La grande storia della guerra. Dalla preistoria ai giorni nostri.

Trad.di E.Peru. Milano, Rizzoli 1989 cm.16x22, pp.IX-641, 8 tavv.bn.ft. legatura editoriale con sopracoperta figurata. Coll.Storica.

Penguin 2000, cm.15x23, pp.XX,492, brossura cop.fig.a col. Soldiers, poets, novelists & journalists have always endeavoured to commit to paper the experience of war. Whether it is being used to transmit myth, to glorify personal or tribal heroism, to fix a version of events or personal achievements, or merely to entertain, there can be no doubt that war makes magnificent literature. In this comprehensive anthology, Keegan reaps his material from the sweep ofmilitary history, from the Greek theoretical treatises on the art of warfare to the nineteenth-century novels which used war as a vehicle by which to shape their Romantic heroes, and the inspired journalistic reportage of the late 20th century.

Introduzione di Massimo Baucia, saggi di Marinella Pigozzi, Erika Giuliani, Anna Còccioli Mastroviti e da un documentario. A cura di Marinella Pigozzi. Biblioteca Comunale Passerini-Landi 19 marzo 2008-19 aprile 2008. TIp.Le.Co. 2008, cm.23x29,5, pp,.214, brossura cop.fig.

Hildesheim, Georg Olms Verlag 1980, (3 voll.in uno + 2 supplementi in un vol.),2 voll. cm.10x16,5, pp.754,135,+XXXVI,583,152, legature editoriali in tutta tela,titoli in oro ai piatti ant.e dorsi. Ristampa dell'Ediz.Paris,1878-1895.

Paris, R.Dunod et E.Pinat Editeurs 1921, cm.12x18,5, pp.XV,766, 232 figg.bn. rilegatura cartonata. Coll.Bibliothèque du Conducteur de Travaux Publics. Edition originale.

A cura di Nicola Bizzi. Prato, Aurora Boreale 2023, cm.14,8x21, pp.68, brossura. Collana Simboli & Miti. La Caccia di Diana, a lungo ritenuto di attribuzione incerta e trascurato dalla critica, ma oggi riconosciuto come una delle più importanti opere del "periodo napoletano" di Giovanni Boccaccio, è un poemetto di diciotto canti in terzine dantesche che celebra in chiave allegorico-mitologica alcune gentildonne napoletane della corte della Regina Giovanna. La sua stesura risale quindi verosimilmente agli anni 1333-34. Le ninfe, seguaci della casta Diana, si ribellano alla Dea e offrono le loro prede di caccia a Venere, che trasforma gli animali in bellissimi uomini. Tra questi vi è anche il giovane Certaldese che, grazie alla mistica dell'amore, diviene un uomo pieno di virtù. Il poemetto, che custodisce e a occhio attento vela l'autentica identità di Madonna Fiammetta, propone dunque la concezione cortese e stilnovistica dell'amore che ingentilisce e nobilita l'essere umano, ma anche il richiamo iniziatico all'elevazione spirituale e all'amore per la Sophia, la Divina Sapienza. Per molti secoli dimenticato e caduto nell'oblio, La Caccia di Diana venne riscoperto dal filologo e letterato Ignazio Moutier, che lo pubblicò a Firenze nel 1832.