Il Libro degli Splendori. Opera Martinistica contenente il Sole, la Gloria, la Stella.

Roma, Harel Edizioni 2004 cm.12x17, pp.284, alcune ill.bn.nt.anche a p.pag. brossura cop.fig.

Ove si contengono, insegnati nel Dogma, i principii sublimi della scienza del volere; opera tratta dai sacri libri della Kabbala e delle tradizioni della Sapienza antica. Catania, Harel Edizioni 2004, cm.12x17, pp.208, brossura copertina figurata a colori. L'Iniziando - le colonne del tempio - Il Triangolo di Salomone - L'equilibrio magico - La Cabala - la magia nera - I malefizi - La Pietra Filosofale - I Filtri e le sorti - L'astrologia - La Necromanzia - La medicina universale.

Il volume affronta, offrendo una sistemazione critica, l’architettura dell’Isola dal periodo spagnolo a quello sabaudo. Prefazione di Corrado Maltese, Fotogr.di Donatello Tore, Nicola Monari. Nuoro, Ilisso Ed. 1992, cm.26x33, pp.336, num.figg.e tavv.a col.nt. legatura editoriale in tutta tela, sopracoperta figurata a colori. Coll.Storia dell'Arte in Sardegna. Per la prima volta si offre una sistemazione critica dell’architettura dell’Isola tra il periodo finale dell’appartenenza politica alla Corona di Spagna e quello del Regno sardo-piemontese. Dalla ristrutturazione delle chiese in clima tardobarocco e dall’operosità degli anonimi picapedrers, alla costruzione di palazzi secondo le regole del Classicismo purista e alla progettazione urbanistica di Gaetano Cima, si passano in rassegna sia i monumenti rurali, che ancora caratterizzano il paesaggio isolano, sia le emergenze edilizie che hanno determinato il volto “moderno” delle città in Sardegna.

Prefazione di Emile Poulat. Edizione italiana a cura di PierLuigi Zoccatelli. Roma, Arkeios Ediz. 1999, cm.17x24, pp.242, brossura con bandelle, cop.fig.a col. Coll.La Via dei Simboli.

Traduz.di Ruggero Guarini. A cura di Alessandra Burani e Ruggero Guarini. Milano, CDE su licenza Adelphi 1994, cm.14x21, pp.668, legatura editoriale cartonata con sopracoperta figurata a colori. Pochi italiani sanno che alcune delle più belle fiabe del mondo, da "Cenerentola" al "Gatto con gli stivali", un po' prima di finire dentro i libri di Perrault e di Grimm, dove tutti lo scoprimmo da bambini, erano giunte all'orecchio del napoletano Basile (1575-1632), che all'inizio del Seicento le acciuffò e inguainò nella sua lingua, infilandole in quel "Cunto de li cunti" che fu definito da Croce "il più bel libro italiano barocco". Ancora oggi, infatti, per la maggior parte degli italiani, questo libro straordinario, insieme regale e cencioso, gentile e brutale, fastoso e plebeo, resta un capolavoro sconosciuto.