Mia famiglia.

Torino, Einaudi Ed. 1975, 2 volumi. cm.12,5x20, pp.XI,839 complessivamente. brossure copertine figurate. Coll.Gli Struzzi,47.

Roma, Franca May Ediz. 1977, cm.23x29, pp.circa 250 di diss.bn.e col. legatura ed.in tutta tela,sopracop.fig. Coll.La Galleria,6.

Introduz.di Mario Martone. Torino, Einaudi 2002, 1 vol.+videocassetta, cm.12x19,5, pp.IX,67, brossura cop.fig., cofanetto. [copia allo stato di nuovo] Coll.Tascabili. Stile Libero. Filumena Marturano (forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata in tutto il mondo) ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo, collocandosi fra i primi testi di quella "Cantata dei giorni dispari" che, a partire da "Napoli milionaria!", raccoglie le opere più complesse e problematiche dove si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra, impoveriti eppure dignitosi. Nel dramma di Filumena, che rifiuta di rivelare all'amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia il suo, De Filippo riesce ancora una volta a conservare intatto l'umore e il sapore della sua città e, contemporaneamente, a dar vita a un personaggio universale.

Torino, Einaudi 1979, cm.10,5x18, pp.(4),67,(9), brossura copertina figurata. Collez.di Teatro diretta da Paolo Grassi e Gerardo Guerrieri,229.

Milano, Rusconi Ed. 1987, cm.13,5x22, pp.343, rilegato in cofanetto fasciato in carta di Francia.

Paris, Boivin & Cie, Editeurs 1936, cm.16,5x25, pp.807, brossura Tracce di umidità e piccole mende al dorso ma buon esempl.

Milano, Il Saggiatore 1983, cm.12x19, pp.XIX,178, brossura copertina figurata. Bibl.delle Silerchie,24.

Genève, Librairie Droz 1977, cm.12x18, pp.144, brossura, Collana Etudes de Philologie et d'Histoire,32. Conçue pour accompagner sa grande sœur des « Travaux d’Humanisme et Renaissance », la collection des « Cahiers d’Humanisme et Renaissance » rassemble une grande variété d’études, historiques, philologiques, bibliographiques ou littéraires, et d’éditions de sources (de théologiens réformés, de diplomates, d’historiens humanistes), dont le point commun est d’éclairer un aspect de la vie culturelle au xvie siècle et durant la première modernité.