayer.
Editore: Salerno.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Aculei,32. Collana diretta da Alessandro Barbero.
Dettagli: cm.13x20, pp.206, brossura copertina figurata. Coll.Aculei,32. Collana diretta da Alessandro Barbero.

Abstract: Le spedizioni che tra Cinque e Seicento presero via in Ungheria contro i Turchi costarono la vita a Giovan Francesco Aldobrandini, nipote di papa Clemente VIII. Tre campagne militari a sostegno dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo porteranno gli eserciti pontifici dalla gloria alla ritirata tra la neve. L’attenzione dell’autore, che ha riconsiderato l’intera vicenda alla luce di nuovi dati emersi tra le fonti vaticane, si ferma alle poche operazioni condotte sul campo: la vittoriosa presa di Strigonia nel 1595; l’inconcludente assedio di Giavarino del 1597; la durissima campagna sotto Canisa nel 1601. Per il papa e la sua segreteria prendeva forma l’antico sogno crociato ma con nuovi obiettivi: non più quello, irraggiungibile, di riconquistare Gerusalemme, ma quello di fermare l’avanzata turca e contrattaccare puntando direttamente a Costantinopoli, capitale dell’impero del Sultano dal 1453.

EAN: 9788869732973
EUR 14.00
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Roma, Viella Ed. 2011, cm.15x21, pp.287, br.cop.ill.a col.con bandelle. Coll.Studi di Storia Moderna e Contemporanea,4. Il 27 gennaio 1559 papa Paolo IV Carafa allontanò tutti i suoi parenti dalla corte di Roma, compreso l'onnipotente cardinal nipote Carlo Carafa. Poco dopo, il 3 febbraio, istituì il Sacro Consiglio - un organo collegiale composto da due cardinali e da un nobile romano di casa Orsini - che sarebbe rimasto in attività fino al 18 agosto 1559, giorno della sua morte. Che significato ebbero questi mutamenti nel governo dello Stato della Chiesa? La soppressione del Sacro Consiglio, avvenuta lo stesso giorno della morte del papa, coincise con la definitiva scomparsa della politica sperimentata in quei mesi? Il volume cerca di rispondere a queste domande, fondamentali per comprendere l'evoluzione storica e politica dello Stato pontificio, centrando l'attenzione proprio sul Sacro Consiglio, di cui analizza dettagliatamente la documentazione prodotta.

EAN: 9788883344718
EUR 26.00
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#309938 Arte Varia
Roma, Edizioni Alfieri 1923, cm.12,5x18, pp.100, 20 tavole ft. brossura copertina figurata.
Note: copertina con mende , piccola mancanza alla copertina di circa 2cmx2cm
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Con una nota di Adriano Sofri. Palermo, Sellerio Editore 2006, cm.10x18 pp.187, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Coll.La Memoria,693. "Il nome è cambiato ma l'uomo è lo stesso". Se non fosse passato per la tragedia ungherese e per la morte, il caso Antonio Pallavicini - alias Antál Pálinkás - potrebbe essere venuto dall'umorismo di Gogol': il destino sarcastico di un uomo che decise di cambiare nome perché il suo, così aristocratico, gli sembrava ormai estraneo alla sua identità, e finì schiacciato da quel nome abiurato. La vicissitudine, maturata nel contesto della rivoluzione del 1956, vale come un simbolo dell'attitudine tirannica a fare della carta d'identità non scelta - quando si è nati e dove, da che famiglia, di che sesso e religione - una colpa, e dell'identità scelta una trama sospetta, da castigare. Antonio Pallavicini (1922-1957), figlio di un marchese ungherese di antiche origini italiane, aveva rinnegato il proprio nome e i propri avi con tutte le forze, per una regolare carriera di ufficiale dell'esercito. La sorte lo designò a eseguire l'ordine di scarcerazione del cardinale primate d'Ungheria Mindszenty. Ciò bastò a travolgere il leale Pálinkás-Pallavicini nella sceneggiatura della vendetta comunista, nella parte del traditore smascherato. In questa minuziosa ricostruzione di un avvenimento capricciosamente lugubre e poco noto, l'illusione quasi pirandelliana dell'alias Pálinkás offre una lente limpida per rivedere la ribellione di un popolo, che credette possibile la libertà e l'autogoverno.

EAN: 9788838921803
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EUR 17.00
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