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#331970 Arte Scultura

Felice Palma. Massa 1583-1625. Collezione / Collection. Testi di Andrei Cristina, Ciarlo Nicola, Federici Fabrizio, Claudio Casini e Sara Ragni.

Editore: Bandecchi & Vivaldi.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.24,5x34, pp.289, illustrazioni in bianco e nero e a colori, tavole in bianco e nero e a colori. legatura editoriale cartonata copertina figurata a colori. Collana L'Oro Bianco. Straordinari Dimenticati. The White Gold Forgotten Masters. Testo Italiano e Inglese. prima edizione in tiratura di 900 copie.

Abstract: Dopo il successo dei primi 7 volumi del progetto The White Gold "StraOrdinari Dimenticati" dedicati a Jacopo Antonio Ponzanelli (Carrara 1654- Genova 1735), Danese Cattaneo (Colonnata 1512 - Padova 1572), I Laboratori Ferdinando Palla e Martino Barsanti di Pietrasanta, alle origini della "Piccola Atene", Giuliano Finelli (Carrara 1601 - Roma 1653) e Andrea Bolgi Detto "Il Carrarino" (Carrara 1605 - Napoli 1656).Scultore giovane di molto merito"; così, nel 1614, Pietro Tacca definì Felice Palma presentandolo all'Accademia fiorentina del Disegno. La nuova campagna fotografica attraverserà il Veneto e la Toscana: Venezia, Padova, Massa, Pisa, Firenze, Pietrasanta, Pistoia, Volterra, Monsummano, Colle Val d'Elsa, Capannoli sono alcune delle città che conservano opere di Felice Palma, disseminate in chiese, basiliche, cattedrali; e ancora, in importanti musei pubblici italiani e stranieri, come il giardino di Boboli (Gallerie egli Uffizi), il Victoria & Albert Museum di Londra, l'Art Gallery di Toronto (Ontario). Insieme alla collaborazione di importanti studiosi, si concorrerà a fare luce e a rivalutare la vita artistica dello scultore Massese. Il suo primo maestro fu il padovano Tiziano Aspetti, che seguì a Venezia, mentre Pietro Tacca, allievo di Giambologna, contribuì a completare la sua formazione in Toscana. Che sia il Giove Saettante, alla villa medicea di Poggio Imperiale, oppure il manierismo della Pietà lignea a Massa, o ancora il fine cesello dei bronzi della cappella Usimbardi in Santa Trinita a Firenze o delle due acquasantiere per il duomo di Pisa, l'arte del Palma, duttile nei mezzi e nell'espressione, non lascia indifferenti. Amato dai Medici, sopravvalutato prima dalla critica quale interprete del gusto berniniano, ridimensionato poi a semplice mediatore tra la cultura artistica veneta e quella toscana, infine oggi quasi dimenticato, è lui il protagonista del progetto The White Gold, Straordinari Dimenticati.Il progetto The White Gold, "Straordinari Dimenticati", è una collana di libri denominata PIETRE CHE NON TORNANO, dedicata a chi ha fatto la storia artistica di Carrara e di un intero comprensorio. Sono gli straordinari sconosciuti, artisti, scultori, architetti, decoratori, artigiani, intere botteghe, industriali che attraverso i secoli, giorno dopo giorno, anno dopo anno, commessa dopo commessa, hanno riempito piazze, ville, giardini, musei, chiese, cattedrali, castelli, collezioni private e che inconsapevolmente, hanno determinato il nome e il fascino del "marmo di Carrara". È grazie al loro lavoro di secoli, che l'uso del marmo, ha acquistato prestigio ed è diventato uno "status symbol"; è grazie al valore aggiunto creato dall'arte di generazioni di scultori, che il marmo si è vestito e può vestirsi di un'anima ed esercitare ancora il suo fascino. Ancora una pubblicazione, per riscoprire questi straordinari personaggi, che oggi rappresentano "l'Oro Bianco", da estrarre non solo dalle cave, ma anche tra le pieghe della storia, degli archivi, dei monumenti; ancora uno sforzo, per far conoscere gli angoli nascosti di una filiera della creatività, artistica ed artigianale, ben organizzata: un percorso a ritroso "nel futuro" attraverso i luoghi più prestigiosi ed esclusivi del mondo, dove il marmo, domina ancora incontrastato. Nuove ricerche, studi, approfondimenti e un altro viaggio affascinante attraverso una nuova campagna fotografica condotta nei laboratori e negli archivi degli eredi Palla e Barsanti.

EAN: 9788883419720
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#332892 Arte Scultura
Galleria dell'Accademia di Firenze. A cura di Cecilie Hollberg. Firenze, Mandragora 2022, cm.15x21, pp.36, illustrazioni a colori. brossura copertina figurata a colori. Alla Galleria dell'Accademia è conservato uno dei busti che Daniele da Volterra fece del maestro Michelangelo Buonarroti alla sua scomparsa. La mostra "Michelangelo: l'effigie in bronzo di Daniele da Volterra" per la prima volta riunisce nove busti simili, alcuni apparentemente quasi uguali, che riportano del grande maestro rinascimentale. Si tratta di un'occasione importantissima per offrire un raffronto diretto dei busti e per rivederne i dati, i documenti e la relativa bibliografia. Daniele Ricciarelli, detto da Volterra fu non solo allievo di Michelangelo, ma anche amico stretto e di conseguenza lo conosceva benissimo. Per di più era presente alla morte del maestro il 18 febbraio 1564. Sappiamo che Lionardo Buonarroti, nipote di Michelangelo, alla scomparsa di questi non solo diede in affitto la casa a Daniele da Volterra, ma gli commissionò anche due ritratti in bronzo dello zio. Ed è dato per certo che il Ricciarelli abbia fatto un'impronta del volto del maestro deceduto, secondo un'usanza dei tempi. Nonostante nei secoli vi siano stati vari tentativi di identificare le provenienze dei tanti busti esistenti, di creare famiglie o genealogie, a oggi ancora non abbiamo una risposta convincente. Il presente catalogo rappresenta una guida della mostra; a esso seguirà un volume più articolato con gli interventi di vari studiosi e i risultati delle loro ricerche.

EAN: 9788874615797
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