Zero.

Firenze, Giampiero Pagnini Editore 2008, cm.14x22, pp.168, brossura copertina figurata a colori. Collana Tracce, 72. “Lo zero non è un numero. Sembra un numero ma non lo è. Si camuffa da numero e per numero spesso è confuso, ma non lo è. È un non luogo, una terra di trapasso, una landa di nessuno, senza sogni, senza orizzonti né promesse, senza albe né tramonti. Zero ha il negativo sotto di sé, lasciato, dimenticato, evitato e il positivo sopra, alto, distante, inaccessibile. Zero è dove i sogni non arrivano perché non sono previsti; non arriva il dolore né la gioia. E il ricordo? Il ricordo è un bagliore su un orizzonte che non c’è, un’alba virtuale e eterna. O un tramonto.”

Translated by J.H.Freese. Edited by Lawrence H.Dawson. London, George Rutledge & Sons 1933, cm.16x25,5, pp.XV, 557, 32 tavv.in bn.ft.di cui una in antip., legatura ed.in tutta tela, titoli in oro al dorso. (vari segni d'uso alla legatura ma ottimi interni).

London Hollis & Carter 1955, cm.14x22, pp.X,182, legatura editoriale in tutta tela.

A cura di Bruni L., Montesano A. e Zanni A. Milano, Egea/Università Bocconi Editore 2006, cm.12x24, pp.XXXIII-706, legatura editoriale, sovraccoperta. Questo manuale è estremamente importante in quanto introduce l'approccio analitico che caratterizzerà gran parte della teoria del Novecento: la rappresentazione ordinalista della scelta individuale, l'equilibrio economico generale e il criterio di ottimo paretiano.