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#91688 Biografie

Un solo re, un solo impero. Filippo II di Spagna.

Autore:
Curatore: Traduzione di Jacob Catalano.
Editore: Il Mulino Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm.15,5x21, pp.266, brossura con bandelle, copertina figurata, Collana Biblioteca Storica.

Abstract: Filippo II, figlio e successore di Carlo V sul trono di Spagna, grazie all'eredità paterna e alle sue proprie conquiste, fu il monarca più potente della cristianità. Questa biografia ne racconta la vita, sia pubblica che privata, e ne descrive il carattere fondandosi su una ricerca condotta su carte inedite.

EAN: 9788815066664
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#341792 Storia Moderna
Traduzione di Jacob Catalano. Bologna, Il Mulino 2005, cm.14x21,5, pp.280, brossura con copertina figurata a colori. Coll.Storica Paperbacks, 2. Filippo II, figlio e successore di Carlo V sul trono di Spagna, grazie all'eredità paterna e alle sue proprie conquiste, fu il monarca più potente della cristianità. Questa biografia ne racconta la vita, sia pubblica che privata, e ne descrive il carattere fondandosi su una ricerca condotta su carte inedite.

EAN: 9788815104977
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«Asti repubblicana.Bicentenario della repubblica astese: 1797-1997» (Asti,12-13 dic. 1997). A cura di Giuseppe Ricuperati. Alessandria, Edizioni dell'Orso 1999, cm.15x20,5, pp.472, brossura. Coll.Forme e Percorsi della Storia. Il titolo del libro si riferisce a una vicenda significativa capitata all'interno del breve episodio della Repubblica di Asti nel luglio 1797. Anche San Secondo, protettore della città, fu coinvolto nell'esperienza rivoluzionaria destinata ad accendersi e spegnersi nell'arco di una decina di giorni. Le cronache narrano infatti che uno dei protagonisti dell'avventura democratica avesse cancellato la parola “nobile” dalla statua del Santo custodita nella cattedrale. Questo puntualmente gli sarebbe stato contestato, fra gli altri reati, per giustificare la morte. In realtà il volume mostra efficacemente che il tempo breve di un avvenimento, sia pure eccezionale e carico di una tensione politica che sembrava voler riassumere tutte le possibilità di un convulso laboratorio ideologico, acquista spessore e significato solo se si cercano le ragioni profonde, come hanno fatto gli autori di questi saggi, in tempi medi e lunghi, intrecciando gli interrogativi della storia politica a quelli della storia sociale, culturale e religiosa. E' un modo efficace per sfuggire alla “retorica dello stupore” che rischia di diventare dominante nella celebrazione degli eventi ed un invito infine a riportare i contesti locali ad una dimensione di confronto nel tempo e nello spazio.

EAN: 9788876944123
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A cura di Maria Rosa Loi e Mario Pozzi. Alessandria, Edizioni dell'Orso 1993, cm.17x24, pp.XXII,370, brossura copertina figurata. Coll.Contributi e Proposte. In questo tomo non scompare il pater familas attentissimo alle faccende domestiche, anzi qui ne scorgiamo nuove caratteristiche, come l'accorta difesa del prestigio familiare combinando matrimoni e scegliendo padrini, i continui interventi presso i vari tribunali per sostenere le ragioni proprie o del consuocero Paolo de' Conti, ecc. Il lettore però vi trova anche lo Speroni più noto: il poeta, il teorico, il critico, l'intellettuale rispettato e temuto che giudica severamente e senza appello scrittori come Ariosto, Guicciardini, Gilardi Cintio, Tasso. Il maggior esponente della nuova letteratura era allora, secondo lui, Petro Aretino, per il quale provava ammirazione e addirittura la deferenza di un inferiore per un superiore. Quando gli scriveva, si impegnava non senza stento e fatica nella ricerca di una forma nobile e raffinata. Questo Speroni che mostra una grande incertezza e carca con molta difficoltà il suo stile, appoggiandosi ad artifici retorici, è una scoperta di questa edizione, cioè dall'esame delle minute e dei brogliacci che ci sono pervenuti. Alla scrittura faticosa e, nei risultati, molto elaborata, che egli usava con i personaggi altolocati, fa singolare contrasto la schiettezza e la freschezza delle lettere del primo tomo. Fra questi due estremi, però, sta una varia gamma di toni, perché lo Speroni adattava il suo stile alla personalità del destinatario e al grado di confidenza che aveva con lui. Nel complesso, dunque, quest'edizione consente di conoscere il reale modo di scrivere di un intellettuale veneto nelle varie occasioni della sua vita: dalle forme spontanee e semidialettali delle lettere a Giulia a quelle retoricamente intonate delle lettere all'Aretino e ad altri personaggi che gli mettevano soggezione attraverso forme colloquiali, facete, cerimoniose, narrative, ecc.
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