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Il corno del rinoceronte.

Author:
Publisher: Arnaldo Mondadori Ed.
Date of publ.:
Series: Coll.Passepartou.33.
Details: cm.12,5x18, pp.200, legatura ed.soprac.fig.a col. Coll.Passepartou.33.

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"Un libro che concepisce lo zoo come libertà e non come prigionia." (dalla sovraccop.). Milano, Rizzoli 1981, cm.14x22, pp.250, alcune figg.in bn.nt., legatura ed.cartonata, sovraccop.fig.a col. Coll.L'Ornitorinco, diretta da Ippolito Pizzetti.
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A cura di Carlo Donati. Presentaz.di Armando Ghelardini. Roma, Ediz.dell'Ateneo 1984, cm.12,5x21, pp.408, brossura sopracop. Coll.Indici Ragionati dei Periodici Italiani e Stranieri,12.
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Pisa, Ediz.ETS 2001, cm.14x22, pp.144, brossura cop.fig.con bandelle. Coll.Poiesis e Critica Mitica,30. Il momento idilliaco viene evocato come una sorta di antidoto contro forze centrifughe che tendono a debordare dagli argini, infrangendo ogni barriera come un fiume in piena. All'idillio, accompagnato e incorniciato sul piano letterario dal senso del limite e della forma, si contrappone l'angoscia dello sconfinamento, l'irruzione di qualcosa di inquietante e minaccioso che proviene dall'esterno, un «unheimlicher Gast» senza il quale la quiete protetta non avrebbe un senso. Hölderlin sfrutta abilmente il parallelismo presente in Orazio tra la ribellione dei Titani e quella del fiume Tevere, mentre Giove deve ristabilire la propria autorità: in Der Rhein, il fiume si ribella al padre Zeus allo stesso modo in cui gli si rivolse contro la stirpe dei Titani. Inoltre l'immagine oraziana di Giove, ora adirato, ora fautore di una pace che doveva simboleggiare la pax Augusta, costituiva un antecedente illustre per una trascrizione in chiave mitica degli eventi del presente, allorché Hölderlin si accinge a cantare, dopo le campagne napoleoniche, la pace di Lunéville e gli sforzi per una riconciliazione.

EAN: 9788846704016
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Traduzione di Marina Magrini. Milano, Sperling & Kupfer Ed. 1991, cm.12x19,5, pp.364, brossura cop.fig.a col. Coll.Paperback.

EAN: 9788878241855
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#337130 Arte Pittura
Milano, Five Continents Editions 2006, cm.25x29, pp.291, 205 illustrazioni a colori, 205 tavole a colori. legatura editoriale cartonata, copertina figurata a colori, Testo Francese. La formazione artistica di Charles Gleyre (1808-1874) avviene prima nell'atelier di Louis Hersent a Parigi, e successivamente è perfezionata con gli studi presso l'École des Beaux-Arts. Nel 1828 si reca a Roma dove frequenta abitualmente la cerchia di Horace Vernet all'Accademia di Francia. Nel 1838, Gleyre parte per un viaggio nel bacino mediterraneo (Sicilia, Malta, Corfu, Albania, Turchia, Grecia, Egitto e Libano) come disegnatore al servizio di un ricco industriale americano, John Lowell Jr. Nel 1840, di ritorno a Parigi dopo un'assenza di quasi dieci anni, partecipa alla decorazione del castello di Dampierre diretta dal grande pittore classicista Jean-Auguste-Dominique Ingres. Nel 1843, il suo dipinto ta Sera o Le illusioni perdute (Parigi, Musée du Louvre) s'impone al Salon e diventa l'icona di tutta una generazione. Grazie a questo successo, Gleyre entra nell'atelier del pittore Paul Delaroche dove insegnerà fino al 1870 e dove accoglierà, tra gli altri, i futuri impressionisti Bazille, Monet, Renoir, Sisley. Durante il decennio 1850-1860, stringe amicizia con alcune delle personalità più importanti in campo letterario e artistico, tra gli altri Gustave Flaubert, Alfred de Musset e Maxime Du Camp. Nel 1871, durante la guerra franco-tedesca, si rifugia in Svizzera. Torna a Parigi nel 1872 città nella quale morirà nel 1874, lasciando sul suo cavalletto uno schizzo sul tema del Paradiso terrestre.

EAN: 9788874393558
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