I primi cristiani.

Traduz.di Berto Renna. Milano, Ediz.Il Saggiatore 1996, cm.13,5x21, pp.282, 81 ill.bn. 38 diss.e 1 carta geogr.nt. legatura ed. sopraccop.fig. Coll.Uomo e Mito, EST,40.

Traduz.di Berto Renna. Milano, Ediz.Il Saggiatore 1996, cm.13,5x21, pp.282, 81 ill.bn. 38 diss.e 1 carta geogr.nt. brossura cop.fig Coll.Uomo e Mito, EST,40.

Milano, L'Arca Ediz. 2002, cm.24x34, pp.99, num.ill.e tavv.a col.e num.disegni bn.nt. legatura ed.cartonata, cop.fig.a col. Coll.Architects and Studies.

Traduz.di M.B.Piccioli. Milano, Marco Tropea Ed. 2012, cm.14x21, pp.320, legatura ed. sopraccop.fig.a col. Coll.I Trofei. Nella vita, le sorelle Uriarte sono andate decisamente verso destini opposti. Ágata, la minore, bruttina e con qualche chilo di troppo, è rimasta zitella, a dispetto della sua cultura e della sua sensibilità, e vive del suo lavoro di professoressa di arte e letteratura. Olivia invece, bella e capricciosa, ha condotto un'esistenza ricca, appagante, frequentando il bel mondo e inanellando un amore dopo l'altro. Ora però, per Olivia le cose si sono fatte decisamente più complicate. Il suo quinto marito è scappato con una donna più giovane, e a quarant'anni e rotti lei si ritrova sola, e per di più senza il becco di un quattrino: una ragione sufficiente per perdere interesse nella vita. E, come ultima sfida, concepisce in ogni particolare un piano per provocare la propria morte o, più precisamente, il proprio omicidio. Invita per una breve crociera su uno splendido yacht otto persone molto speciali: tutte, per oscure ragioni legate al passato, con un buon motivo per assestarle il colpo fatale. Olivia ha predisposto ogni cosa per una grande uscita di scena, compresi gli indizi che la sorella Ágata, appassionata lettrice di Agatha Christie, ma anche di Daphne du Maurier e Arthur Conan Doyle, dovrà seguire per risolvere il rompicapo, conducendo un'indagine che le cambierà l'esistenza.

Illustrated with authentic photographs. Bologna - London and New York, Società Generale delle Messaggerie Italiane - Harper & Brothers s.d.(1909), cm.12,5x19, pp.(6),351,(1), 30 tavv.fotogr. a un col. ft. di cui una all'antip., legatura ed.cartonata, titoli in oro e impress. a secco al piatto ant.e al dorso. (piccolo guasto alla base della cerniera post. e macchia d'umido al dorso ma nel complesso discreto esemplare.)

by Jane England (Photographer). Black Dog Pub 2017, cm.22x28,5, pp.160, b.w ill. hardback. legatura ed.in mz.tela, cop.fig. Bringing together photographs taken during the mid 1970s through to the early 1980s, Turn and Face the Strange covers the eclectic range of subjects that passed in front of Jane England’s camera. Initially inspired by photographers such as Diane Arbus and Guy Bourdin, England photographed friends and associates at a time when marginalised groups and sub-cultures merged and came together with a shared sense of nihilism and decadence. Her images range from carefully choreographed portraits to street photographs, encompassing the early years of London’s Punk era and the birth of New Romanticism. Her depictions of non-conformist urban tribes provide an intimate portrayal of sophistication and squalor, the demi-monde who existed between the street and the more exotic echelons of the art and fashion scenes. By not aligning herself with any of the number of sub-cultures that emerged across London and beyond in the late twentieth century, England was able to photograph club kids and Teddy boys, transvestites, artists and aspirant models. While a number of England’s subjects such as Vivienne Westwood and Gilbert & George have become icons of the period, many of the others are forgotten, having retreated to the suburbs or died tragically young.