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Cappelle musicali fra Corte, Stato e Chiesa nell’Italia del Rinascimento.

Author:
Curator: Camaiore, 21-23 ottobre 2005 . A cura di F. Piperno, G. Biagi Ravenni, A. Chegai.
Publisher: Olschki.
Date of publ.:
Details: cm.17x24, pp.X-442, con es.mus.nt., 2 figg.nt. e 14 tavv.ft. Collana: Historiae Musicae Cultores - Biblioteca, vol. 108.

Abstract: Le cappelle musicali presso gli stati e le corti nell'Italia della prima età moderna furono importanti organismi rappresentativi del potere civico e signorile oltre che finalizzati ad augmentum divini cultus. I saggi qui pubblicati esplicitano la natura sia ampiamente storico-istituzionale, sia strettamente musicologica della 'cappella musicale' quale oggetto di studio, scegliendo un approccio multidisciplinare, geograficamente ampio e articolato in tipologie distinte (cappelle civiche, di corte, di stato) ma accomunate dalla funzione di strumento di affermazione e comunicazione delle élites rinascimentali.Music chapels were important institutions representing civic and seigneurial power and were aimed at enhancing religious practice in the Italian city-states and courts during the early Modern Age. These essays focus on the nature of the music chapel, which is extensively historical-institutional and strictly musicological. The approach is multidisciplinary, wide-ranging geographically and structured into distinct types (city chapel, court chapel, state chapel) that share the same function: being an instrument of authority and a means of communication of the Renaissance elite.

EAN: 9788822256492
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Torino, 17/19-6-1985. Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato- Archivi di Stato 1986, cm.17x24, pp.362, num.figg.bn.nt. brossura sopracop. Coll.Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi,5.
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Roma, 23-30 novembre 1969. Roma, Accademia Naz.dei Lincei 1972, cm.17,5x26, pp.876, 2 tavv.ft, 2 tabb.pieg.1 carta geogr. pieg brossura Coll.Problemi Attuali di Scienza e di Cultura,169.
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Dall'Indice: --La tradizione del gioco: Tipologie del disimpegno. Borsellino, Nino. • p. 3-11. --La beffa e il comico nella novellistica del Due e Trecento. Segre, Cesare. • p. 13-28. --Antecedenti mediolatini: Liutprando e il riso della corte ottoniana. Villa, Claudia. • p. 51-66. --Giullari e trovatori nelle corti medievali. Meneghetti, Maria Luisa. • p. 67-89. --In figura di scacchi: Spazi di storie tardogotiche. Ciccuto, Marcello. • p. 91-103. --Gioco e/o letteratura: Per una lettura ludica del Decameron. Picone, Michelangelo. • p. 105-127. --Carnevale e feste fiorentine del tempo di Lorenzo de' Medici. Orvieto, Paolo. • p. 161-188. --Il gioco e le Arcadie: Analisi comparata di una trasformazione. Erspamer, Francesco. • p. 317-349. --Lo spazio ludico femminile e le regole del gioco sociale nel Reggimento e costumi di donna di Francesco da Barberino. Cazalé-Bérard, Claude. • p. 475-509. --Appunti sull'intrattenimento decameroniano. Forni, Pier Massimo. • p. 529-540. --La novella tra gioco ed emozioni: Alternative di lettura? Salwa, Piotr. • p. 541-550. --Impegni presi per gioco: Vanti di cavalieri nell'antica letteratura italiana. Bonafin, Massimo. • p. 575-608. --Il gioco della conversazione. Speciale, Emilio. • p. 707-719. Pienza,10-14/9/1991. Indici analitici di P.Febbraro. Roma, Salerno Edit. 1993, 2 volumi. cm.16x23, pp.XXVI,VIII,820, 66 tavv.bn.ft. brossure copertine figurate in custodia. Coll.Studi e Saggi.Pubbl.del Centro Pio Rajna,1/3*,1/3**.

EAN: 9788884021076
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Roma, 19-22/5/1982. Roma, Accademia Nazionale dei Lincei 1984, cm.18x27, pp.370, 48 tavv.bn.ft. brossura Coll.Atti dei Convegni Lincei,63. Intonso.

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A cura di Marina Sartorio. Milano, SE Ediz. 2021, cm.13x22, pp.108, brossura con bandelle, copertina figurata a colori. Coll.Testi e Documenti,237. «Da quando il mondo europeo, sul finire del Medioevo, venne a contatto con la mistica e la teosofia ebraica, ossia con la kabbalah, ha coniugato, nel corso dei secoli, le più varie rappresentazioni con il suo complesso propriamente costitutivo. Il nome di questa misteriosa disciplina, esaltata e ammirata dai suoi primi diffusori cristiani, Giovanni Pico della Mirandola e Reuchlin, come la custode della più antica e della più alta saggezza misterica dell'umanità, divenne una parola d'ordine in tutti i circoli interessati alla teosofia e all'occultismo nell'epoca del Rinascimento e in quella successiva del Barocco. Divenne una sorta di bandiera dietro la quale - poiché non v'era da temere alcun controllo da parte dei pochi autentici cultori della kabbalah - praticamente tutto poteva venire offerto al pubblico: da contenuti autenticamente ebraici a meditazioni solo vagamente ebraizzanti di profondi mistici cristiani, fino agli ultimi prodotti scaduti della geomanzia e della cartomanzia. Il nome kabbalah, con il brivido reverenziale che immediatamente incuteva, comprendeva tutto. Anche i più estranei elementi del folklore occidentale, anche le scienze del tempo in qualche modo orientate verso l'occultismo, come l'astrologia, l'alchimia, la magia naturale, divennero "kabbalah". E ancor oggi essa è appesantita da questa zavorra, giunta in certi casi a oscurare totalmente il suo autentico contenuto, presso la communis opinio, tra i profani come tra gli adepti della teosofia, nell'uso linguistico di numerosi scrittori europei e persino di studiosi. [...] Gran parte degli scritti sul cui frontespizio campeggia la parola kabbalah non ha nulla, o pressoché nulla, a che vedere con essa. Risulta così decisivo distinguere quegli elementi che realmente appartengono storicamente alla kabbalah o le si connettono da quelli che sono stati confusi con essa attraverso uno sviluppo prodottosi al di fuori dell'ebraismo. Si pone dunque primariamente il compito di risolvere il problema dei rapporti tra alchimia e kabbalah. Da oltre quattrocento anni, infatti, per i teosofi e gli alchimisti cristiani d'Europa alchimia e kabbalah sono divenuti ampiamente concetti sinonimici e si tende a credere che esistano tra loro forti e intimi legami. Approfondire criticamente questo problema sarà lo scopo del presente studio».

EAN: 9788867235988
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