I viaggi di Gulliver.

Traduzione di Renato Ferrari. Prefazione di Charles Haines. Novara, Ist.Geografico De Agostini 1964, cm.14x22, pp.431, legatura editoriale scritte e fregi al dorso.

Introduzione e traduzione di Attilio Brilli. Milano, Garzanti Ed. 2009, cm.11x18, pp.XX,288, brossura copertina figurata. Coll.I Grandi Libri,104. È difficile trovare nella letteratura occidentale una condanna dell'intera umanità paragonabile a quella contenuta nel capolavoro di Swift. I quattro libri che compongono il romanzo, pubblicato anonimo nel 1726, sono il resoconto di altrettanti viaggi immaginari compiuti dal protagonista, Lemuel Gulliver, medico di bordo nella flotta britannica. Le sue paradossali esperienze a contatto con mondi straordinari popolati da esseri viventi dalle proporzioni o dalle abitudini inconsuete offrono lo spunto per una critica radicale delle istituzioni e dei comportamenti umani. La satira crudele di Swift prende di mira tutti i valori del mondo occidentale - dalla religione alla scienza, dalla politica alla cultura - fino a minacciarne le radici stesse. Ma il genio dell'autore ha dato a quest'opera amara, costruita come un prodigioso giocattolo meccanico, un assoluto equilibrio d'insieme: il suo terribile significato allegorico è accessibile solo a chi può e vuole intenderlo, e non va mai a scapito della perfezione narrativa e della felicità di invenzione che ne hanno decretato la fortuna anche come libro di amena lettura e addirittura, con opportuni tagli, anche come classico per l'infanzia.

Traduzione di Lidia Storoni Mazzolani. Torino, Giulio Einaudi Ed. 1945, cm.15,5x21,5, pp.X,247, brossura Coll.Narratori Stranieri Tradotti,XXVIII.

Edit.présentée. établie et annotée par Emile Pons avec la collaboration de Jacques et Maurice Pons et de Bénédicte Lilamand. Paris, Gallimard Ed. 1965, cm.11x17,5, pp.XLI,1940, legatura ed.in t.pelle, sopracop. Coll.Bibliothèque de la Pléiade.

A cura di Antonella Ercolani. Roma, Bonacci Ed. 1993, cm.13,5x21, pp.175, brossura Coll.Storia e Politica. Saggi e Ricerche,12. Il carteggio tra Gabriele D'Annunzio e Manfredi Gravina copre in particolare gli anni dell'esperienza bellica vissuta dal poeta a Venezia. Attraverso il recupero di queste comunicazioni immediate, scritte di getto e al di fuori di ogni intento formale, frutto piuttosto di esigenze occasionali, conviviali o di servizio, emerge un'apertura nuova sulla quotidianità della vita militare trascorsa da D'Annunzio. Ulteriori tasselli possono così aggiungersi alla ricostruzione autentica di imprese e di anni che offrono, in assoluta novità, al di fuori dei toni tradizionalmente enfatici rintracciabili nei coevi testi letterari dannunziani legati pure alle vicende belliche. Contemporaneamente emerge dal carteggio la figura di Gravina, allora tenente di vascello, che si rivelerà figura di non secondaria importanza nel panorama politico-diplomatico internazionale del fascismo di regime.

Traduzione di Marino Moretti. Edizione integrale. Milano, Mondadori 1965, cm.10x16, pp.230, brossura copertina figurata a colori. Coll.Gli Oscar Settimanali Mondadori, 19.

Edito dalla Banca Toscana per il 500° anniversario del Monte dei Paschi di Siena. Firenze, Giunti-Barbera Ed. 1973, cm.17,5x25, pp.192, 20 docum.nt. 10 tavv.bn.e col.ft. legatura ed.in tutta tela. Ediz.in 3500 esemplari.

Milano, Feltrinelli Ed. 1999, cm.14x22, pp.228, brossura cop.fig.col. Coll.I Canguri. Bart, un gringo con la faccia da latino, varca la frontiera a Tijuana, scendendo in Messico per l'ennesimo incarico che svolgerà con la consueta indifferenza: uccidere un uomo che potrebbe minacciare gli interessi di una multinazionale farmaceutica. Ma a Tijuana arriva anche un battagliero videogiornalista italiano. Leandro, e le loro strade fatalmente si incontrano. Da una parte il cinismo dell'esecutore professionista, dall'altra la passione ferita ma non piegata dell'utopista: eppure scatta qualcosa di simile a un rapporto, a una complicità sotterranea contro le dinamiche di un potere occulto e assassino. Entrambi rischiano di compiere l'ultima missione della loro vita, e chi sopravvivrà non sarà comunque un vincitore... Tra i due personaggi, però, il vero protagonista del romanzo rimane il Messico, paese dal "troppo cuore", terra orgogliosa e fiera, oltraggiata e saccheggiata per secoli, che malgrado tutto rifiuta di arrendersi al dominio del nuovo colonialismo.