Donatella Mei. Diafano. Museo Marino MArini, Novembre 2003.

Milano, Rosellina Archinto 1986, cm.12,5x20, pp.80, numerose tavole a colori nel testo, brossura con sopraccoperta figurata a colori.

Traduzione di Donatella Saroli. Milano, Garzanti 2003, cm.12x19, pp.318, brossura con copertina figurata. Coll.Gli Elefanti. Asher Lev, un bambino ebreo di Brooklyn, ha la pittura nel sangue. Tutto nelle sue mani diventa disegno, immagine, colore: la casa, la madre, il padre, gli amici, la strada. Ma in una cultura come quella ebraica, tradizionalmente ostile alla rappresentazione figurativa, la vocazione di Asher è destinata a creare duri conflitti e alla fine una drammatica rottura. Asher incontra un maestro, va in Europa, a Firenze, Roma, Parigi. Quando torna a New York, è ormai un pittore affermato. Decide di misurarsi con un tema fondamentale nella storia della pittura, la Crocifissione, scatenando un nuovo conflitto con il padre e con il suo ambiente d'origine. Potok continua qui ad affrontare le tematiche dei suoi grandi romanzi: il confronto tra la modernità e la tradizione, il rapporto tra la fede e l'arte, il contrasto tra l'individuo e i diversi gruppi di cui fa parte, per nascita o per scelta.

Firenze, Ediz.Arnaud 1962, cm.22,5x29, pp.24, 44 tavole a colori appl. fuori testo legatura editoriale in tutta tela, con sopraccoperta figurata a colori. Esemplare n.36 facente parte della tiratura di testa che dovrebbe contenere un disegno dell'artista. Il nostro esemplare ne è sprovvisto.

Princeton University Press 2025, cm.24x28, pp.272, illustrato a colori. legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. A major reexamination of the life, art, and legacy of a self-taught American master Grandma Moses: A Good Day’s Work repositions Anna Mary Robertson “Grandma” Moses (1860–1961) as a multidimensional force in American art, whose beloved recollections of rural life earned her a distinctive place in the cultural imagination of the postwar era. Moses was eighty years old when Otto Kallir, a New York art dealer and recent émigré from Nazi-held Austria, introduced her to the world. “Grandma Moses,” as the press dubbed her, quickly became a polarizing figure, beloved by the public yet dismissed by the art world for her story-time scenes and lack of formal training. Drawing on Moses’s reflection on her own life as “a good day’s work,” the book charts