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Opere scelte. Vol.I: Operette estetiche e politiche.

Autore:
Curatore: A cura di G.Ortolani.
Editore: Felice Le Monnier Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.12,5x19, pp.XXIV-457, legatura ed.in tutta tela, tassello in pelle al dorso.

CondizioniDa collezione, accettabile
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A cura di Enrico Mattioda. Roma, Salerno Ed. 2000, cm.7,5x11,5, pp.XLI,946, legatura editoriale in tutta pelle, titoli in oro al piatto anteriore e dorso. Coll.I Diamanti. Il volume appartiene alle serie marrone dei "Diamanti", dedicata alle grandi traduzioni dei classici. Viene qui riproposta l'edizione delle Poesie di Ossian, antico poeta celtico comparsa nelle Opere pubblicate a Pisa nel 1801. L’originale inglese, in prosa, era stato pubblicato a Londra con titolo Fingal, ad opera di James Macpherson, il quale presentò l’opera al pubblico come traduzione di antichi testi gaelici di nuova scoperta, scritti da Ossian, bardo paragonato a un Omero del Nord (benchè ancora oggi in Italia l'opinione più diffusa è che questri scritti siano un falso storico). L'interesse di Cesarotti per la poesia ossianica, è legata alla querelle sulla presunta superiorità degli antichi e la loro imitazione pedissequa: schierandosi a favore dei moderni, Cesarotti individua in Ossian un primitivo che può scardinare il canone letterario epico, introdurre neologismi, e fondere o inventare nuovi generi. Come sottolinea il curatore, gli studi su quest'opera inducono a pensare che "Ossian sia stata un'esperienza da attraversare (...) per un'intera generazione di poeti".

EAN: 9788884023032
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Milano, Rizzoli Ed. 2017, cm.14x22, pp.304, legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.Saggi italiani. Franco Carraro ha solo ventotto anni quando eredita agiatezza, responsabilità e passione per il Milan. Il padre ha corso troppo e il suo cuore si è fermato all'improvviso. Come in una staffetta, la corsa continua e il figlio segue la strada tracciata per lui. Consapevole dei propri privilegi, non si sottrae ad alcuna sfida. «Sono stato atleta, sindaco, ministro, dirigente, ho governato il calcio, il Coni, lo sport. Ho proposto leggi, mi sono occupato di banche, di imprese, di bilanci, ho scelto gli ultimi due allenatori vincenti della nazionale azzurra: Enzo Bearzot e Marcello Lippi. Fortuna, non preveggenza.» Oggi che può riconoscere di aver vissuto, speso e consumato il suo tempo, Franco Carraro si concede il piacere di ricordare. E lo fa senza scontarsi nulla: non esita a definirsi un borghese molto noioso, padovano e polentone, quindi un po' ottuso, amante della puntualità, sgradevole quando vuole, nemico delle ore piccole. Asperità del carattere. Per contro, la volontà e la determinazione lo guidano da subito. Capisce presto che lo sport, anche se bistrattato, fa parte della società, convoglia umori. Non è oppio per i popoli, vizio degradante da far fumare agli ignoranti. È molto di più. Ma va organizzato, in certi momenti anche rivisto radicalmente. Che sia il Coni, o la città di Roma guidata come sindaco, Carraro è convinto che dall'interno sia sempre possibile riformare. E lui si spende per farlo, senza mai indossare i panni di Robin Hood, anzi, restando fedele al suo immancabile abito blu. È un'autobiografia schietta quella che Franco Carraro ha scritto a quattro mani con Emanuela Audisio, giornalista di «Repubblica», dove non teme la precisione puntuale per ricostruire episodi mitici del nostro sport accanto a oscuri retroscena di vicende che ne hanno determinato la storia.

EAN: 9788817095754
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