Il "Giardino delle parole". Itinerari di scrittura e modelli letterari nel dialogo cinquecentesco.

Padova, Ed.Antenore 1988, cm.16,5x24, pp.X,192, brossura sopracop. Coll.Biblioteca Veneta,6.

Premessa di Jurgen Thimme. Milano, Ediz.Il Saggiatore 1968, cm.19x24, pp.281, num.tavv.a col.applic. e num.illustrazioni in bianco e nero nel testo legatura editoriale in.tutta tela, con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Il Marcopolo.

Roma, Ed.Napoleone 1999, cm.15x21, pp.172, brossura cop.fig.a col. Coll.Quadrifoglio,3.

Traduzione di A.F. Tissoni. Milano, Armenia 2000, cm.15x22, pp.378, brossura copertina figurata a colori. Si tratta di un libro profondamente diverso dai tanti già pubblicati sull'argomento. In questo testo l'autrice interroga I'angelo Ariel che offre le sue risposte semplici e mai criptiche. L'angelo non appare come una visione bensì come un amico oppure, se vogliamo, come un consulente morale, spirituale e religioso che risponde con estrema sincerità e naturalezza alla sua "intervistatrice" riguardo ai più svariati argomenti: dogmi di fede, misteri della Bibbia, problemi sociali e persino politico-economici. Che cosa significa esattamente morire? Dimenticare chi eri e ricordare chi sei. Una definizione del male? il amore di Dio penetrato nell'animo umano attraverso... il filtro della paura. Come può essere interpretato il terribile fenomeno dell'Aids? Come un qualsiasi evento (catastrofico) che si abbatte su una popolazione che deve cambiare. Un libro che è al contempo una fonte di sapere e di ispirazione per tutti coloro che credono nella possibilità di stabilire un rapporto privilegiato con gli angeli.

Milano, Arnoldo Mondadori Editore 1978, cm.14x21, pp.(2),228,(10), legatura editoriale in tutta tela con sovraccoperta figurata a colori. Collana Biblioteca Umoristica Mondadori. IX edizione. Secondo don Gennaro Bellavista, professore partenopeo purosangue, troppe sono le banalità che si dicono e si scrivono su Napoli e sui suoi abitanti, sul suo mare e sul suo Vesuvio col pennacchio. La vita a Napoli è ben altra cosa. È un'arte sottile. «Solo a Napoli ognuno vive in un'inebriata dimenticanza di sé» scriveva Goethe, felicemente sorpreso. Ma non solo a Napoli, scrive Luciano De Crescenzo, il sorriso e il sentimento aiutano l'intelligenza nel mestiere di vivere, sempre seguendo l'infallibile ricetta del professor Bellavista, che «è pure abbastanza facile da ricordare: metà amore e metà libertà».