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#341941 Filosofia

Hanno tutti ragione? Post-verità, fake news, big data e democrazia.

Autore:
Editore: Salerno Editrice.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.24x12, pp.108, brossura. Collana Astrolabio, 24.

Abstract: "È diffusa la convinzione che la democrazia supponga una certa sfiducia nei confronti della verità - della possibilità, per l'uomo, di pervenire a una qualche verità condivisa intorno a ciò che è importante per lui. La democrazia, si dice, è necessariamente relativistica: solo una concezione relativistica della verità giustifica il fatto che tutte le opinioni stiano sul medesimo piano. Poi c'è la Rete, che ha moltiplicato se non le opinioni certo la loro diffusione e circolazione, erodendo anche gli istituti della rappresentanza: se infatti tutte le opinioni si equivalgono, e se tutti ormai possono esprimersi su tutto in tempo reale, a che valgono i Parlamenti? Perché occorre ancora la mediazione dei rappresentanti della volontà popolare, se la volontà popolare può manifestarsi direttamente? Queste domande sono al cuore del libro che, nell'ordine: contesta in primo luogo l'idea che la democrazia debba disinteressarsi della verità; contesta in secondo luogo l'idea che il carattere rappresentativo delle democrazie moderne sia inessenziale e, perciò, superato; contesta infine l'idea che nello spazio della Rete siano venute meno tutte le mediazioni. Lungo questa linea polemica, la filosofia si propone come un esercizio di critica del presente, pur riconoscendosi in un detto di Robert Musil, che non si può mettere il broncio ai propri tempi senza riportarne danno".

EAN: 9788869733758
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Traduzione di Andrea Casalegno e Renata Colorni. Milano, Adelphi Ed. 2007, cm.12,5x19,5, pp.375, brossura copertina figurata a colori. Collana Gli Adelphi,62. Questa seconda parte dell’autobiografia di Elias Canetti si apre subito dopo la «cacciata dal paradiso» di Zurigo, che chiudeva "La lingua salvata". Ora siamo a Francoforte, nel 1921, e il giovane Elias comincia a intravedere intorno a sé un nuovo mondo, formicolante di figure che cercano di sopravvivere fra «inflazione e impotenza». «Era finita per sempre l’epoca in cui l’ignoto si riversava in me, senza incontrare ostacoli». Dalla ricettività totale dei primi anni si passa ora a uno scontro con tutto e con tutti, che permette a Canetti di saggiare se stesso, di scoprirsi nella sua irriducibile peculiarità. Se a quest’ultima si può dare un nome, sarà quello della rivolta contro la morte, una rivolta «senza fine». La giovinezza di Canetti è un’iniziazione a questa scoperta, vissuta facendo appello a tutte le potenze arcaiche, che lo hanno sempre assistito. Nell’ombra, il modello mitologico è Gilgamesh, che traversa le acque della morte per trovare la vita eterna. Ed è lo scandalo di tutto ciò che scompare a mantenere intatta in Canetti un’immensa forza del ricordo. L’intensità che vibra in ciascuna delle numerose figure che appaiono in queste pagine presuppone tale sottinteso. Ciascuna vuole incidersi nella memoria e nella prosa con segno indelebile. Saranno gli ospiti patetici della pensione Charlotte di Francoforte e gli intellettuali frenetici di Berlino; saranno gli ascoltatori di Karl Kraus e i manifestanti che incendiano a Vienna il Palazzo di Giustizia; saranno l’amata Veza e la deliziosa Ibby; sarà la madre, che i lettori de La lingua salvata conoscono bene e che ora, assillata dalla gelosia per il figlio, lo costringe a una inarrestabile commedia, dove donne «inventate» servono a coprire donne vere e proibite; saranno infine Karl Kraus stesso e Brecht, Grosz, Babel’, che Canetti conosce a Berlino. Tutte le loro voci sono qui salvate. E, intrecciata per sempre alla loro, riconosciamo qui la voce di Canetti stesso. Appartengono a questi anni le esperienze che saranno decisive per la sua opera di scrittore: la visione aristofanesca, che sembra offrire «l’unica possibilità di tener unito ciò che si frantumava in mille schegge»; la fascinazione ossessiva per Kraus; la massa, questo enigma incombente come mai prima sul nostro tempo, a cui Canetti dedicherà decenni di riflessione; infine il disegnarsi di una «comédie humaine dei folli», di cui rimane, quale unico, grandioso frammento il romanzo "Auto da fé". Inseguito dalle voci, Canetti non si cura di darci un quadro dell’epoca: ma l’aria di Francoforte, di Vienna e di Berlino in quegli anni circola in queste pagine come una presenza palpabile. In toni opposti, e stridenti fra loro, le città ci parlano di un periodo in cui «ciò che si abbatteva sugli uomini era più che un grande disordine, erano come tante esplosioni quotidiane». Ovunque, Canetti incontra varianti di uno stesso sfondo: il caos, perpetua minaccia e prezioso nutrimento. I suoi bagliori sono quelli del «fuoco», di cui questo libro – come già "Auto da fé" e ogni grande libro – è il «frutto».

EAN: 9788845910500
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Firenze, Shakespeare and Company 1995, cm.14x21, pp.185, brossura copertina figurata a colori. (sottol.a matita).
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Dall'Indice: --Elisa Martini. Una struttura unitaria e circolare: il “Mambriano” del Cieco da Ferrara. --Nunzia Matarelli. La costruzione dell’eroe: Rugiero nell'”Inamoramento de Orlando”. --Paola Luciani. Morale, passioni, scrittura: le forme brevi. --Mario Martelli. Due restauri testuali a “I gemelli” dai “Poemi conviviali” di Giovanni Pascoli. --Laura Bardelli. La casa natale di Tommaso Landolfi. --Francesco Pugliese. “Bisogno di guida”. Le tre cantiche di Giorgio Caproni. --Gino Tellini. Per una rilettura di “Onore del vero”. --Paolo Maccari. Anniversario di Giovanni Raboni. --Giuseppe Nicoletti. Altri amici di Toscana a Ferdinando Galiani: lettere inedite. --Clara Domenici. Alfieri in archivio. La donazione di Francois Xavier Fabre. --Judy Serafini Sauli. Clizia a Sarah Lawrence: 1932-1942. --Angelo Fabrizi. Manzoni storico e altri saggi sette-ottocenteschi. --Claudio Scarpati. Invenzione e scrittura. Saggi di letteratura italiana. --Elena Salibra. Voci in fuga. Poeti italiani del primo Novecento. --Palazzeschi e i territori del comico. Atti del Convegno di Studi, Bergamo 9-11 Dicembre 2004, a cura di Matilde Dillon Wanke, Gino Tellini. A cura di Cristiana Anna Addesso. Fiesole, Edizioni Cadmo 2006,, cm.16x24, pp.246, brossura. Collana "Studi italiani" Semestrale Internazionale di Letteratura Italiana diretto da Riccardo Bruscagli, Giuseppe Nicoletti, Gino Tellini.

EAN: 9788879233699
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