Di Rinaldo di Pietro Tesi,Pietro Carlo.
Com'era bello i'fiorentino.
Ovvero lista incompleta, semiseria, senza pretese, e anche un po' sboccata, di parole e di modi di dire fiorentini in disuso, o in procinto di cadervi, compilata, per l'edificazione de' fanciulli e l'ammaestramento del forestiere.
Firenze, Angelo Pontecorboli Ed.
2008,
cm.14,5x21,
pp.59, alcune illustrazioni bn. nel testo,
brossura con bandelle, copertina figurata a colori.
Sempre meno mi sembra attuale la storia dell’italiano che deriva dal fiorentino! Forse in origine.
Il fiorentino è la mia lingua padre: l’ho imparato dal mi’ babbo, pittore per vocazione e impiegato per necessità, che parlava (poco, e mai a vanvera) un fiorentino meravigliosamente espressivo e asciutto, dal maestro Creati, maestro davvero, dal teatro della Cesarina Cecconi e dalle favole (novelle, le chiamava lei) dell’Isolina, contadina di Pelago scesa a servizio a Firenze a dodici anni, piccina di persona, ma grande di cuore e di buon senso.
Tante parole ed espressioni che ho sentito da bambino, le mi’ figliole ’un le capiscon più, e io mi son provato a raccoglierle e a spiegarle (le parole, non le figliole). Per me, per struggermi un po’ di nostalgia; per loro (stavolta sì: le figliole). Per voi, se volete. A futura memoria d’una città che ha sempre saputo sorridere, di tutto e soprattutto di sé, pur prendendosi sempre dannatamente sul serio. D’una città difficile, arcigna e bellissima, che si può amare solo disinteressatamente e disperatamente.
EAN:
9788888461328
Usato, buono
Note: Copertina macchiata.