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Il Re Bello. Diario di una messinscena.

Curatore: A cura di Isabella Bigazzi e Siro Ferrone.
Editore: Società Editrice Fiorentina.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.17x24, pp.188,num.ill.col.bn. brossura cop.fig.col.

EAN: 9788860320629
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#266236 Biografie
Mit 138 Abbildungen davon 32 in Farbe. Wien - München - Zürich, Verlag Fritz Molden 1977, cm.19x25,3, pp.272, 106 ill. in nero, di cui una all'antiporta, e 32 a colori, legatura ed. in tutta tela blu cobalto, titolo in oro al dorso, sopraccoperta fig. a colori.

EAN: 9783217007017
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Note: Strappetto di un cm. al margine superiore della sopraccoperta ma ottimo esemplare.
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#316415 Arte Restauro
A cura di Grazia De Cesare. Firenze, Edifir 2022, cm.16,5x23,5, pp.128, illustrazioni. brossura copertina figurata a colori. Collana Restauro. «Rieti è una città ricca di tesori nascosti e la storia del sipario del Teatro Flavio Vespasiano sta lì a dimostrarlo. Dipinto dal grande Antonino Calcagnadoro nel 1910, il sipario ebbe vita travagliata prima e dopo la sua realizzazione. Nel secondo dopoguerra incappò nel giudizio di coloro ai quali - specie dopo l'orrore dell'Olocausto - non era parso politicamente corretto celebrare la presa di Gerusalemme da parte di Vespasiano, che tanta distruzione e tanti lutti arrecò al popolo ebraico. Ma ad oscurare l'imperatore trionfante davanti alle mura della città ci avrebbe pensato il tempo, con tutto il suo corredo di "agenti": l'umidità, l'usura provocata dal ripetuto utilizzo, la scarsa cura e manutenzione, fino a quando, per evitare che la tela andasse distrutta, semplicemente si smise di usarla. Il tempo è continuato a scorrere, sbiadendo del sipario anche il ricordo tra i reatini, pure legatissimi al loro teatro. Perciò il 21 settembre vedere il Flavio pieno di gente accorsa ad ammirare la grande tela finalmente restaurata è stato commovente. Raramente si percepisce in città tanto orgoglio per le proprie cose e la propria storia e invece è successo. E a ragione. Per la Fondazione Varrone, che sin dal 2017 aveva deciso di finanziare quel restauro, è stata la dimostrazione di aver fatto la scelta giusta, onorando una volta di più il lascito anche morale della Cassa di Risparmio di Rieti, che a suo tempo tanto contribuì all'edificazione del teatro. Ugualmente azzeccata si è rivelata la decisione di affidare il cantiere ai docenti e agli allievi dell'Accademia delle Belle Arti de L'Aquila, anche per rinsaldare i rapporti di vicinanza e di scambio con la nostra città. Di quell'emozionante pomeriggio al Flavio ci resta il ricordo del lungo, appassionato applauso con cui il pubblico ha salutato il ritorno del sipario sulla scena e le parole della professoressa Grazia De Cesare sul valore dell'opera del Calca-gnadoro e sulla sua intrinseca fragilità. E adesso che la città ha ritrovato questo suo tesoro siamo certi che farà del tutto per non perderlo di nuovo.» (Dalla Premessa di Antonio D'Onofrio)

EAN: 9788879709842
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