Viaggi Esplorazioni Guide

Milano, Touring Club Italiano 1935, cm.24x17, pp.223, 12 carte geogr. e piante, 157 ill.bn.nt. brossura cop.fig.bn. Supplemento al N°4 (aprile1935) della Rivista Mensile "Le Vie d'Italia".

Milano, Touring Club Italiano 1934, cm.24x17, pp.243, 11 carte geogr.e piante, 143 ill.bn.nt. brossura cop.fig.bn. Supplemento al N°4 (marzo 1934) della Rivista Mensile "Le Vie d'Italia".

Milano, Touring Club Italiano 1932-33, 2 voll. cm.24x17, pp.239,205, 53 carte geogr.,24 piante e 111 ill.bn.nt. brossura copp.figg.bn. Supplementi alla Rivista Mensile "Le Vie d'Italia".

Parte I. Le stazioni al mare. Vol.I:Le stazioni del Mare Ligure e del Mare Tirreno. Vol.II.Le stazioni del Mare Adriatico e del Mar Ionio di Rodi e della Libia. Parte II.Le stazioni alpine. Vol.I: Le stazioni del Piemonte e della Lombardia. Vol.II: Le stazioni della Venezia Tridentina, del Cadore e della Carnia. Parte III.le stazioni idrominerali. Parte IV. Le stazioni dei laghi, delle Prealpi e degli Appennini. Milano, Touring Club Italiano 1932-37, 6 voll. cm.24x17, pp.239,205,243,223,222,291, num.ill.e cart.bn.nt. brossura copp.figg.bn. Supplementi alla Rivista Mensile "Le Vie d'Italia".

Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1989, cm.17x24, pp.435, num.ill.e tavv.a col.nt. legatura ed., sopracop.fig.a col. Coll.Ingrandimenti.

Freiburg, Schillinger 1981, cm.32x33, pp.208 di tavole a col.nt. legatura ed.soprac.fig.a col. in cofanetto.

Strasbourg, Coprur Editions 2005, cm.24,5x23, pp.126, num.tavv.e figg.a col.nt. legatura ed.cartonata,cop.fig.a col.

Metz, Serge Domini Editeur 2004, cm.30x25, formato albo. pp.148 di tavv.a col.nt. legatura ed.cop.fig.a col.cofanetto.

Prime relazioni di navigatori italiani sulla scoperta dell'America. Torino, UTET 1966, cm.17x24, pp.190, num.riproduz.di testi antichi. legatura ed.cartonata. Coll.Strenna,1966.

Freiburg, Schillinger Verlag 1991, cm.33x34, pp.216, tavv.a col. legatura ed.soprac.fig.a col.

Paul Tacussel Editeur 1996, cm.19x22, pp.248, centinaia di figg.bn.nt. brossura cop.fig.a col. 2-905790-50-4

Parma, Alain Sebe Editeur 1989, cm.32x33, pp.208 di tavole a col.nt. Cartonné/Relié. Collection Tagoulmoust. Un bel éventail de la richesse du Sahara : photographies superbes, souvent en pleine page, prises d'avion hormis celles des habitants. Commenté et étayé de cartes, la qualité de cet ouvrage, de grand format carré, est de qualité : couverture cartonnée et coffret pleine toile. Pour qui ne peut se déplacer à la découverte des contrées lointaines de notre planète, à plus forte raison lorsqu'elles sont dépeuplées et les conditions climatiques sévères, certains livres compensent une partie du voyage. Cet ouvrage est de ceux-là : on sent l'engouement du photographe en feuilletant ses souvenirs qui, page après page, reviennent par l'ampleur des images et la passion de l'auteur qui en a sillonné les moindres recoins. L'Iconographie: Ces images prises d'avion rendent compte de la diversité du Sahara algérien, région après région : Souf, Grand Erg Occidental, Hoggar, Tassili, en passant par les pistes entre oueds et oasis… Ainsi chaque chapitre couvre-t-il un paysage de sables et roches différentes, avec parfois palmeraies artificielles et habitations humaines. Comme le dit Alain Sèbe, la description de ces horizons ensablés à perte de vue s'accommode mieux du vocabulaire marin : mers de sable, vagues, vents… En particulier, le livre illustre quantité de formations géologiques innominées perdues aux confins de ce désert, mais connues des voyageurs et des habitants… Plusieurs volcans éteints émergent ainsi de la surface, ailleurs fendue par de superbes pics et crêtes rocheuses qui serpentent entre les dunes. Le grand format du livre permet d'ailleurs des reproductions en pleine page, parfois panoramiques. Enfin, le désert, depuis longtemps habité, abrite une population que le photographe n'a pas oubliée. Il l'a restituée dans plusieurs prises en noir et blanc, saisies sur l'instant et dans leurs habitats, ou villes selon le cas, comme Ghardaïa dont l'urbanisme aggloméré et les ruelles étroites ne sont pas sans rappeler les vues d'avion de certaines bourgades de Toscane. Le Texte: Les photographies sont commentées, et l'auteur n'a pas hésité à rappeler l'histoire de certains peuplements en plein désert, leurs us et coutumes, ainsi que la genèse de certaines formations géologiques. On apprend ainsi que l'Ajjer, tout au sud, recèle une bonne centaine d'arbres méditerranéens originels, datant d'une époque reculée où le climat était plus favorable : ils font preuve d'une longévité exceptionnelle, entre quatre et cinq mille ans… Des cartes étayent l'exposé encore que, malgré l'évident effort qui a été fourni pour leur réalisation, leur graphisme ne soit pas toujours clair au premier abord. Nonobstant, elles orientent le lecteur dans l'immensité saharienne, où il se perd volontiers dans les paysages, ou rien que dans la richesse des toponymes et du vocabulaire local : bahri, ghouts, ardhs, louz, zerb, chebka, djerids, tercha… autant d'invitations au voyage…

Paris-Genève, Editions Nagel 1987, cm.12x16, pp.510, 1 cartina ripieg.ft.e 5 cartine ft. legatura ed., sopracop.

Firenze, Ediz.Polistampa 1997, cm.17x24, pp.299, brossura Coll.Quaderni del Centro Romantico,n.0.

A cura di Gabriella Bosco, Paolo Brunati. Torino, Centro Documentazione Alpina & Vivalda 2005, cm.15x23, pp.125, brossura cop.fig.a col.con bandelle, Coll.Le Tracce,42.

Traduz.di Giuseppe Bianchetti. Milano, Aldo Martello Ed. 1957, cm.18x25,5, pp.533,57 tavv.bn.ft.e alcune carte nt. legatura ed.

Torino, Centro Documentazione Alpina & Vivalda 2004, cm.11,5x16,5, pp.298, alcune figg.bn.nt. brossura cop.fig.con bandelle, Coll.Tascabili,17. L'autore espone una serie di riflessioni sul significato che il paesaggio ha avuto storicamente nella cultura umana, prendendo in esame i paesaggi originari di acqua e roccia, di mare e montagna. Esamina la presenza nel territorio alpestre e costiero dei "non-luoghi" - elementi artificiali del paesaggio senza relazione col paesaggio stesso - individuati come evoluzione del modo contemporaneo di "produrre paesaggi". "Nelle nuvole, dai vulcani, nelle radure dei boschi, su spiagge affollate o su nevai solitari che si fondono, la voce della Terra parlante assume toni e sfumature molteplici, ma c'è sempre, e ci invita sempre ad attivare un senso ulteriore, l'unico che ci permette di comprenderne i messaggi per trasformarli in forme vitali umane.

Torino, Centro Documentazione Alpina - Vivalda Editori 2000, cm.11,5x16,5, pp.192, brossura cop.fig.con bandelle, Coll.Tascabili,3.

A cura di Emilio Fortunato. Torino, Centro Documentazione Alpina & Vivalda 2003, cm.11,5x16,5, pp.141, br, .cop.fig.con bandelle, Coll.Tascabili,15.

A cura di F.Pozzo. Torino, Centro Documentazione Alpina - Vivalda Editori 2001, cm.11,5x16,5, pp.154, brossura cop.fig.a col. Coll.Tascabili,12. Molti alpinisti hanno cominciato ad arrampicare per cercare un'avventura che avevano sognato attraverso le pagine di Salgari. In mancanza della possibilità di raggiungere i mari del Sud o altri luoghi descritti nei romanzi più letti dai giovani di tutto il mondo, la montagna era l'ambiente naturale più vicino ed accessibile per cimentarsi con imprevisti ed inventarsi peripezie e difficoltà da superare. Ma c'è una domanda che i cultori e gli studiosi di Salgari non si sono mai posti: Salgari amava immensamente il mare, che è il teatro d'azione di tante sue opere. E la montagna? Questo volume risponde per la prima volta a questa domanda e presenta ai lettori una raccolta di racconti e scritti di montagna di Salgari dimenticati da un secolo.

Milano, Touring Club Italiano 2000, cm.22x28, pp.279, centinaia di ill.e tavv.a col.nt. brossura con bandelle,cop.fig.a col.

Torino, Centro Documentazione Alpina & Vivalda 2008, cm.15x23, pp.168, con figg.bn.nt. brossura cop.fig.a col.con bandelle, Coll.Le Tracce,57. Il 18 gennaio 1912 una squadra britannica di cinque uomini, condotta da Robert Falcon Scott raggiunse il Polo Sud dove l'attendeva la delusione di scoprirsi preceduta da una squadra norvegese, capitanata da Roald Amundsen, che vi era giunta un mese prima. Sulla via del ritorno, Scott e i suoi compagni morirono, e la loro fine eroica fece si che Scott divenisse un eroe nonostante le polemiche non ancora sopite e i dubbi irrisolti sugli errori che si presume egli abbia commesso. Il libro raccoglie una selezione di appunti dai diari di Scott, a cui l'autore ha affiancato una sorta di "diario parallelo", che ne costituisce ad un tempo un approfondimento e un'interpretazione personale, mentre le poesie costellano come pietre miliari lo straordinario percorso umano dell'esploratore. Il saggio di Mirella Tenderini ricostruisce la storia della tragica competizione tra Scott e Amundsen, mettendo a confronto le due squadre rivali e analizzando il processo di mitizzazione del personaggio di Scott: il perdente divenuto eroe, che ha oscurato, nell'immaginario degli appassionati di vicende polari, la fama del vero conquistatore del Polo.

Torino, Centro Documentazione Alpina & Vivalda 2005, cm.15x23, pp.151, brossura cop.fig.a col.con bandelle, Coll.Le Tracce,39. Un viaggio reale nell'Iran contemporaneo si intreccia con un viaggio immaginario nella Persia millenaria, da sempre attraversata da eserciti conquistatori, da mercanti e viaggiatori. Un vasto territorio di deserti e di montagne popolato da nomadi, e di città raffinate costruite da generazioni di khan e di scià, abbellite da splendidi giardini e frequentate da scienziati, artisti e poeti. Un'occasione per passeggiare nei giardini degli innamorati delle Mille e una notte, per attraversare deserti aridi e scalare il Damavand. E soprattutto per dialogare con la gente dell'Iran di oggi e capire molte cose di questo paese e del suo travagliato presente.

Richmond, Palari Publishing 2002, cm.26,5x32, pp.375, centinai di ill.e tavv.a col.nt. legatura ed.in tutta tela,soprac.fig.a col.