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#258716 Esoterismo

Il transito. Dalla premessa: Transito, "Il risveglio dal sogno" è una moderna interpretazione dell'insegnamento tradizionale del Libro Tibetano di Morte...

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Publisher: ne editore.
Details: cm.14,5x21, pp.40, fascicolo.

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#1124 Dantesca
Presentaz.di Francesco Mazzoni. Firenze, Casa Ed.Le Lettere 1984, cm.16x22, pp.X,246, 17 tavv.bn.ft. brossura Centro di Studi e Docum.Dantesca e Medievale.
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Bari, Laterza Ed. 1952, cm.13x20, pp.388, brossura Bibl.di Cultura Moderna,276. [copia in ottimo stato]. (Altra copia, ediz.del 1936 con cop.ant.staccata a € 12,00).
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Edizione critica a cura di Raffaella Castagnola. Firenze, Presso l'Accademia della Crusca 1991, cm.17x25, pp.117,(7), brossura Coll. Quaderni degli "Studi di Filologia Italiana" pubblicati dall'Accademia della Crusca, 9. Se il modello petrarchesco è ben riconoscibile nella struttura o architettura del canzoniere del Segni, esso non è altrettanto determinante per le scelte tematiche e metriche operate dal nostro poeta. Petrarca, dunque, ma accanto a Dante e Sannazaro. L'«Arcadia» in particolar modo lascia evidente il suo segno, tanto che il lessico e le immagini spesso stereotipe delle egloghe, dei due sonetti pastorali e delle sestine del Segni sono fortemente tributari della tradizione pastorale in generale e arcadica in particolare. Ma nel canzoniere del Segni i richiami più evidenti sono a Dante, «Commedia», «Vita Nuova», «Rime», e fra quelle spiccano le petrose. È soprattutto dalla sestina «Al poco giorno» che il nostro poeta preleva la maggior parte del proprio repertorio tematico che, rielaborato, rinnovato, rimodellato e contaminato con il linguaggio petrarchesco, viene disseminato in modo omogeneo in tutta la raccolta. L'autore parte da Dante, dal Dante petroso, e recupera attraverso lui il dettato degli stilnovisti. Troviamo così echi dei testi di Guinizelli, Cavalcanti, Cino da Pistoia, Onesto Bolognese e altri, che sono poi gli autori sui quali si era concentrato l'interesse filologico di bardo, curatore della Giuntina di rime antiche. Il vasto patrimonio lirico duecentesco, depositato nella raccolta del 1527, viene così risillabato nelle rime del Segni, che porta nuovamente alla ribalta i fantasmi della donna petrosa e della donna selvaggia, pur non trascurando, soprattutto a livello lessicale e formale, l'insegnamento dei «Rerum vulgarium fragmenta»
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#47521 Filologia
Pubblicata su Rivista di Cultura Classica e Medioevale. Anni 1976-1977-1978. Roma, Ediz.dell'Ateneo 1980, 2 voll. cm.17x24, pp.XII-1206, brossura
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#331745 Arte Saggi
London, Macdonald 1970, cm.14x22, pp.XIV,146, legatura editoriale cartonata. The famous sit-in at the Hornsey College of Art in May 1968 was merely the most dramatic expression of a deep-rooted crisis in art education - and in art itself. While the essential ingredients of good art - sensitivity, vitality, integrity and a readiness to communicate - remain the same, these qualities are almost entirely lacking; instead, today's pseudo-art suggests futility, a narcissistic looking inward, a chilling and impersonal coldness. The gap between artist and public widens every year; the critic does little to bridge this gap. Art has become a clever commercial speculation, part of a fantasy world conjured up primarily by the news media. An incessant, nervous demand for novel and 'exciting' work and for young talent to invest in has turned the artist into a consumer product.If art is in a sorry state, so is art education. Each year, hundreds of fine-art students are sacrificed to the myth of Art with a capital their sense of purpose distorted, their talents tragically unexplored, their hopes cruelly dashed. They may seem coolly professional, confident, up-to-date; but this is merely because they are encouraged to restrict themselves to one or two currently fashionable idioms - which, of course, must never be too hard to imitate. Left largely to their own devices, art students study the latest trends as reported in the glossy magazines, and hopefully turn out their mimicries. Unique in being trained for a largely non-existent profession - how many artists live by their art alone? - they mostly drift, disenchanted, into teaching, where they transmit their own fine-art bias and so help to perpetuate the fine-art fantasy.Such, in outline, is the case which Sjoerd Hannema puts forward. He has developed and substantiated his arguments with great cogency, and a spirited refusal to bow down before fashionable gods. With an impressive historical grasp he traces the present malaise back to its roots in the Renaissance.Includes black & white illustrations.

EAN: 9780356031545
Usato, buono
Note: mancante della sopracoperta.
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