Naufragio trasparente.

Traduz.di Sandro Sandrelli, Giampaolo Cossato. Milano, Editrice Nord 1976, cm.12,3x19,5, pp.179, legatura ed. sopraccop.ill.a col. Coll.Cosmo. Collana di Fantascienza. Serie Argento,49.

Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1969, cm.13x19, pp.160, brossura cop.ill.a col. Coll.Urania518. A non pochi lettori, l'apparizione in un'orbita vicina al nostro pianeta di questa gigantesca e silenziosa astronave, ricorderà l'arrivo, in una sperduta baia sudamericana, del misterioso veliero di Benito Cereno. Anche qui - come nel famoso romanzo di Herman Melville - gli uomini mandati a prendere contatto con l'equipaggio si trovano di fronte a una enigmatica situazione: chi comanda, in realtà, a bordo? Chi sono i "buoni" e chi i "cattivi"? Ma questo classico tema marinaresco si complica presto di tutte le snervanti , contraddittorie, confusionarie difficoltà che possono affliggere una moderna missione spaziale: la burocrazia militare, l'opinione pubblica, la televisione, l'impotenza tecnologica, la responsabilità di decidere - per chi è prigioniero nei labirinti della nave - sulla vitale questione: massacrare o lasciarsi massacrare?

London, Routledge & Kegan Paul 1987, cm.14x21,5, pp.308, paperback. Academic literary criticism continues to be dominated by 'theory' and the struggle between deconstructionist and humanist approaches to the business of reading. Jonathan Culler's On Deconstruction is a typically patient, thoughtful, illuminating exposition of the ideas of Jacques Derrida and their application to literary studies."-David Lodge, Commonwealth"Culler is lucid and thorough, can move into and out of other people's arguments without losing the sense of his own voice and argument, and can manage to seem equally at home with Freudianism, feminism, and traditional literary criticism."-Times Literary Supplement"As a practicing critic Culler has always been a deconstructor, and he approaches this topic with special immediacy and force. In On Deconstruction he offers generous summaries of numerous representative articles and a fine annotated bibliography. . . . His magisterial way of tracing particular topics and techniques through our diaspora of critical texts, and his provocative analyses, cannot fail to focus any critic's thinking about deconstruction."-Modern Language Quarterly"Gifted with grace and clarity, Culler provides us with a stimulating survey of contemporary literary criticism."-Antioch ReviewWith an emphasis on readers and reading, Jonathan Culler considered deconstruction in terms of the questions raised by psychoanalytic, feminist, and reader-response criticism. On Deconstruction is both an authoritative synthesis of Derrida's thought and an analysis of the often-problematic relation between his philosophical writings and the work of literary critics. Culler's book is an indispensable guide for anyone interested in understanding modern critical thought. This edition marks the twenty-fifth anniversary of the first publication of this landmark work and includes a new preface by the author that surveys deconstruction's history since the 1980s and assesses its place within cultural theory today.

Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1992, cm.13x19, pp.192, brossura cop.ill.a col. Coll.Urania1171. Ritorna l'eroina di Nome in codice: Sparta, creata da Paul Preuss a partire da un racconto ormai famoso di Arthur C. Clarke. Sparta non è una donna come le altre, anzi è una creatura dotata di sorprendenti capacità fisiche e analitiche, ed è l'ultimo grido in fatto di esperimenti bionici. Ancora una volta, sullo sfondo della grande stazione Venus Prime, toccherà a lei risolvere un mistero che lascia sgomenti gli scienziati e di fronte a cui le normali forze dell'ordine non possono niente. Ma a questo doppio enigma, e a una minaccia che pesa su tutto un pianeta, si aggiunge quello del vero scopo di Sparta, qui minacciata di distruzione eppure decisa a tutto pur di raggiungere il suo obbiettivo.

Milano, Arnoldo Mondadori Ed. 1989, cm.13x19, pp.160,, brossura cop.ill.a col. Coll.Urania1107. Per cercare una via di scampo a un tragico passato, Raymond Keller acconsente a diventare un Occhio, ovvero un volontario che accetta di farsi impiantare nel cervello un perfetto impianto di registrazione. In tal caso non potrà più guardare dove vorrà, ma solo dove è necessario per vedere, registrare, documentare. E così dimentica il proprio passato, il presente, il futuro. Finché incontra Teresa, la meravigliosa ragazza che è anche una splendida artista. Una donna preda delle violente allucinazioni indotte dai gioielli sognanti seminati in epoche remote da una razza di extraterrestri, e che hanno proprietà ancora non completamente esplorate dalla razza umana. Occorre qualcuno che abbia rinunciato a sé per poter penetrare un segreto tra i meglio custoditi dell'Universo.