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#341317 Storia Antica

L'età dei Cesari. Le legioni e l'impero.

Autore:
Editore: Giulio Einaudi Editore.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.Piccola Biblioteca Einaudi. Mappe, 58.
Dettagli: cm.13x21, pp.VIII, 253, brossura con copertina figurata. Coll.Piccola Biblioteca Einaudi. Mappe, 58.

Abstract: Con le guerre civili si concludono i sette secoli della repubblica e comincia la nuova storia dello stato romano che dominerà l'area europea e mediterranea fino al v secolo. Ricostruendo le fondamentali tappe dell'evoluzione dell'Impero l'autore si sofferma in particolare sul ruolo strutturale svolto dalle legioni romane dislocate nelle varie province, a partire dal momento in cui l'esercito divenne permanente. A esse, infatti, gli imperatori dovranno tre fondamentali aspetti del loro potere: il mantenimento della pace all'interno dei territori e la sicurezza dei confini attraverso il ricorso, sovente, a brutali pratiche di repressione di ogni focolaio o movimento di resistenza che rischiasse di rimettere in discussione la pax romana-, un'importante funzione di controllo e approvvigionamento delle risorse, di interventi di natura fiscale e rimessa finanziaria; e infine, ,una funzione di intermediazione culturale, se è vero che, al seguito delle legioni, fu la cultura romana in tutte le sue espressioni - da quella architettonica e ingegneristica a quella politica e letteraria, da quella religiosa e istituzionale a quella artistica e filosofica - a raggiungere popoli lontani e diversi, che venivano cosi progressivamente incorporati all'interno di un sistema di valori e riferimenti unitario e omogeneo.

EAN: 9788806226763
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#341392 Storia Antica
Traduzione di Serenza Lauzi. Milano, Garzanti 2010, cm.15x22,5, pp.915, illustrazioni. legatura editoriale in tutta tela, con sopraccoperta figurata a colori. Collezione Storica. Al tempo della nascita di Cristo, l'Europa era contrassegnata da uno straordinario contrasto. Da poco unificato sotto la dominazione imperiale di Roma, il Mediterraneo era sede di una civiltà politicamente evoluta, economicamente avanzata e culturalmente raffinata. Il resto dell'Europa era popolato da agricoltori con un'economia a livello di sussistenza, organizzati in entità politiche di piccole dimensioni. Più si procedeva verso est, più rarefatto si faceva il paesaggio: meno utensili di ferro, meno produttività nell'agricoltura e minore densità della popolazione. Mille anni più tardi troviamo un mondo completamente cambiato. Non solo i gruppi di lingua slava si sono sostituiti a quelli di lingua germanica, ma, cosa ancora più importante, il Mediterraneo ha perduto la sua centralità. A livello politico la causa va ricercata nel progressivo affermarsi nel Nord di entità statuali più grandi e solide. Tuttavia verso il Mille erano anche molti tratti culturali caratteristici del Mediterraneo a diffondersi al Nord e all'Est. In sostanza le diverse forme di organizzazione umana si sviluppavano verso un maggiore grado di omogeneità lungo una direttrice che interessava l'intera fascia continentale dell'Europa. Furono queste nuove strutture, politiche e culturali, a rompere definitivamente l'antico ordine mondiale fondato sul dominio del Mediterraneo.

EAN: 9788811740896
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