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#324381 Diritto

Collezione storica di tutti gli atti, documenti, dibattimenti, difese e sentenza della celebre causa di lesa maestà contro F. D. Guerrazzi, Gius. Montanelli, Gius. Mazzoni e loro consorti compilata sotto la direzione di avvocati toscani. Parte II sezione I e II.

Editore: A Spese degli Editori.
Data di pubbl.:
Dettagli: 2 parti in 1 volume. cm.14x22,5, pp.888, 123, legatura cartonata coeva.

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#34581 Arte Pittura
Paris, Flammarion Ed. 1955, cm.15x21, pp.185, alcune tavv.bn.ft. brossura cop.fig. Testo in francese.
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A cura di Francesco Federico Mancini. Prefazione di Giuseppe Pannacci. Perugia, Electa, Editori Umbri Associati 1987, cm.20,5x28, pp.296, num.ssime figg.e tavv.bn.e a col.nt. brossura sopraccoperta figurata a colori. Coll.Catalogo Regionale dei Beni Culturali dell'Umbria.

EAN: 9788843524099
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#101965 Firenze
Firenze, Olschki Ed. 2004, cm.16x22,5, pp.XIV, con 2 figg. n.t., brossura soprac.fig. Coll. Biblioteca storica toscana - Serie I, 45. Realizzato a seguito di una vicenda inizata del 1394, lo Statuto del 1409 rappresenta il più ambizioso monumento normativo della storia del Comune di Firenze. La sua singolare composizione e la sua storia tormentata sono l’oggetto di questo volume, che in The Florentine statutes, completed in 1409 after fifteen years of preparation, can be considered the most ambitious legislative work in the history of Florence. This study examines their internal features, their relations with previous legislation and the

EAN: 9788822253156
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#327826 Diritto
Milano, Giuffrè Editore 2021, cm.14,5x22, pp.XXXI,138, brossura. Collana Per la Storia Pensiero Giuridico Moderno,126. Il volume ricostruisce il contributo offerto dai giuristi toscani - tra questi Lorenzo Collini, Giovanni Carmignani, Girolamo ed Enrico Poggi, Francesco Forti, Giuseppe Cosimo Vanni, Napoleone Pini, Vincenzo Salvagnoli, Celso Marzucchi, Ferdinando Andreucci, Giuseppe Panattoni - alla costruzione di un diritto per l'agricoltura nella Toscana dell'Ottocento, un'esperienza giuridica comprensibile nella 'lunga durata', percepita e sostenuta come «diversa» anche alle soglie dell'introduzione del codice civile italiano. Già nel 1808 l'Accademia dei Georgofili opponeva con successo la giurisprudenza patria e le liberalizzazioni dell''iconico' Pietro Leopoldo al tentativo di Napoleone di introdurre un Project de code rural nella Toscana francese. Il codice rurale si sarebbe rivelato 'impossibile', con l'eccezione dei Principati di Lucca e Piombino, mai ricordati nel dibattito della Restaurazione; da allora l'Accademia dei Georgofili era un ponte tra la cultura giuridica ed istituzionale toscana, fino all'Unità terra di ius commune, e quella d'oltralpe. I 'giuristi-economisti-politici' credevano che la «potenza dello Stato» dipendesse dalla «cultura delle terre»; si impegnavano in Discorsi al pubblico - ai Georgofili, il Vieusseux, l'Accademia dei Nomofili - ed in ampie opere teorico-pratiche, coniugando diritto ed economia in vista di un «progresso per l'agricoltura» e dunque per la società, alla ricerca del legame «dati legali, dati sociali». Intendevano offrire un 'sapere utile' come contributo 'civile', tra proposte di «buone dottrine» e di un 'pedagogico' «codice rurale», per istruire i «campagnoli». Nell'ambito dei contratti agrari meritavano un'attenzione particolare i «livelli di Toscana», irriducibili alla dimensione contrattuale individuale, piuttosto «pubblica istituzione». Per questo profilo di identità di «toscana cittadinanza» si poneva il tema dell'aggiornare il celebrato sistema livellare leopoldino «al paragone dei tempi», verso un contrastato processo di affrancazione generale. Sul piano 'costituzionale' era chiara la percezione del legame tra proprietà fondiaria, «amministrazioni economiche», «poteri politici»; la «libertà della terra» era indicata come l'architrave del «diritto pubblico della nazione».

EAN: 9788828832447
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