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Un anno viceversa.

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Editore: Vallecchi Editore.
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Dettagli: cm.13,5x22, pp.175, legatura ed.cartonata, sovraccop.fig.a col. [esemplare in ottimo stato].

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#97078 Arte Pittura
Milano, Electa per ENEL 1993, cm.33,5x31, pp.350, centinaia di tavole a col.nt. legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta figurata a colori in cofanetto. Coll.Monumenti, Musei, Gallerie Pontificie. Luce Per L'Arte.

EAN: 9788843546732
EUR 124.00
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A cura di Adelio Ferrero. Venezia, Marsilio Ed. 1978, cm.13,5x20,5, pp.219, brossura cop.fig. Coll.Materialimarsilio,8.
EUR 12.00
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Urbino, Ediz.QuattroVenti 1986, cm.15,5x21,5, pp.126, brossura Coll.Scienze Umane.
EUR 6.00
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#239969 Arte Restauro
A cura di Annamaria Giusti. Presentazione di Cristina Acidini. Introduzione di Maurizio Michelucci. Firenze, Polistampa 2006, cm.17x24, pp.272, brossura copertina figurata a colori. Opificio delle Pietre Dure. La frase che dà il titolo al volume è di Giorgio Vasari e centra efficacemente i valori che il Rinascimento riconosceva alle ‘belle pietre’. Ma la storia artistica delle pietre policrome solo in tempi relativamente recenti ha focalizzato su di sé gli studi e le ricerche che merita, in precedenza rimasti marginali nell’ambito della cultura idealistica incline a considerarla genere minore. Il libro percorre, nei saggi dei cinque autori, un itinerario fra i maggiori episodi della vicenda artistica che vide protagoniste le pietre colorate, e su cui molto ancora rimane da conoscere e dire. Federico Guidobaldi presenta una ricchissima rassegna dell’opus sectile, ovvero il sofisticato genere musivo in voga nella Roma antica per pavimenti e tarsie parietali, composto da sezioni di marmi policromi dal cui assieme nascevano complessi disegni geometrici e figurali. È da questo antico e nobile modello che il Rinascimento recuperò l’idea e la tecnica per i “commessi” di marmi o pietre dure, che trovarono nella manifattura dell’Opificio, fondata a Firenze nel 1588, l’epicentro di una produzione destinata a trionfare per tre secoli in tutta Europa, e di cui Annamaria Giusti delinea la brillante parabola. Alle materie prime, ovvero quella straordinaria “tavolozza” di marmi dalle macchie variegate che alimentarono l’arte romana e in seguito, come pezzi di recupero, la passione antiquaria delle epoche a venire, sono dedicati i saggi di Enrico Dolci, sui marmi lunensi, e di Lorenzo Lazzarini, su pietre rare provenienti da lontane province dell’Impero romano. È ancora Enrico Dolci a seguire le tracce della cultura del marmo dalla romanità all’Ottocento, argomento questo ripreso e sviluppato nei due saggi di Caterina Napoleone, che delineano le suggestive vicende del collezionismo di pietre colorate dal ’500 in poi, secondo la duplice e spesso correlata angolazione antiquaria e scientifica.

EAN: 9788883045776
EUR 18.00
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