Le Affinità Elettive.

Traduz.di Claudio Groff. Con uno scritto di Marco Carminati. Milano, Abscondita Ed. 2004, cm.10,5x19,5, pp.72, num.ill.bn.in 24 tavv.ft. brossura cop.fig.a col.con bandelle, Coll.Miniature,25.

Edition particulièrement destinée à l'enseignement de la langue allemande dans les classes supérieures des collèges, accompagnée d'une notice biographique, de l'indication des sources, de comparaisons, de notes littéraires et explicatives, et de renvois à la Grammaire de MM. Le Bas et Regnier. Paris, Charles Hingray Libraire 1855, cm.8,5x13, pp.LV,(1),243,(1), un ritratto inciso di G. all'antiporta, legatura ed. cartonata, titoli in 2 colori al piatto ant. e al dorso.

Introduzione di Enrico De Angelis. Traduzione di Mario Santagostini. Torino, L'Espresso-Div. La Repubblica 2004, cm.12x19,5, pp.LVII,414, legatura editoriale con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Ottocento,10.

Traduz.di Renato Ferrari. Novara, Ist.Geografico De Agostini 1990, cm.13x21, pp.302, legatura ed. in tutta pelle, titoli e fregi in oro al piatto anteriore.e dorso. Coll.Tesori della Narrativa Universale.

Roma, Casini 1987, 3 voll. cm.15x23, pp.XXIV-908, XIII-965, XVI-1046, numerose tavole bn.e col, legature editoriali in tutta tela,dorat.ai piatti anteriore e dorsi, sopracc. figurate a colori.

Edizione critica e commento a cura di Ottavio Besomi, Mario Helbing. Roma, Editrice Antenore 2005, cm.17x24,5, pp.490, legatura editoriale in tutta tela, sopraccoperta. Coll.Medioevo e Umanesimo,105. Con il presente volume, che diventerà il nuovo testo di riferimento, si porta a compimento il progetto di una nuova edizione integrale del Saggiatore. Il Saggiatore è, con il Dialogo sopra i due massimi sistemi, l'opera piú celebre di Galileo (Pisa 1564-Arcetri 1642). Essa nacque come replica alla Libra astronomica ac philosophica di Lothario Sarsi (pseudonimo del gesuita Orazio Grassi) e fu dedicata a Urbano VIII, appena assunto al soglio pontificio. Con il Saggiatore Galileo riappare in prima persona sulla scena culturale, dopo il monito del 1616 che gli vietava di professare o divulgare la teoria copernicana.

Firenze, Ediz.Polistampa 2009, cm.17x24, pp.128, ill.a col. brossura copertina figurata a colori. Coll.I Maestri della Luce in Toscana. Monografie d'Arte dell'800 e del '900, 12. Dalle sale dell’Accademia di Belle Arti di Pisa e quindi di Firenze, fino al Salon di Parigi del 1875 e del 1878, Francesco Gioli arricchisce l’originaria matrice purista con gli aneliti del naturalismo europeo e dell’impressionismo. Costantemente critico nei riguardidi qualsiasi novità tecnica l’artista segue un proprio personale e moderato percorso di aggiornamento stilistico che lo conduce sullo scorcio dell’Ottocento alle soglie del divisionismo e del simbolismo. Nel corso del Novecento, lungi dal ristagnare nell’orbita del macchiaiolismo, Gioli saprà farsi interprete di un rinnovato linguaggio di eleganza disegnativa e grazia cromatica, con cui affrontare le consuete tematiche della figura e del paesaggio, stavolta nell’ottica di una più vibrante poesia.

Ferrara, Liberty House 2006, cm.12x17, pp.63,(1), una foto in bn.nt., brossura, cop.fig. [copia in buono stato.]