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Dell'origine e del commercio della moneta e dell'istituzione delle zecche d'Italia dalla decadenza dell'Impero sino al secolo Decimosettimo. Delle monete in senso pratico, e morale. Ragionamento diviso in sette capitoli,dedicato a quelli,che prender si vorranno la pena di legggerlo. Non nobis solum,sed patris nati sumus.

Curator: Edizioni Iniziative Culturali ed editoriali Bancarie.
Publisher: Tip.Tonale.
Date of publ.:
Details: 2 voll. cm.18x24,5, pp.220-116, 4 tavv.ft. legatura editoriale in carta vergata, titoli in oro al dorso e al piatto in cofano. Ristampa anastatica che riproduce fedelmente,anche nelle imperfezioni,il volume originale del 1751 conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Ediz.in 1700 copie numerate. Nostro esemplare n.385.

Note: cofanetto con mende.
EUR 45.00
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Mantova, Editoriale Padus 1973, cm.24x33, pp.290, alcuni facsimili nt. legatura editoriale cartonata. Edizione numerata 215/600.
EUR 39.00
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Milano, Hobby & Work 2003, cm.13x20,5, pp.271, brossura cop.fig.a col. Coll.Publio Aurelio. Anno 43 d. C., a Roma, babelico crocevia di innumerevoli genti, etnie e culture. Publio Aurelio Stazio, a cena con Pomponia e Servilio, sta amabilmente dissertando di libri, filosofìa e gastronomia quando viene interrotto da una visita del tutto inaspettata. È Shula, la giovane servetta di Mordechai, un commerciante israelita di Trastevere, che lo prega di recarsi immediatamente a casa del suo padrone con un medico. Publio Aurelio si precipita sul posto e trova l'amico intento a soccorrere la figlia Dinah riversa in una pozza di sangue. Purtroppo, tuttavia, ogni aiuto risulta vano: la ragazza, già in stato agonico, muore pronunciando poche parole sconnesse. Gli accertamenti clinici sul cadavere stabiliscono che il dissanguamento è stato provocato da un procurato aborto; Eleazar, fidanzato della giovane, nega però risolutamente di essere il padre del bambino e accusa Dinah di essersi venduta a un romano. Mordechai allora, ben sapendo che per le leggi dell'Impero non è stato commesso alcun reato, chiede a Publio Aurelio, in nome della loro antica amicizia, di trovare il vero responsabile e di riferirgliene il nome... Parte così una trascinante inchiesta nei segreti più inconfessabili della Roma ebraica del I secolo d.C. sulle tracce di un movente incredibile e di un assassino inafferrabile

EAN: 9788871334196
EUR 11.50
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Traduz.di Mario Vinciguerra. Milano, Il Saggiatore 1972, 3 volumi in custodia. cm.15x20, pp.494, 464, 468, brossura copp.figg. Coll.I Grandi Gabbiani.
EUR 17.00
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Roma, Salerno 2017, cm.12,5x19,5, pp.228, brossura copertina figurata a colori. Coll.Mosaici,2. L'ultimo anno della Grande Guerra è l'anno della sconfitta e della vittoria. Tra l'Italia di Caporetto e quella di Vittorio Veneto prende forma l'Italia del Piave. Caporetto non segna solo una ferita militare, ma passa alla storia come l'immagine emblematica della disfatta. La ricerca dei responsabili s'intreccia con gli alibi della classe dirigente, che attribuisce la colpa alla viltà dei soldati e al clima disfattista che serpeggia nelle retrovie. La paura del tradimento percorre l'intera penisola. Dai fantasmi della sconfitta riemergono però le "Italie" che resistono, quella militare e quella del fronte interno. L'esercito si riorganizza, la resistenza sul Grappa e sul Piave acquista una dimensione patriottica ed elimina ogni traccia di dissenso riducendo al silenzio i "nemici interni". L'Italia del Piave resiste all'offensiva austro-ungarica del giugno 1918 e si avvia alla vittoria finale. Vittorio Veneto permette la costruzione del mito della Grande Guerra e al tempo stesso diventa la premessa di una vittoria subito percepita come mutilata.

EAN: 9788869732317
EUR 15.00
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