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La misura dell'uomo.

Autore:
Editore: Gruppo Editoriale Giunti.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.13x19,5, pp.300, brossura. Collana Tascabili Giunti.

Abstract: Ottobre 1493. Firenze è ancora in lutto per la morte di Lorenzo il Magnifico. Le caravelle di Colombo hanno dischiuso gli orizzonti del Nuovo Mondo. Il sistema finanziario contemporaneo si sta consolidando grazie alla diffusione delle lettere di credito. E Milano è nel pieno del suo rinascimento sotto la guida di Ludovico il Moro. A chi si avventura nei cortili del Castello o lungo i Navigli capita di incontrare un uomo sulla quarantina, dalle lunghe vesti rosa, l'aria mite di chi è immerso nei propri pensieri. Vive nei locali attigui alla sua bottega con la madre e un giovinetto amatissimo ma dispettoso, non mangia carne, scrive al contrario e fatica a essere pagato da coloro cui offre i suoi servigi. È Leonardo da Vinci: la sua fama già supera le Alpi giungendo fino alla Francia di re Carlo VIII, che ha inviato a Milano due ambasciatori per chiedere aiuto nella guerra contro gli Aragonesi ma affidando loro anche una missione segreta che riguarda proprio lui. Tutti, infatti, sanno che Leonardo ha un taccuino su cui scrive i suoi progetti più arditi - forse addirittura quello di un invincibile automa guerriero - e che conserva sotto la tunica, vicino al cuore. Ma anche il Moro, spazientito per il ritardo con cui procede il grandioso progetto di statua equestre che gli ha commissionato, ha bisogno di Leonardo: un uomo è stato trovato senza vita in una corte del Castello, sul corpo non appaiono segni di violenza, eppure la sua morte desta gravi sospetti. Bisogna allontanare le ombre della peste e della superstizione, in fretta: e Leonardo non è nelle condizioni di negare aiuto al suo Signore...

EAN: 9788809893238
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Palermo, Sellerio Ed. 2011, cm.12x17, pp.198, brossura copertina figurata a colori. Coll.La Memoria,839. In un’Italia che si è appena guadagnata l’Unità si svolge il nuovo divertente e travolgente romanzo di Marco Malvaldi, “Odore di chiuso”. Un noir dai sapori forti, che prettamente rimandano al titolo, e alla cucina toscana e squisita di uno dei protagonisti di questo giallo alla Agatha Christie: il celebre cuoco Pellegrino Artusi, inventore del primo manuale gastronomico di cucina italiana e primo invitato nel castello del barone Romualdo Bonaiuti. È il giugno del 1895 e siamo nella Maremma toscana più splendente e genuina in cui l’accento dei personaggi si mischia ad una veracità della vita e del cibo. Nella villa del barone si ritrovano così i membri della famiglia, i figli intellettuali e farfalloni, un fotografo giunto senza apparente spiegazione in visita al castello, la servetta affascinante e timida e la nonna relegata in una sedia a rotelle. Rinchiusi nelle mura di una casa nobiliare che preserva antiche tradizioni e preconcetti si troveranno ad accusarsi l’uno con l’altro dell’omicidio del povero maggiordomo Teodoro. Il ritrovamento del cadavere in uno scantinato farà scivolare la comica compagnia in una confusione rabbiosa in cui segreti e desideri verranno inevitabilmente a galla. Gli elementi del giallo classico ci sono tutti in questo romanzo di Malvaldi che si allontana, solo per il momento, dagli strepitosi vecchietti del Barlume che gli hanno concesso il successo nei tre precedenti libri, per tratteggiare la storia di un’Italia perduta, ma allo stesso tempo uguale a se stessa in cui le differenze tra nord e sud vengono trattate nel medesimo modo a 100 anni di distanza. Cucina, storia, toscanità e molto umorismo rendono “Odore di chiuso” un romanzo pieno di sorprese in cui il primo fondamentale indizio sarà proprio dato dall’olfatto fine e arguto del cuoco Artusi. Con un omicidio accertato e un altro schivato, tra nobili arroccati nei loro privilegi e riferimenti letterari, le ricette di zuppe e stufati del rinomato cuoco concedono tracce all’ispettore di polizia per scovare l’inaspettato assassino. Raccontata da una voce esterna, la storia insegue e trova la figura di Giosuè Carducci, vicino di casa del conte Bonaiuti e vate schivo e divertente, aggiungendo così al romanzo una punta di insolenza all’intreccio noir già ricco di caratteri, interrogatori e sapori.

EAN: 9788838925443
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Palermo, Sellerio Ed. 2012, cm.12x17, pp.196, brossura sopracop.fig.a col. Coll.La Memoria,909.

EAN: 9788838927638
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Palermo, Enzo Sellerio Editore 2022, cm.12x24, pp.384, brossura, copertina figurata a colori. Collana La Memoria, 1240. I giallisti di casa Sellerio, ormai avvezzi e divertiti dal mettersi alla prova con i racconti delle antologie gialle, giocano a imbrigliare la loro fantasia dentro le coordinate stabilite di volta in volta. Nello stesso tempo lo spazio di queste narrazioni è diventato per gli scrittori un perimetro privilegiato dentro cui poter entrare in maggiore intimità e confidenza con i loro personaggi letterari, un pretesto per osservarne più da vicino la psicologia, gli squarci di vita ordinaria dove sempre e comunque irrompe il crimine. In questa nuova sfida la coordinata da rispettare è costituita dall'unità di tempo: un'indagine che si svolge di notte e da risolvere prima che sorga il sole. Un arco brevissimo che però condensa quanto di più enigmatico e ombroso si nasconde sotto il velo notturno. Misteri e delitti che il buio delle tenebre rende ancora più difficili da decifrare. Alle prese con una nottata complicata c'è Giovà, il metronotte investigatore controvoglia, protagonista della nuova serie firmata da Roberto Alajmo; gli adorabili vecchietti svegli e vigili capitanati da Massimo, brillante invenzione di Marco Malvaldi; il tappezziere Amedeo Consonni e tutta la cricca della casa di ringhiera milanese grottescamente dipinta da Francesco Recami; Saverio Lamanna e Peppe Piccionello, l'irriverente e dilettante coppia siciliana di scoglio creata da Gaetano Savatteri; i malavitosi in azione nella Milano notturna, ancora più nera, di Carlo Monterossi abilmente descritta da Alessandro Robecchi; Vince Corso, il biblioterapeuta esploratore di spazi e di persone, protagonista dei gialli di Fabio Stassi. E i poliziotti veri? Ci sono anche loro: Rocco Schiavone, il vicequestore di Antonio Manzini che sotto la scorza dura e corrotta cela un animo fragile; e il giovane agente Acanfora di Andrej Longo in giro in una Napoli che di notte nasconde ancora più spettri. La solita banda che tra ironia, sarcasmo, paradossi e critica sociale, intrattiene i lettori del genere sul filo teso di trame sempre attuali e coinvolgenti.

EAN: 9788838944253
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Palermo, Enzo Sellerio Editore 2018, cm.12x18, pp.226, brossura. Collana La Memoria, 1093. Un cold case per i Vecchietti del BarLume. Un vecchio omicidio mai risolto, avvenuto nel fatidico 1968, si riapre per una questione di eredità. Muore nel suo letto Alberto Corradi, proprietario della Farmesis, azienda farmaceutica del litorale toscano. Alla lettura del testamento, il notaio ha convocato anche la vicequestore Alice Martelli, perché nelle ultime volontà del defunto è contenuta una notizia di reato. Erede universale è nominato il figlio Matteo Corradi, ma nell'atto il testatore confessa di essere stato lui l'autore dell'assassinio del fondatore della fabbrica, suo padre putativo. Il 17 maggio del 1968 Camillo Luraschi, capostipite della Farmesis, era stato raggiunto da una fucilata al volto. Le indagini non avevano trovato risultati, forse perché il clima politico consigliava di non scavare troppo. L'imbroglio nella linea di successione obbliga alla riapertura dell'inchiesta. Matteo Corradi non potrebbe, infatti, ereditare ciò che il padre ha ottenuto mediante un delitto. Alice Martelli, la fidanzata (eterna) di Massimo, in questo caso non può fare a meno dell'archivio vivente di pettegolezzi costituito dai quattro vecchietti, che erano stati coinvolti tutti in modi diversi nel Movimento. Le indagini si svolgono, come al solito, tra la questura e il BarLume di Pineta dove Aldo, nonno Ampelio, Pilade Del Tacca del Comune, il Rimediotti (detti anche i quattro «della banda della Magliadilana ») dissipano gli anni della loro pensione, vanamente contenuti dal gestore Massimo, costretto a esorcizzare con la logica le ipotesi dei senescenti occupanti della sala biliardo del bar. Da dove passano storielle toscanacce di ogni genere. L'inchiesta si imbatte in svolte e nuovi delitti obliquamente diretti a occultare. E scomoda, in stolidi playback, i ricordi del Sessantotto nella zona. Finché - tra dialoghi alla Ionesco o da signor Veneranda, battute micidiali in polemica tra i vecchietti e tra loro e il mondo, perle di saggezza buttate lì nel lessico più scostumato e inattuale - si fa strada l'unica maschera triste di tutto il palcoscenico, Signora la Verità. Marco Malvaldi, con la serie del BarLume, ha rinnovato un genere, il giallo comico di costume. E, in "A bocce ferme", la parte del giallo puro si prende una sua rivincita senza sacrificio per la risata.

EAN: 9788838937750
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