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#334049 Firenze

I miei Uffizi. Con Elisabetta Berti.

Autore:
Editore: Repubblica Gruppo Gedi.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.13,5x21,5, pp.161,numerose immagini a colori nel testo. brossura con copertina figurata a colori.

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#281319 Arte Restauro
Firenze, Edifir 2021, cm.21x28, pp.256, ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. Coll.Problemi di Conservazione e Restauro. «Nella storia artistica di Firenze la produzione di magnifiche opere d'arte e la loro conservazione sono sempre state strettamente collegate. Per amore dell'arte i Medici crearono una propria manifattura nel 1588 e quasi contemporaneamente iniziò la raccolta di capolavori per quella strepitosa raccolta che oggi costituisce la ricchezza dei musei statali fiorentini ed in particolare per le Gallerie degli Uffizi. La necessità di mantenere e trasmettere al futuro questo patrimonio artistico portò anche a creare una figura di pittore-restauratore che si prendesse cura dei preziosi dipinti. L'Opificio delle Pietre Dure è oggi l'erede di questa doppia tradizione artistica: la produzione della manifattura, riconvertita verso il restauro già a fine Ottocento, e i restauratori "di Galleria" organizzati da Ugo Procacci negli anni Trenta del Novecento come un moderno laboratorio di restauro. Queste due anime dell'esposizione e della conservazione hanno quindi sempre collaborato nella storia e si sono sostenute e stimolate l'una con l'altra e nei tempi moderni, dopo la nascita dell'attuale Opificio nel 1975, questa collaborazione è sempre proseguita. Con la recente riforma che ha interessato le Gallerie degli Uffizi il contatto si è intensificato quasi ritornando all'originario stretto rapporto con una ottimale sinergia ed una ottimizzazione nell'impiego delle forze umane e delle risorse dei due Istituti. Le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure oggi credono che la conservazione e la trasmissione alle future generazioni dello straordinario patrimonio d'arte di cui siamo eredi non possa più essere attuato solo con sporadici, sia pur necessari, interventi di restauro. Tale scopo può essere conseguito solo con una azione costante nel tempo che accompagni la vita delle opere d'arte. La collaborazione esistente, infatti, opera quotidianamente sui tre livelli: la conservazione preventiva, con verifiche e controlli, la manutenzione e, quando necessario, con il restauro. Per rendere possibile tutto ciò si è quindi stabilito un accordo tra i due istituti che sta conseguendo ottimi risultati a tutti questi livelli. Quello che oggi qui presentiamo rappresenta un ottimo esempio di questa felice e storica collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure, con un nuovo importante risultato: il restauro del Ritratto di papa Leone X con i due cugini cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi di Raffaello, completato subito prima del lockdown, ha arricchito la straordinaria mostra presso le Scuderie del Quirinale dedicata dalla Repubblica Italiana al grande pittore urbinate in occasione dei cinquecento anni dalla sua morte. Adesso, dopo la sua conclusione, il dipinto è tornato a Firenze e abbiamo insieme voluto sottolineare con questa iniziativa il risultato ottenuto dal restauro. Profondo è stato il rapporto dell'O.P.D. con le opere di Raffaello delle Gallerie degli Uffizi, per rimanere solo ai tempi più recenti, in occasione delle iniziative di conservazione promosse per i due centenari: quello della nascita, con la grande e bellissima mostra del 1984 "Raffaello a Firenze. Dipinti e disegni delle collezioni fiorentine", e quello della morte "Raffaello 1520 - 1483". Ancora più significativo è stato il contributo, ai fini della conservazione e dell'incremento delle nostre conoscenze sul pittore, che I'O.P.D. ha fornito attraverso le sue ricerche ed i suoi interventi di restauro, condotti su sedici dipinti, tutti appartenenti alle Gallerie fiorentine: un'ulteriore prova dell'importanza di una collaborazione tra i due Istituti dello stesso Ministero...» (Dall'Introduzione)

EAN: 9788892800298
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#82705 Firenze
A cura di Pier Luigi Ballini. Firenze, Polistampa 2004, cm.15x20, pp.189,alcune tavv.bn.nt. brossura Collana Il Filo della Memoria,3.

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#332883 Firenze
Firenze, Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore, 2012. A cura di Timothy Verdon. Firenze, Mandragora 2011, cm.20x22, pp.48, illustrazioni. brossura copertina figurata a colori. Il Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, con la mostra "Elia Dalla Costa. L'uomo e l'immagine", commemora l'arcivescovo a cinquant'anni dalla sua scomparsa. Tre sono gli artisti moderni, che attraverso le loro opere, molto diverse tra loro, hanno tracciato un profilo di Dalla Costa in tre momenti della sua vita. Antonio Berti nel 1938 ne fa un ritratto a mezza figura in bronzo, "profetico" e quasi battagliero; Oskar Kokoschka nel 1948 lo rappresenta nel suo studio con intensi colori ad olio e scrive: "Ho avuto l'emozionante esperienza di esprimere in sua presenza tutte le mie opinioni scettiche e profane, e di sentirmi compreso da un anziano di larghe vedute, pieno di grazia e di dignità, che ha perdonato le mie manchevolezze in nome dello spirito umanitario e dell'amore fraterno"; e Luciano Guarnieri nel 1957, lo raffigura in maniera "iconica" con una forte componente meditativa. Il catalogo curato da Timothy Verdon, con interventi di Silvano Nistri e Giulio Conticelli ripercorre la storia del cardinale Dalla Costa che è stato per trent'anni (1931-1961) arcivescovo della Chiesa fiorentina, difensore degli ebrei e dei poveri.

EAN: 9788874611768
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