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La Gerusalemme Liberata.

Author:
Curator: A cura di Giovanni Getto.
Publisher: La Scuola Editrice.
Date of publ.:
Series: Coll.Classici Italiani.
Details: cm.15x21,5, pp.935,(5), legatura editoriale cartonata, sopraccoperta. Coll.Classici Italiani.

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A cura di Luigi de Vendittis e Carlo Muscetta. Torino, Einaudi 1969, cm.14x22, pp.1347, legatura editoriale in tutta tela, scritte e fregi in oro al dorso, custodia. Coll.I Millenni. Il Parnaso Italiano.
EUR 30.00
Available
L'opera completa in CD-rom del più rappresentativo scrittore italiano della seconda metà del '500, accompagnata da un apparato documentale che comprende l'epistolario integrale e la biografia tassiana di G.B.Manso. A cura di A.Quondam. Roma, Lexis Progetti Editoriali, 1997, custodia di cm.15x21, Coll.Archivio Italiano, Strumenti per la Ricerca Storica, Filologica e Letteraria. Prezzo comprensivo di I.V.A. Licenza monoutente.

EAN: 9788887083033
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Illustrata da Giovan Battista Piazzetta. Con testi di Lucio Fino e Vincenzo Placella. Sorrento, Franco Di Mauro Ed. 2002, cm.32x44, pagine632, 83 illustrazioni nel testo e ft. legatura artigianale con dorso in pelle con nervetti ed incisioni in oro che riprendono fregi del'700, in cofano, piatti in carta francese ed angoli in pelle, racchiusa in elegante cofanetto. Tiratura rigorosamente limitata di 1499 esemplari numerati progressivamente a mano e LIX riservati all'editore. Stampata su carta Canaletto della cartiera di Cordenons. Ristampa anastatica della prima edizione. Nel Settecento, l'Arte del Libro - superata l'ampollosa ornamentazione secentesca - raggiunse a Venezia livelli altissimi: editori, stampatori e incisori - malgrado le inevitabili lotte, le avversità, le incomprensioni o l'indifferenza di governanti e collezionisti - ottennero risultati degni dei ben più illustri e famosi predecessori del Rinascimento. In proposito, basta ricordare che nel Viaggio in Italia del 1740, Johann Caspar Goethe, dopo un soggiorno a Venezia, scrisse che lì la stampa è assai polita e non la cede a quella delle altre nazioni; e che Thomas Salmon, nel 20° volume dello Stato presente del Mondo, scrisse che taluni de' nostri Stampatori son giunti in questi ultimissimi tempi colla nitidezza della carta, colla pulitezza de' caratteri e cogli ornamenti di bellissimi intagli di rame, ad uguagliare le più magnifiche edizioni oltramontane, facendo fra le altre molto onore alle Stampe veneziane la superba edizione in foglio della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, fatta nell'anno 1745 da Gio. Battista Albrizzi colle figure di Gio. Battista Piazzetta. Questo volume è dunque il motivo di questa lussuosa e perfetta ristampa anastatica della I edizione dell'opera, caratterizzata dal ritratto di M. Teresa d'Austria anziana, e dalle dediche con stemmi nelle incisioni a piena pagina che precedono ciascuno dei venti Canti: la Gerusalemme liberata, il più grande poema scritto dal dolcissimo Torquato Tasso e illustrato da Giovan Battista Piazzetta, - tra i massimi pittori e incisori dell'arte italiana del '700 -, è il più bel libro veneziano in assoluto, e oggi è tra i libri figurati antichi, uno dei più rari e dei più preziosi sul mercato antiquario. Per questo eccezionale volume in folio, il Piazzetta disegnò con brio e felicità d'invenzione ben ottantatrè composizioni, - oggi, purtroppo, sempre più spesso staccate dai pochi esemplari in circolazione dell'opera, per farne autonome incisioni da esporre in lussuose cornici -, sfoggiando una piacevolezza che fa passare l'osservatore di meraviglia in meraviglia. In una lettera Torquato Tasso dice di avere tre patrie: Sorrento (il luogo della nascita e della prima infanzia), Napoli (la città della madre Porzia de' Rossi: altrove la chiama sua "matria"), Bergamo (la città di origine dei Tasso: altrove la chiama sua "patria"). La nascita sorrentina del Tasso fu ben presto messa in discussione, ma il Serassi, nel Settecento, attribuiva il dubbio ad una confusione fra il Poeta e un fratellino, anch'egli di nome Torquato, morto in tenerissima età, che invece era nato a Salerno. La città Natale del Tasso mantiene vivo l'interesse per il grande poeta. Benemerita, in tal senso, l'Associazione Studi Storici Sorrentini la quale, tra l'altro, pubblica annualmente gli Studi tassiani sorrentini, giunti al nono numero. Torquato Tasso nasce, dunque, a Sorrento l'11 Marzo del 1544 da Bernardo, letterato, e da Porzia de' Rossi, napoletana ma la cui famiglia aveva origini pistoiesi. Varie città, come nel caso di Omero,si contesero il privilegio di essere la patria del tasso, notava il Serassi: Sorrento per la nascita, Napoli per la madre e per l'educazione, Ferrara "per la dimora fattavi oltre a vent'anni", Bergamo per la famiglia e l'origine paterna. Vien chiamato a Roma dal padre nel 1554, strappato alla madre Porzia, impossibilitata per volontà dei fratelli a seguirlo. Nel 1556 padre e figlio vengono raggiunti dalla tragica notizia della morte di Porzia. Questi due avvenimenti trovano eco straziata e dolente nella canzone al Metauro: Me dal sen de la madre empia fortuna/pargoletto divelse. Ah! di quei baci,/ ch'ella bagnò di lacrime dolenti,/ con sospir mi rimembra e degli ardenti/preghi che se' n portar l'aure fugaci:/ ch'io non dovea giunger più volto a volto/ fra quelle braccia accolto/ con nodi così stretti e sì tenaci./ Lasso! E seguii con mal sicure piante/ qual Ascanio o Camilla il padre errante. E veramente la vita di Torquato fu un continuo errare per l'Italia, da una corte all'altra, ed anche in Francia: Ferrara, Padova, Mantova, Bergamo, Urbino, Roma, Firenze, Napoli. A Sorrento tornerà fortunosamente, per visitare in incognito la sorella, nel 1577, scappando da Ferrara ove era tenuto quasi prigioniero a causa dei suoi disturbi mentali. Morì a Roma il 25 aprile 1595. La fama universale del Tasso è legata principalmente alla Gerusalemme liberata, una delle opere più fulgide della letteratura italiana e di quelle di ogni tempo e di ogni luogo. Oggetto fin da subito di attenzione estrema, al centro di polemiche appassionate, tra due veri e propri partiti, quello degli "ariostisti", sostenitori del poeta dell'Orlando Furioso e i "tassisti", i partigiani del Tasso, appunto, incontrò, sia in vita che in morte del suo autore, sostenitori accesi e detrattori accaniti, essendovi fra gli uni e gli altri anche personaggi molto illustri per altezza d'ingegno: si pensi, tra i detrattori, a Galileo Galilei, il quale amava la linearità e la solarità dell'Ariosto mentre vedeva nella Gerusalemme stento e artificio; si pensi, invece, fra i sostenitori, a Paolo Beni, il quale, nel Seicento, accostò il Tasso ai grandi poeti epici dell'antichità, Omero e Virgilio, dichiarandolo più grande di essi (oltre che più grande dell'Ariosto). Si pensi alla passione con cui parla del Poeta di Sorrento Vittorio Alfieri, al grande interesse del Goethe, il quale compose un dramma su di lui, all'amore del Foscolo - il quale, tra l'altro, dichiarò la grandezza delle Rime tassiane - e del Leopardi, il quale trovava nel grande poeta affinità spirituale e a lui intitolò una delle sue più stupende Operette Morali. I Romantici costruirono un mito sulla pazzia del Tasso che, secondo loro, era un'invenzione dei suoi nemici per farlo soffrire. Anche sui presunti amori del Sorrentino il Romanticismo costruì dei veri e propri romanzi. Il grande critico Francesco De Sanctis ne fece un poeta di età di crisi, di transizione, uno degli "illustri malati delle epoche di transizione". Critici più vicini a noi hanno posto l'accento sulla genuina religiosità del Tasso (fino a sottolinearne componenti ascetiche, come il Petrocchi).

EAN: 9788887365276
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#115240 Angolo Antico
In Venezia, Presso Carlo Buonarrigo poi dal vol.II Steffano Monti 1722-1742, 12 volumi. cm.21x27, pp.(6)LI-603, (8)560, (4)482, (4)492, (4)524, (4)531, (4)536, (4)534, (4)548, (4)540,(4)532, (4)424 antip. incisa da Antonio Luciani su disegno di Domenico Maria Fratta. Iniziali xilografici e marche tipografice incise ai frontespizi. Al primo volume tavola ritratto inciso del Tasso e una di Eugenio di Savoia. Legature coeve in piena pergamena rigida con titt.in oro su tasselli ai dorsi. Tagli spruzzati e nervi. Esemplare in ottimo stato di conservazione con carte croccanti. Monumentale impresa tipografica rimasta in sospeso, dopo l'uscita del primo volume, fino al 1735 quando la pubblicazione fu ripresa da Stefano Monti.
EUR 1,500.00
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#39369 Militaria
Munchen, J.F.Lehmanns Verlag 1968, cm.31x22,5, pp.148, num.figg.bn.nt. legatura ed.in tutta tela,titoli in oro al piatto e al dorso,fig.appl.al piatto.
EUR 15.00
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#116829 Arte Pittura
A cura di Marco Lucco, Giovanni Carlo Federico Villa. Cinisello Balsamo, Silvana Ed. 2008, cm.23x28, pp.384, num.figg.a col.nt. brossura copertina figurata a colori. Nella storia i pittori in grado di innovare il corso degli eventi e, insieme, di mutare profondamente la propria indole espressiva sono stati rarissimi: tra questi Giovanni Bellini (Venezia, circa 1438/1440 - 1516) ha il posto d'onore. Per un sessantennio, infatti, è lui il fulcro di quell'originale rinnovamento del linguaggio pittorico che pone Venezia e la sua arte a un livello internazionale, con una nuova poetica che ha rielaborato il primo Rinascimento fiorentino e l'esperienza lombarda, traducendoli in un idioma compiutamente "italiano". Giovanni Bellini, poi detto il Giambellino, è prima di Leonardo quel grande inventore della rappresentazione dei sentimenti e della natura che ha offerto opere di straordinaria poesia, in paesaggi che riassumono tutto ciò che fino ad allora si era visto in Italia e in Europa con la figura umana immersa totalmente nello spazio. A celebrare e consacrare nuovamente il genio del maestro veneziano per eccellenza, sono ora raccolti sessantadue suoi capolavori provenienti da quarantotto istituzioni museali, di cui questo catalogo da ampiamente conto in una rilettura cronologica strutturata in base alle indagini scientifiche svolte e alla ricognizione archivistica completa, per la prima volta raccolta in un volume.

EAN: 9788836611331
EUR 35.00
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Firenze, Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Franceschini- Sismel 2013, cm.16x24, pp.XVI,469 16 tavv. ft. brossura copertina figurata a colori. Coll.La Mistica cristiana tra Oriente e Occidente, 22. Loreto, nel tempo, è stato innalzato da santuario di stretto ambito locale a santuario mariano internazionale, ancor oggi tra i più famosi nel mondo. Pur non essendo un luogo di mariofanie acclarate costante è il flusso dei pellegrini: ragione non ultima perché questo "luogo della memoria" riesce a dare risposte adeguate in ogni stagione dello Spirito. Il presente volume è una raccolta di saggi scritti in epoche diverse nella quale fa da filo conduttore il racconto di fondazione del santuario, redatto, da Pietro di Giorgio Tolomei, detto il Teramano. Vi si narra che la "Domus lauretana", cioè il primitivo sacello inglobato dalla nuova basilica, è la casa della Madonna, trasferita, per mano angelica, da Nazaret a Loreto. La decodifica di questo racconto era divenuta, tra gli storici, pietra di scandalo. Le nuove acquisizioni sui racconti di fondazione dei santuari hanno consigliato un percorso diverso da quello finora seguito da quanti hanno affrontato la cosiddetta "Questione lauretana". A tal proposito, da una serie di approcci storiografici, si evince che, il racconto del Teramano nasce, a seguito di un conflitto e da una "lettura mistica" del simulacro lauretano e del relativo "spazio sacro". L'apparato iconografico con cui si chiude il volume costituisce il filo conduttore per la lettura dei singoli capitoli, assemblati al fine di spiegare le ragioni del costante ricorso dei fedeli al santuario stesso.

EAN: 9788884505071
EUR 72.00
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