Qui Europa. Fotografie di Cipro, Malta, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Pesi Baltici. La mostra propone immagini dei nuovi paesi dell'UE. Illustra tradizioni, culture e storie chem, nel recente passato, erano avvertite come lontane quando non vissute come ostili.

Firenze, 1979. A cura di Edoardo Sanguineti, Giovanni Rebora, Aristo Ciruzzi, Antonella Bicci. Firenze, Edizioni Alinari 1979, cm.20,5x27,5, pp.111, oltre 100 foto e tavole fotografie in bn. nel testo , di cui molte a doppia pag., brossura, copertina figurata.

Livorno, 1984. A cura della Libreria delle Donne di Firenze. Firenze, Alinari 1984, cm.21x26, pp.93, ca.100 foto in bn.nt., brossura copertina figurata.

Firenze, Galleria Via Larga, 27 gennaio - 10 febbraio 2002. A cura di Maria Giovanna Bencistà. Firenze, Provincia di Firenze - Istituto Storico della Resistenza in Toscana 2002, cm.24x21 (oblungo), pp.189,(3), 131 foto e facsimile in bn. nel testo , brossura, copertina figurata a colori. In testa al frontespizio, invio autogr. di Ernesto Ricci ad Alessandro Parronchi.

Padova, Palazzo Moroni, Sala Anziani, 1-9 dicembre 2001. Roma - Ortona, APAM, Ass.ne Prom. Ambulantato Mostre - Tipolito Colaiezzi 2001, cm.24x22 (oblungo), pp.143,(1), numerose foto d'epoca a un col. nt., brossura, copertina fig. a colori. (Timbro di appartenenza rosso al piede della III di copertina.)

Cagliari, Arkadia Editore 2020, cm.14,5x21,5, pp.128, brossura con bandelle e copertina figurata a colori. Collana Senza Rotta, 10. Il primo maragià che dall'India arriva in viaggio in Europa è poco più di un adolescente, ancora prigioniero dei suoi sogni. La sua stessa vita svanirà come un sogno: di ritorno dall'Inghilterra, dove ha reso omaggio alla regina Vittoria, a Firenze inseguirà un altro sogno - la bellezza - ma qui morirà all'improvviso. Firenze, ancora per poco capitale, saprà vincere diffidenze e pregiudizi accordando al maragià un funerale indù. In un'incredibile notte l'Arno diventerà il Gange e là, nel luogo dove il corpo dello sfortunato giovane fu arso, oggi c'è la statua dell'Indiano: meta che, stagione dopo stagione, richiama l'autore a spremere il senso di una vita e a dare voce alla pietra. Ne viene fuori un singolare viaggio da fermo, un ponte di parole tra Oriente e Occidente. Tra poeti romantici, eccentrici studiosi ed esploratori dell'India, una riflessione su ciò che ci rende uguali e diversi e sulla bellezza della vita nella sua fragilità.