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Guerrieri metropolitani. Combattere fuori per vincere dentro. La filosofia degli sport da combattimento.

Autore:
Editore: Anima.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.11,5x17, pp.128, brossura copertina figurata a colori. Collana Saggi per l'Anima.

Abstract: Un libro che prendendo le mosse dalla filosofia di vita che da sempre ha impregnato sia le arti marziali sia gli sport da combattimento, vuole proporre un modello educativo che va ben oltre l'ambiente delle palestre. Il testo può essere definito un "Lo zen e l'arte del tiro con l'arco" riservato agli occidentali delle metropoli, quelli che probabilmente non avranno mai occasione d'incontrare il maestro zen pelato e col pizzetto che li istruirà personalmente sulle occulte arti del combattimento. Il fine dichiarato di questo libro consiste nel radunare e addestrare monaci-guerrieri, siano essi uomini o donne, che affrontino la vita secondo un punto di vista eroico: invincibili proprio perché in grado di arrendersi interiormente, immortali proprio perché disposti a morire a ogni istante.

EAN: 9788863652673
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Firenze, Olschki Ed. 1980, cm.15x21, pp.XIV-70, 12 ill.bn.ft. brossura Coll.di Monogr.delle Biblioteche d'Italia,VI.

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Verona, Soave, 27-29 agosto 1998. A cura dell'Associaz.Internaz.Professori di Italiano. A cura di B.Van den Bossche, M.Bastiaensen, C.Salvadori Lonergan. Firenze, Cesati Ed. 2000, cm.16x23, pp.505, brossura cop.fig.a col. Coll.Civiltà Italiana, Nuova Serie,1. Il volume contiene gli atti del XIII congresso internazionale A.I.P.I. tenutosi tra Verona e Soave nell’agosto 1998. Quale Italia e quale italiano? Era la domanda posta da Giovanni Freddi nel congresso di Brescia del 1981. Domanda che, a distanza di quasi vent’anni, non ha perso la sua urgenza. Alle soglie del 2000, in un momento in cui le identità nazionali si presentano come quesito sempre più assillante e problematico, le risposte sono sfaccettate, contraddittorie e difficili, ma non impossibili. Come aveva già una volta proposto Alfredo Luzi a proposito della letteratura, un metodo per capire cos’è l’Italia è quello di parlare d’altro. È quanto è stato fatto in questo tredicesimo congresso, dove l’Italia e l’italiano sono stati vissuti attraverso un itinerario culturale storico-gastronomico. Elemento essenziale tanto dei riti campestri quanto delle cene liturgiche ricche di simbolismo, il cibo si fa strumento di autocoscienza ed ha accompagnato da vicino il percorso narrativo della scrittura. Nella ricca gamma di saggi qui riuniti, la ritualità dell’arte culinaria viene individuata nelle attività più svariate: in relazione al computo del tempo e alla scansione delle stagioni, in termini geolinguistici e lessicali, come oggetto della pubblicità e altro ancora. Ne risulta un quadro istruttivo e penetrante oltre che divertente.

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Rocca di Vignola,27/3-11/7/1999. A cura di Massimo Medica. Modena, Franco Cosimo Panini 2003, cm.24,5x31,5, pp.211, 37 ill.e tavv.bn.e 43 tavv.a col.nt. legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.La Miniatura. I quaranta codici Miniati esposti nella mostra della Rocca di Vignola contengono i documenti delle principali corporazioni laiche e religiose della città di Bologna, nel periodo compreso fra la metà del XIII secolo e gli inizi del XVI. La rassegna mira al raggiungimento di precisi scopi: seguire evoluzione storica e culturale di Bologna, città di respiro europeo, valorizzare una forma artistica come la miniatura, e fornire al tempo stesso una visione approfondita della storia dell'arte in Emilia tra duecento e trecento. Itinerari espositivo, caratterizzato in prevalenza da "statuti" E "Matricole", presenta nomi di grande rilievo. È il caso di Jacopino da Reggio, il miniatore che fra il XIII ed il XIV secolo propone i modelli bizantini con le caratteristiche dello stile e del gusto gotici, o degli esponenti delle società dei merciai, dei droghieri e dei notai, fra i quali si distinsero soprattutto Stefano degli alzi e Lando di Antonio. E ancora Jacopo avanzi, cui vengono solitamente attribuite le miniature degli statuti della seta del 1372, mentre quelle del 1380 e del 1424 sono opera di Jacopo di Paolo. Il genere della miniatura nel periodo compreso fra il trecento ed il quattrocento ha il merito di recepire, approfondire e sviluppare anticipatamente le suggestioni stilistiche proprie dei grandi movimenti. È il riflesso di quanto di nuovo accade in ambiente artistico a Bologna: la ventata di novità portata dal cantiere di San Petronio, ad esempio, si riflette nei codici dell'epoca. Ingiustamente sottovalutata la miniatura ha potuto contare anche su nomi di rilievo quale quello di Giovanni da Modena, uno dei protagonisti maggiori della stagione tardogotica emiliana, la cui unica miniatura conosciuta è contenuta negli statuti dei drappieri del 1407. Il percorso termina con un gruppo di codici della metà del XV e del XVI secolo in cui sono evidenti gli influssi del linguaggio rinascimentale e compaiono i nomi di Bartolomeo del tintore e giovani Battista cavalletto.

EAN: 9788882905835
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