Metropolitan Children.

Intr.by Philippe de Montebello. New York, Bulfinch Press 1993, cm.25x31, pp.320 ill.a colori. legatura ed.in tutta tela, sopraccoperta figurata a colori. The Metropolitan Museum of Art in New York City is a living encyclopedia of world art. Cultures from every part of the world - from Florence to Thebes, from Pennsylvania to Papua, New Guinea - from the ancient world to the present, and in every medium, are represented, frequently at the highest levels of quality. This book presents over 250 of the finest masterpieces in the Metropolitan's collection, drawn from more than three million works in eighteen different curatorial departments. Some of these splendid objects, such as the Temple of Dendur, Botticelli's Annunciation, Rembrandt's Aristotle with a Bust of Homer, and Leutze's Washington Crossing the Delaware, are very famous; others, including a rare Chinese scroll, a drawing by Michelangelo, and an ornate Turkish sword, are less well known. All are remarkable and unique. The works have been arranged in a generally chronological order by culture, beginning with ancient Egypt and ending with the twentieth century in Europe and America. Each reproduction is accompanied by a text that includes pertinent information about the work.

Traduzione di Luciana pugliese. Milano, Corbaccio 2006, cm.14,5x21, pp.238, legatura ed. sopraccop.ill.a col.

Prefaz.di Francesco Cossiga. Scritti di Gerardo Marotta, Giuseppe Catenacci. Napoli, Ist.Italiano di Studi Filosofici 1991, cm.16,5x24,.5, pp.XXXVIII,285, brossura copertina muta.

Traduz. e presentaz.di Anna Maria Capponi Glouchtchenko. Bussolengo, Demetra 1995, cm.12x20, pp.189,(3), brossura, sopraccop.fig. a colori (etichetta applicata al dorso della sopraccoperta.) Coll.Acquarelli,65.

Vol.I:Dal Duecento al Seicento. Nel Mugello e nel Pistoiese. Vol.II:Dal Settecento al Novecento. Nel Suburbio Fiorentino. Presentazione di Cristina Acidini. Introduzione di Franco Manescalchi. Firenze, Masso delle Fate 2017, 2 volumi, completo. cm.21x29,5, pp.166,336, brossura copp.figg.a col. Coll.Storie, Memorie e Personaggi. Il libro tratta degli edifici dove visse la famiglia dei Manescalchi da Villore, attraverso un lasso temporale di sette secoli, e pone in luce (fra le prime volte a proposito di una famiglia non nobile né magnatizia) un paradigmatico spaccato sociale di una famiglia di modesti proprietari terrieri e di piccoli domini loci all'interno di una comunità rurale del Mugello medioevale ghibellino, poi inurbatasi a Prato nel Quattrocento con l'homo novus Bartolomeo "maneschalco", che dette il patronimico alla famiglia e le cui ambizioni di affrancazione sociale si infransero, decretando un mesto "de reditu suo" nel contado pratese prima e mugellese poi, per approdare a quello fiorentino come una stirpe di mezzadri ed, infine, di giardinieri. L'indagine assume, però, connotati più lati. Accanto alla storia dei Manescalchi, infatti, lo studio si è dilatato a quello delle vicende dei luoghi nei quali vissero, talvolta strettamente legate ad essi, talvolta in maniera più sfumata.