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#103922 Regione Toscana

Le porte della città. Ingressi urbani nella Toscana lorenese (1814-1859).

Author:
Publisher: Le Lettere.
Date of publ.:
Series: Coll.Le Vie della Storia, 71.
Details: cm.16x23, pp.240, brossura copertina figurata a colori. Coll.Le Vie della Storia, 71.

Abstract: Lo studio delle porte di città nella Toscana lorenese introduce, da un lato, nella dimensione culturale della città finita, dove le mura costituiscono la materializzazione del rapporto stretto tra città e campagna, dall’altro offre uno scorcio originale del panorama storico-architettonico dei primi decenni del XIX secolo, ricco in Toscana di protagonisti di rilievo, quali Pasquale Poccianti, Emilio De Fabris o Luigi De Cambray-Digny.Ancora nell’Ottocento lorenese, mura e bastioni sono percepiti come manufatti architettonici dal potente valore simbolico, autorappresentativi della civitas seppur privi dell’originaria funzione difensiva. Nelle città “gabellabili” toscane (Firenze, Livorno, Pisa, Siena) le mura sono conservate come limite fiscale e, se l’involucro urbano si infrange – l’arrivo della strada ferrata ne provoca in genere il primo strappo –, nella cortina si provvede di necessità all’apertura di nuove porte; più complesso il caso del fiorente porto granducale che, costretto nell’anello cinquecentesco, si cinge di un nuovo ulteriore recinto murario, analogamente a quanto negli stessi anni avviene a Napoli.L’architettura delle porte moderne a decoro degli ingressi urbani oscilla tra l’archetipo del passaggio – l’arco di trionfo, i propilei, la porta difensiva – e la neonata soluzione della barriera daziaria: le barrières d’octroi di Ledoux a Parigi ne sono il primo illustre esempio. Per oltre un secolo in Europa si sono costruite porte a foggia di barriera: un arco temporale troppo breve per determinarne tipo e linguaggio, ma che ha dato luogo ad un’estrema ricchezza di soluzioni, rispecchiate con completezza dal caso toscano. A Firenze, Livorno, Pisa e Siena si registrano esempi, rimasti in parte finora inediti, di porte o barriere il cui linguaggio spazia tra il classicismo di ispirazione archeologica e il più mimetico neomedievalismo. Il fenomeno, dissoltosi in Italia nel 1930 con l’abolizione dei dazi di consumo, dimostra come la tarda conferma e l’adattamento dell’architettura fortificatoria trovi giustificazione in una consuetudine della storia urbana: cingersi da mura ha equivalso, fino a tempi non lontani, alla sopravvivenza stessa della città.

EAN: 9788860870599
EUR 23.00
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Firenze, Vallecchi 1989, cm.13,5x21,5, pp.296, brossura con bandelle,cop.fig.a col. Coll.Cronache e Storia.
EUR 9.30
3 copies
#143979 Arte Pittura
Con testimonianze di R.Carrieri, M.Valsecchi, P.C.Santini, R.Modesti. Bologna, Ediz.Bora 1983, cm.27x31,5, pp.280, alcune ill.bn.e 363 tavv.bn.e col.nt. legatura ed.in imitlin, sopracop.trasparente. Tiratura limitata in 400 esemplari.

EAN: 9788885638471
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Available
Pisa, ETS 2005, cm.14x21, pp.107, brossura cop.fig.a col. Coll.Galleria,5. Pensiamo che Truffaut non abbia mai smesso di essere un critico, un po' perché non ha mai davvero interrotto la scrittura critica, un po' perché nei suoi film si avverte "la naturale prosecuzione della militanza critica", un po' perché il cinema in mano sua è una palese continuazione con altri strumenti delle dichiarazioni d'amore, più che delle battaglie, che prima affidava alla carta stampata. Certi furori critici gli appaiono come uno sfogo giovanile da cui ha preso le distanze, un passaggio obbligato come una malattia infantile. Ma la filia del cinema e l'omaggio agli autori di culto non viene meno. Soprattutto non viene interrotta in alcun modo la fedeltà al mezzo di espressione con cui ha esercitato la sua attività critica: la scrittura.

EAN: 9788846713070
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