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#340754 Religioni

Die Landschaft und die Religion.

Autore:
Curatore: Stuttgarter Kolloquium zur Historischen Geographie des Altertums 9, 2005.
Editore: Franz Steiner Verlag.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Geographica Historica,26.
Dettagli: cm.17x24, pp.422, 108 figure bn. brossura. Coll.Geographica Historica,26.

Abstract: Bandbreite und Vielschichtigkeit der Wechselwirkungen zwischen Landschaft und Religion aufzuzeigen und zu hinterfragen, war das Anliegen des 9. Internationalen Kolloquiums zur Historischen Geographie des Altertums in Stuttgart.Die Beiträge der Kolloquiumsakten untersuchen u.a. die Prägung sakraler Landschaften durch naturräumliche Gegebenheiten und den Einfluß landschaftlicher Elemente auf religiöse Vorstellungen und kultische Einrichtungen. Sie fragen, gleichsam umgekeht, nach Eingriffen in die Landschaft aus kultischen Gründen, nach der Schaffung sakraler Landschaften – bis hin zur Vereinnahmung bislang unbekannter Weltregionen durch deren Anbindung an vertraute sakrale Landschaften.Phänomene wie "Grenze und Territorium" oder "räumliche Orientierung" und deren Bedeutung im Kult finden ebenso Berücksichtigung wie politische und ökonomische Implikationen.

EAN: 9783515094221
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Il dibattito linguistico-pedagogico del primo sessantennio postunitario. Firenze, Accademia della Crusca 1995, cm.17x24, pp.258, brossura Studi di grammatica italiana pubblicati dall'Accad.della Crusca. La divisione del libro nelle due parti iniziali non fa che rispecchiare quella tra le due differenti fasi politiche e culturali che si susseguirono nel sessantennio preso in esame. Era quasi inevitabile, quindi, per poter illustrare l'atmosfera che contrassegnò l'Italia giolittiana, rispetto a quella postunitaria. Nel primo e nel secondo capitolo di entrambe queste due parti, infatti, si analizza il rapporto tra la politica scolastica e il dibattito linguistico-pedagogico. Solo nel terzo e nel quinto capitolo si presenta un esame selettivo di alcune regole enunciate nei testi grammaticali più noti o più diffusi in ciascuna delle due fasi. Quest'ultima sezione, essendo molto simile a quella che Croce definì "una storia della grammatica diretta ad esporre quel che di propriamente grammaticale è nelle grammatiche", potrebbe risultare "una storia poco allegra", come per l'appunto precisò lo stesso filosofo abruzzese. Resta tuttavia da sperare, anche a chi come noi è destinato comunque ad essere "post-crociano" (Contini 1989), che lui avesse almeno altrettanta ragione nel sostenere che quella storia resterà sempre "fondamentale per una vera riforma della disciplina".
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