L'Eneide.

Cofano custodia a forma di libro in t.tela di cm.35x50, contenente:- 1 fasc.di 5 carte(20 pp.) Fabriano con titoli, presentazione di V.Guzzi, Catalogo Generale dell'Opera Grafica e indici delle tavv. Una cartella di carte con 101 riprod.di cui 56 tavv.in bn.e 45 tavv.a col.di acqueforti, litografie, fotolito, acquetinte e serigrafie di Gentilini. Ogni carta misura cm.34x48. A cura di Nerio Tebano. Verona, Le Edizioni del Galeone 1970,

A cura di Luigi Firpo. Torino, UTET 1969, cm.17x23,5, pp.228, 54 tavole bn.e a colori, legatura editoriale copertina figurata. Coll.Strenna,1970.

Firenze, Felice Le Monnier 1931, cm.13,5x21, pp.XII,148, un ritratto in antip., brossura Esempl.ingiallito ma ben tenuto. Coll.Le Vite.

Versione introduttiva e note di Enzio Cetrangolo, saggio di Antonio La Penna. Ediz.con testo a fronte. Firenze, Sansoni Ed. 1975, cm.13x21, pp.CIV,888, brossura.

Lotto Costituito da 11 tomi , opera non comopleta sono disponibili i segueti: --Parte Terza:Malattie del sangue e degli organi emopoietici, malattie del sistema reticolo istiocitario. 3 volumi. -- Parte Quarta :Malattie infettive e parassitarie. 2 volumi. --Parte Settima. Malattie dell'apparato urinario vol.PRIMO. --Parte decima:Malattie reumatiche e connettiviti. --Appendice:Tecniche e diagnostica di Laboratorio, 3 volumi. --Progressi 1985-1988. Diretto da Paolo Introzzi. Bologna, Istituto per la Collaborazione Culturale--Abruzzini Ed. 1960-1987, 11 volumi. cm.19x26,5, pp.circa 1000 ciascun volume. legature ed.,titoli in oro ai dorsi.

A cura di Rosa Mauro. Roma, Voland Ed. 1995, cm.15x21, pp.267, brossura

450 domande e 450 risposte. le notizie più strane, curiose, divertenti e preziose su Torino in un gioco storico alla Raymond Queneau. Firenze, Edizioni Clichy 2015, cm.12x19, pp.256, brossura cop.fig.a col. Coll.Beaubourg. [volume nuovo]

Collaborazione grafica Marco Centi, Venezia, Eidos 1992, cm.30x30, pp. circa 100 illustrato. legatura editoriale cartonata, copertina figurata, Collezione Artemisia. A cura di Vittoria Surian. Essa costruisce la sua opera dalle fondamenta, che vuole solide e resistenti alle scosse telluriche, poi alza i muri, lascia lo spazio necessario alle aperture per cui l’aria può circolare e per cui si può scorgere il cielo azzurro e le nubi bianche e finalmente termina l’opera con il tetto. Si può vedere questa preoccupazione di coprire lo spettacolo che rappresenta con le forme e i colori, tanto nelle figure quanto nelle nature morte e nei paesaggi… Giorgio De Chirico su Paola Levi Montalcini